Mudblood

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Rose e Scorpius ormai si incontravano ogni sera, anche solo per parlare. Parlavano di tutto, ma soprattutto ridevano, ridevano tanto. Rose aspettava tutto il giorno per vederlo e per parlarci, visto che durante la giornata non potevano perché avevano sempre tra i piedi quel rompi di Albus, che, vedendo uscire dal dormitorio ogni sera Scorpius, iniziò a insospettirsi. Rose invece aveva Alice dalla sua parte che la copriva ogni volta. La sera prima Rose e Scorpius avevano parlato di tutto: dalla scuola alla famiglia e ognuno aveva confessato qualcosa. Scorpius che suo padre era cambiato, che non era più l'uomo di una volta, come tutti pensavano. E Rose che odiava essere paragonata a sua madre. Lei non era Hermione Jean Granger. Lei era Rose Nymphadora Weasley, e dal cognome si capisce tutto. Amava le feste e stare in compagnia, ma poi si sentiva in colpa, e pensava a sua madre. Pensava a sua madre che la rimproverava che doveva dedicarsi allo studio e tutto il resto. È poi pensava a suo padre che le diceva che, qua che volta, poteva anche pensare a se stessa e divertirsi, che aveva il cervello della madre è che poteva fare tutto senza difficoltà. E c'era una lotta nel suo cervello per tutto questo. È pure Scorpius se n'era accorto: mentre parlavano si bloccava improvvisamente e diceva che dovevano studiare,   mentre studiavano scherzava e rideva. A Scorpius piaceva tantissimo il sorriso di Rose. Un sorriso genuino, improvviso. E gli occhi. Quei magnifici occhi azzurri. E poi le lentiggini, quei puntini rossi che le coprivano interamente il naso e le guance. Non poteva nascondere a se stesso che le piaceva. Pensava che era bella, che era semplice, che era intelligente. Che era perfetta. Ma aveva paura, paura della sua reazione, paura che se glielo avesse detto lei avrebbe detto di no per il suo passato. Perché chi non conosceva il passato dei Malfoy? Chi non conosceva la codardia del padre o la cattiveria del nonno. Ma lui era convinto di non essere come loro. Lui sapeva di essere diverso. Ma voleva la prova. Ma quella mai arrivò. Un giorno Scorpius girava per la scuola con tutti i suoi amichetti serpeverde, che, essendo purosangue, disprezzava i mezzosangue. Scorpius non la pensava come loro, ma se hai certi amici a volte devi imparare a fingere. E girando un angolo incontrò una certa testa rossa che gli faceva battere il cuore. Scontrandosi gli fece cadermi i libri. E lui, abituato ad avere una maschera diversa con i suoi amici, senza neanche pensarci, disse una cosa che ferì molto Rose
"Attenta a dove guardi Mezzosangue" e si, lo aveva detto davvero
Rose lo guardò un attimo, con gli occhi lucidi di chi non sa se piangere o se fingersi dura
"E tu non mi parlare mai più, mangiamorte"
Mai dire mangiamorte a Scorpius Hyperion Malfoy. Per lui fu come una pugnalata in pieno petto. Si sentiva vuoto, come se l'unica persona capace di volergli bene lo stesse abbandonando. E mentre Rose scappava, lui rimaneva li, fermo immobile. E in quel momento capi di non essere molto diverso da suo padre. Capì veramente di essere un codardo
Alle sue spalle i suoi amici lo guardarono non capendo tutta la scena. Soprattutto una persona non capiva: Albus Severus Potter
"Perché glielo hai dovuto dire Scorpius?" Gli chiese spaesato
"Non lo so" rispose lui quasi sussurrando
E scappo. Scappò da quel gruppo di amici che erano troppo diverso da lui. Da quel gruppo di amici che gli faceva fingere di essere il vero sè stesso. Prese la sua scopa e inizio a volare sopra il castello. E inizio a pensare. A pensare a tutto. Ma soprattutto alla faccia della rossa, ferita da quelle sue stesse persone. E inizio a pentirsi. A pentirsi di tutto. Ma soprattutto di essere nato in una famiglia come la sue. Lui non era come loro maledizione! Lui era dolce, buono e coraggioso. Lui si meritava qualcosa di più, lo sapeva. E in quel momento sulla torre di astronomia vide una testa rossa. La sua testa rossa. Atterrò e la guardo a lungo. La testa tra le ginocchia, con i capelli rossi che le coprivano tutto. Era bella. Caspita se era bella. E stava soffrendo. Soffrendo a causa sua.
"Rosie" la chiamò, e la sua testa si alzò di colpo, con tutto il trucco colato e con ancora le lacrime, quelle lacrime amare sulle guance.
"Non osare chiamarmi Rosie" disse acida
"Rose... Non volevo. Non volevo e vorrei che tu mi perdonassi. È che... Sai i miei amici... Giudicano. E io devo fingere per stare con loro. Ti prego dammi un'altra possibilità" la prego. Lei scatto in piedi
"Perché mi dovrei fidare di te? Proprio di te? Colui che si è fatto tutte le ragazze dal 4º anno in su?" Disse guardandolo.
"Perché sono cambiato. Grazie a te sono cambiato" disse
"Tu sei pazzo. Anzi io sono pazza! Mi sono innamorata di un bugiardo!" Disse tutto d'un fiato
"Rosie" disse avvicinandosi
"Non mi chiamare così"
"E se ti dicessi che io invece mi sono innamorato di una bellissima ragazza dai capelli rosso fuoco e occhi azzurri mare?" Le disse avvicinandosi sempre di più
"Lily luna?" Chiese guardandolo. Maledizione se era bello. Gli occhi color ghiaccio la scrutavano con uno sguardo dolce
"Rosie" disse avvicinandosi sempre di più
"NON MI CHIAMARE ROSIE!" Disse
"Io ti chiamo come ho voglia maledizione" disse prima di fiondarsi su quelle labbra rosee che sognava quasi ogni notte. Non era un bacio dolce. Anzi, era forte. Talmente forte che Rose dovette inarcare la schiena. Scorpius si staccò e la guardò
"Scusami... Non volevo farti male" disse
"Scorpius.... Sei veramente innamorato di me? Non mi stai usando, vero?" Gli chiese con voce piccola piccola
"Scherzerei mai su una cosa così?"le chiese dolcemente. E li Rose sorrise, e lo bacio.
E questo fu l'inizio di un grande amore

La nostra non è una storia sempliceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora