Un Pan di stelle per iniziare al meglio questo lunedì
e per ricordarvi di lasciarmi una stellina prima di iniziare questo capitolo! ⭐
Buona lettura!
Non ero mai riuscito a raccontare quello che avevo passato. A nessuno. Mi arrabbiavo con qualsiasi persona facesse domande intromettendosi nel mio passato.
Eludevo qualsiasi domanda mi venisse fatta a proposito di quel giorno e, se all'inizio cercavo di essere educato, dopo anni avevo iniziato a rispondere male a tutti, indipendentemente da chi mi trovassi davanti, per stroncare qualsiasi curiosità sul nascere. Era capitato anche con Amelia. Tutti, all'Academy, sapevano quel che era successo ma nessuno sapeva i dettagli.
«Ne sei proprio convinta?» Non era tanto lei a dover essere sicura di voler sapere il mio passato, quanto io a essere pronto ad aprirmi con qualcuno che non dovesse tener fede al segreto professionale.
«Sì.»
Chiedeva la verità.
Clearwater, Dodici anni prima
Mi avevano assicurato che alle medie sarebbe andata meglio.
Ma ho imparato a tacere, in classe.
So le risposte, ma non le dico più ad alta voce.
Ho tante domande da fare all'insegnante, ma non gliele faccio mai, o almeno non di fronte agli altri.
Ascolto quello che mi interessa, imparo. Devo farmi andar bene la situazione, così com'è.
Me ne sono stato da solo per tutta la ricreazione, sperando di non essere visto. Ho imparato che se non mi vedono, loro non mi fanno niente. Solo che mentre sono con tutta la scuola a ridosso delle porte d'uscita aspettando che suoni la campanella, tutta la classe terza inizia a ridere, capitanata da Lewis. Quella è la stessa classe di ragazzi di due anni più grandi che qualche ora fa mi ha ospitato per le lezioni avanzate di matematica e scienze. Si divertono a prendersela con i più piccoli e stanno tutti ridendo incontenibili, indicando me.
Puntano proprio me. Guardano me. Ridono di me.
Non cambia niente, io non posso dire niente. Mi è già capitato, negli anni scorsi, di fare il grosso errore di chiedere aiuto ai piani alti. Ma loro venivano sgridati con una semplice nota e io qualche giorno dopo finivo puntualmente con la testa nel gabinetto.
Devi stare zitto, Jordan.
Mi guardo intorno per capire cosa mi hanno fatto stavolta. Ripasso nervoso la cucitura in fondo alla maglia ancora candida, cercando di controllare se anche stavolta mi è stata tagliata, ma i miei vestiti sono ancora perfetti. Anche le Nike appena uscite che mi sono fatto regalare non hanno segni strani.
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RESILIENT
RomanceQual era il vostro sogno da bambini? Amelia Reed ha dedicato tutta la sua vita al pattinaggio artistico, con il solo obiettivo di mettere al collo la medaglia del metallo più pregiato. Nella corsa al successo, travolta dalla ricerca della perfezione...