Nevar cammina nervoso nel canneto, gli stivali di pelle affondano nella fanghiglia fino a metà polpaccio. Il sole primaverile scalda la sua pelle e la giubba tinta di blu brillante. Davanti a lui, l'Arkargh scorre implacabile, largo trenta passi in quel punto.
Va bene. Mi dovrò accontentare.
Una riflessione amara. Avrebbe desiderato superare il fiume più a settentrione ma, con sua sorpresa, il ragazzino che aveva tanto deriso il giorno in cui scoprì chi fosse al comando delle forze imperiali a settentrione delle Montagne Bianche, lo costrinse a recedere dai suoi piani originali. I punti di più facile traversata sono tutti strettamente presidiati . Gli imperiali hanno restaurato e occupato gli antichi forti, che da oltre trecento anni sorvegliano la sponda occidentale del fiume. Decine di cavalieri percorrono la strada costiera avanti e indietro, segnalando la comparsa di forze ostili. Il tempo di preparare la traversata, e una o due legioni si presentano all'orizzonte, costringendo i Dainik alla ritirata.
La sfida tra il Re dei Dainik e il ragazzino della famiglia imperiale si è protratto per lunghe settimane, nell'avanzare della primavera. La neve ormai è solo un velo bianco sui lontani picchi delle Zanne dei Lupi, alle loro spalle, i prati brillano di verde, così come verde è il mantello che la foresta sfoggia sopra di sé. Il suo popolo è stanco, duecentomila tra uomini, donne, bambini e anziani, da mesi in viaggio nel freddo, vessati da privazioni e fatica. Se il costante gioco di avanzate e ritirate dovesse protrarsi ancora a lungo, i suoi uomini non lo sosterrebbero ancora. Persino i suoi Jera più fedeli iniziano a borbottare il malcontento che serpeggia tra i guerrieri. La promessa di ricchezze e terre fertili e sicure mantiene ancora l'ordine nella sterminata carovana dei Dainik, ma a malapena.
Sono accampati nei pressi della grande ansa da tre giorni, duecento passi più indietro rispetto al limitare degli alberi, che gli imperiali abbattono costantemente, per tenere la linea della foresta a non meno di cento passi dalla sponda. Nevar ha inviato suo fratello al comando di una dozzina di guerrieri valorosi sull'altra riva. Aspettano nascosti, segnalando i movimenti degli esploratori nemici ogni notte, dopo una coraggiosa traversata affrontando la forte corrente..
La conformazione dell'ansa ha reso impossibile agli imperiali costruire una strada che seguisse il corso del fiume, una delle loro belle strade di pietre levigate che rendono le cavalcate, le marce e il passaggio dei carri così agevoli. La sponda concava si protende per quasi un miglio, il lato meridionale protetto da un costone di roccia alto quindici passi, come quello che sorge poco più a settentrione, sempre sulla riva imperiale. La strada che costeggia il fiume si allarga per cinque miglia prima di riguadagnare la riva, sei miglia a settentrione. La sponda concava si inerpica poi in una collina scoscesa a duecento passi dalla riva. Una volta assicurato il passaggio di tutto il suo popolo oltre il fiume, Nevar intende guidare i cinquantamila guerrieri Dainik fino alla strada, per occuparla. Da lì, stando a quanto gli ha raccontato suo fratello, dovrebbero impiegare cinque giorni per raggiungere la città di Confluia.
Si volta di scatto e torna all'asciutto, camminando con passo sicuro fino alla foresta.
Dovremo superare il fiume in questo punto. Tre giorni e ancora nessuna traccia del nemico. Finalmente non ci hanno avvistati. Wintrarun ci assiste, probabilmente il giovane nobile è impegnato ad affrontare qualche altro Re della Vestria, con le loro inutili incursioni, oppure i cento guerrieri che ho mandato a meridione con Hrondar a saccheggiare qualche villaggio per attirare l'attenzione. Per tutti gli altri tentativi, ha vinto lui. Non posso provare la traversata sotto la pioggia delle sue catapulte, scorpioni e arcieri. Ho bisogno di un giorno per far attraversare le mie genti. Skivraun, Dio dell'Inganno, dammi un giorno solo, poi, cinque legioni o dieci legioni, i miei guerrieri spazzeranno via ogni nemico.
«Allora?» Tiwarstain ha un tono impaziente, frustrato dalla lunga attesa senza attività. Brama il combattimento così come lo bramano i suoi guerrieri e tutti i guerrieri di tutti gli Jera fedeli a Nevar.
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Oltre il fiume, storia di un Re
FantasíaNevar, Re del popolo Dainik, ha un grande sogno, per realizzarlo dovrà affrontare gli altri sovrani vestriani e le forze dell'Impero di Aran. Nevar è confidente di avere successo, gli altri Re sono divisi e litigiosi e l'Impero non è più il nemico i...