ANDIAMO...?

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Jasmin

Martedì è passato in fretta in disaccordo a quanto pensassi. 

Certo ci sono state delle rotture di palle, per esempio avere due lezione di matematica alla prima e seconda ora. Oppure vedere Edward continuare a provocarmi, la professoressa però, non poteva fare niente per farlo smettere essendo il figlio di una persona molto importante, così ha detto Noemi. 

Dopo quella scenata in corridoio ho deciso di ignorarlo per il resto del giorno e per il resto della mia intera vita. Per fortuna evitarlo non è stato difficile visto che non l'ho più visto venire a scuola da quel giorno e anche per il giorno seguente.

Comunque, in queste giornate mi sono annoiata molto anche perché non è successo niente di così eclatante, rese  migliore però, da Noemi e dai suoi amici che ho conosciuto, mi sono sembrati abbastanza simpatici, ma non ho praticamente parlato, l'hanno fatto solo loro e mi continuavano a fare domande sulla mia vita prima di trasferirmi a Las Vegas, menomale che Noemi cambiava subito discorso vedendomi in difficoltà, per questo la dovrei ringraziare, ma purtroppo sono molto orgogliosa quindi non lo farò. 

I due giorni seguenti sono passati velocemente anche se le persone mi continuavano a guardare ancora per il semplice fatto che sono nuova. Oggi è giovedì e la settimana è quasi finita. Mi sono svegliata male, come tutti i giorni, oggi soprattutto, perché non posso starmene a casa questa mattina? ma si intromise nei miei pensieri mio zio <<  Jasmin, vieni giù che altrimenti farai tardi!>>  in questi giorni non ho parlato molto neanche con lui e il resto della famiglia, solo con Noemi e con Charlie.

Dopo essermi buttata giù dal letto e aver fatto la doccia, mi sono vestita con dei jeans aderenti e una maglia di forse forse due taglie più grande. Sono scesa di sotto senza fare colazione perché non avevo fame e aspettando che mio zio ci accompagni a scuola.

Arrivata a destinazione, io e Noemi ci mettemmo sedute su una panchina vicino l'entrata della scuola e vedemmo un gruppo di ragazzi molto discutibili, che stavano chiedendo a diversa gente se volevano andare alla festa a casa di quel rincitrullito di Edward, questa sera.

Cazzo, spero che non mi invitino perché dopo l'ultima vesta a cui sono andata non ho bei ricordi.  Anche se non ci sarebbe niente di male quindi se me lo chiedessero accetterei perché tanto non c'è più nessuno che possa farmi del male.

Sommersa dai miei pensieri, Noemi fece un colto di tosse e mi risvegliò completamente dal mio eterno riposo, i ragazzi davanti ormai a me e alla ragazza di fianco a me << wee bellezze che ne dite di venire stasera alla festa  tanto attesa?>> << certo, Jasmin vieni anche tu giusto? non vedo l'ora, ti voglio prestare dei miei vestiti e penso di averne uno perfetto per te>> Non faccio in tempo a rispondere che i ragazzi partono all'attacco << vero e poi se vieni alla festa ti puoi divertire con me>> fece un gesto provocatorio, mise la mano sulla patta dei pantaloni, e dopo questo ho rivissuto un momento della mia vita. Ma non mi lascerò intimidire da uno come lui quindi ho deciso di non stare zitta << senti pel di carota, io non so chi cazzo tu sia quindi vedi di non stressarmi anche perché non ti conviene>> dissi il tutto con una voce e un'espressione senza emozioni << ah che paura, guarda ho i brividi e sto tremando, dai sentiamo bambolina cosa vorresti farmi?>> a quel punto ho perso la pazienza, mi sono alzata in piedi, l'ho preso dal colletto della camicia e con una calma che ha sorpreso anche me gli ho detto di non provocarmi perché sono in grado di rovinarlo se voglio, ma vedendo che continuava a ridere ho circondato la mia mano intorno al suo collo e mentre stringevo sempre di più, Noemi mi ha fermata e allontanata da lui.

I due ragazzi dopo avermi dato della pazza, se ne sono andati con la coda fra le gambe.  Mentre ci incamminavamo per andare in classe Noemi ha deciso di rompere quel silenzio meraviglioso << quindi...stasera verrai anche tu alla festa?>> ho semplicemente annuito e da quel momento decisi di non parlare con nessuno perché sono troppo nervosa e rischierei di ferire qualcuno con le mie parole. 

Le lezioni finalmente sono finite e giunte a casa ci mettemmo a mangiare e a passare il pomeriggio ognuna nella proprie stanze. Nel mentre aspettavo l'ora di andare alla festa mi decisi a dormire e dopo due minuti a guardare il soffitto caddi nelle braccia di morfeo.

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