Capitolo 2

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Aggirarsi per i boschi non è mai stato così desolante. Da quando è iniziata la guerra, non riesco più a pensare ai miei genitori nello stesso modo; come si può avere una figlia e metterla in una situazione del genere? Come si fa ad avere un regno e ad abbandonarlo per puro egoismo? Come si fa ad essere dei Sentimentali e a comportarsi come degli Istintivi o dei Razionali? Mi sembra tutto un esperimento sociale. Passeggiando in cerca di un luogo in cui piangere, incontro un ragazzo castano dagli occhi grigi. È lui il primo a parlarmi: "Ehi, come ti chiami? Sono appena arrivato e c'è un'aria di solitudine che mi sta distruggendo".
Gli sorrido, sperando di rendere felice qualcun altro, come ormai faccio sempre: "Sono Manami, tu?"
"Steinar, è un piacere. Allora - si inchina, odio quando si inchinano, il concetto di monarchia non mi è mai piaciuto - quello che dicono della tua bellezza è vero".
"Anche tu sei molto bello, non sono una dea irraggiungibile, non sopporto essere vista come tale".
Sono già pronta ad andarmene quando mi si avvicina e mi accarezza la schiena per scusarsi: "Non volevo che ti sentissi in soggezione, perdonami. Andiamo al campo insieme?"
Allora vuole andare nella mia stessa direzione. Gli faccio cenno di sì col capo e continuiamo a camminare.
"Solo io mi sento solo da quando sono qui? Non è solo per la guerra, ma anche perché sono arrivato per ultimo".
"Anche io mi sento molto sola. Vorrei fare amicizia con qualcuno qui, ma siamo in guerra e non saprei di chi fidarmi".
"Posso immaginare quanto sia triste, anzi, anche io l'ho sentito sulla mia pelle. I miei genitori, una Razionale e un Istintivo, non hanno mai avuto molta cura di me; hanno preferito rivolgere l'attenzione al popolo della loro regione. So che in un momento simile può essere molto difficile, ma se ti fiderai di me e se io mi fiderò di te, potrà essere tutto più facile. Ti fideresti di me, Manami?"
Fidarsi di qualcuno potrebbe portare persino alla morte in un periodo come questo, i miei genitori lo hanno sempre detto, ma non sono stati loro a dare il via alla guerra? Inoltre, Steinar parla così seriamente da poter intendere per davvero ciò che dice...
"Ci proverò. Ovviamente non posso garantire nulla, ma prometto di provarci".
"Va bene. Sai quanto siamo distanti dal campo?"
"No, non so neanche se siamo nella giusta direzione. Mi sono persa quando sono andata a passeggiare nei boschi".
"Sai che avresti dovuto dirmelo prima, vero?"
"Come avrei potuto sapere che ti fossi smarrito anche tu?"
Il silenzio che cala è imbarazzante e teso, ma forse sarebbe meglio non rompere il ghiaccio.
Una volta arrivati al campo, vedo i volti di tutti quanti per la prima volta. Un ragazzo moro si avvicina alla tenda a destra della mia chiedendosi dove abbia dimenticato il sale. Il suo nome è Eric, scritto a lettere maiuscole sulla sua tenda. La tenda a sinistra, invece, appartiene a una tale Lisakhanya, che suppongo essere la ragazza col caschetto biondo e la pelle scura: ha il suo nome scritto sulla giacca a quadri. Una ragazza dai capelli ricci e rossicci mi guarda negli occhi. I suoi sono verdi, o almeno quello che non è coperto da una benda.
"Attenta, hai un insetto nei capelli. Piacere - lo fa scivolare via - di conoscerti, io sono Herleva"
Le sorrido gentilmente: "Io sono Manami, il piacere è tutto mio. Grazie per quella mosca, era molto disgustosa..."
"Disgustosa? Scherzi? È meravigliosa, come tutte le altre creature della natura, anche come te".
"È un complimento per la mosca o un insulto per me?"
"Perché mai dovrei insultare una bellezza tale? Vieni, aiutami a spingere le perle fuori da questa piccola ostrica".
"Stamattina è il tuo turno per cucinare?"
"No, ho solo una passione per le collane".
I miei occhi si illuminano in un colpo. Ho sempre voluto imparare a fare le collane, ma nessuno mi ha mai insegnato.
"Puoi insegnarmi, per favore?" Mentre glielo chiedo, il mio entusiasmo è alle stelle.
"Puoi contarci! Basta bucare gli estremi, io uso un trapano da modellismo, e se vuoi tu puoi lasciar scorrere il filo".
"Grazie".
Mi sento felice come una bambina, eppure non dovrei essere triste? Le altre persone al di fuori di qui muoiono, sono troppo egoista?

THE GREIGEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora