Capitolo 9

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H A I LE Y
                     UCCIDERE E LASCIAR STARE
Uccidete ciò che del vostro passato vi dà il tormento.
E se la vostra voi del passato continua a tormentarvi, uccidetela.
Mettete una fottutissima fine a quel periodo e lasciate stare.

Metto il rossetto rosso sulle labbra per accenderle di più.
Scelgo un corpetto nero e con una gonna corta bianca e dei tacchi alti rossi.
Prendo la borsetta rigorosamente Chanel e mi dirigo verso Belmor 78, la via di casa dove si festeggerà il compleanno di Ryan.
Il ragazzo ha deciso di invitare tutta la scuola, compreso Mike.
Si, proprio Mike, il ragazzo che fino a due sere fa mi ha consolato e abbracciato come mai nessuno aveva fatto.
E che dopo 8 ore si è comportato di nuovo come un bastardo, già.
Ho sbagliato a fidarmi così facilmente di lui, gli uomini sono tutti così e non bisogna cedere nelle loro braccia alla prima occasione in cui mostrano il loro lato buono.
Sbatto contro una ragazza per colpa dei mille pensieri e mi ritrovo di fronte la mia luce brillante, Kia.
<<Hail, quanto sei bella stasera! Devi far ingelosire chi-sai-tu..>>
La guardo stranita e poi capisco.
<<Kì ma siamo su Harry Potter? Comunque lo vedo molto simile a Voldemort>>.
E scoppiamo in una risata indecifrabile.

L'interno ed esterno della casa sono semplicemente enormi e magnifici.
C'è una piscina splendente, un giardino curato e un posto per il bar.
Ci sono 16 bagni e 9 stanze da letto, nemmeno la tripla metà di ciò che ho nel mio appartamento.
Vengo spinta da una chioma bionda, una puttanella di nome Beatrix che mi odia senza alcun valido motivo.
<<Sono qua da nemmeno mezz'ora e mi hai rotto già il cazzo Beatrix>>
<<Non sapevo bastasse così poco per farti alterare>>
Mi ride in faccia e va a limonarsi per bene Mike.
Che schifo.
Lui uno stronzo assoluto, lei una troietta perfetta, insieme fanno la coppietta più orribile mai vista.

Si sarà fatta notte inoltrata, ma non mi fermo a bere come se non ci fosse un domani.
Tengo in mano la mia amata vodka, che bevo a quantità estrema.
Sento qualcuno tenermi per il polso, Lui.
Stavolta non mi farò ingannare.
<<Lasciami Mike>>
<<Perche' stai facendo tutto questo?!>>
<<Non pensavo fossi così problematico>>
Mi fulmina con lo sguardo e continua a parlare.
<<Hailey, hai bevuto troppo e stai barcollando, dici a me problematico?>>
Lo vedo preoccupato e incazzato, ma non sono di certo io quella che lo ha illuso fosse buona e poi si è rivelata una stronza.
<<Mike, tu mi hai illuso, mi hai fatto credere ci tenessi almeno un minimo a me consolandomi e abbracciandomi.
Tu hai usato un mio punto debole, lo sai.
Sapevi che odiavo e odio tutt'oggi essere ingannata, proprio come faceva mio padre con me.
Adesso sparisci>>
Il mio tono di voce è sobrio e serio.
Non scherzo quando dico che sono veramente abbastanza traumatizzata da ciò che mi è stato fatto.
Che lui lo abbia utilizzato come strumento per creare una nuova distanza tra di noi non mi va proprio giù, poteva semplicemente lasciarmi marcire nella soia di casa mia, a piangere come una disperata.
Meglio di essere illusa mille volte.
E chiedo scusa a mia madre ogni singolo minuto per averla trattata male quando lei era una donna povera con una figlia problematica.
E ammetto di aver esagerato negli anni con la droga.
A soli 14 anni uscivo da sola la notte e andavo nei club o nei gruppetti a drogarmi.
E non posso solo pensare il dolore di una mamma nel vedere sua figlia strafatta e non poter fare nulla per aiutarla.
Se provava a parlami la respingevo, evitando ogni tipo di conversazione possibile.
Ricordo un giorno di essere tornata così fatta che ho persino rotto una finestra.
Già.
Non mi ero accorta della porta per la vista annebbiata e con un bel pugno ho rotto l'unica finestra in casa.
Ma per mia mamma non era mai un problema.
'Tranquilla amore, tanto era da buttare via lo stesso'.
Mi sono odiata e ancora ora mi odio per tutto lo schifo che ho buttato negli anni.
Non conoscevo soddisfazione migliore nel rifugiarmi nella droga.
Come può una semplice sostanza alleggerire i tuoi problemi?
Che cazzata.
A me li ha solo peggiorati, ma nel farlo stavo meglio.
Ho smesso quando stavo per tentare il suicidio e da lì sono stata curata con vari psicologi e pasticche.
Ad oggi certe volte cedo e bevo, ma lo preferisco nel ributtarmi in quel tunnel infinito, che mi ha costato letteralmente la mia fottuta vita.
La Hailey del passato voleva morire, così l'ho uccisa.
E forse lei in realtà non voleva morire, voleva solo scomparire e non stare più in quello stato.
Ma ho capito che per vivere, devi accettare tutte le tue fasi.
La fase bella, brutta, media e quella che vorremo tutti, in pace.

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