Contro ogni previsione (di mamma) siamo addirittura arrivati con largo anticipo e con l'aiuto del personale di bordo abbiamo caricato tutte le nostre cose sul jet.
Abbiamo preso posto ai nostri soliti posti. Le hostess, Carola e Stacy, ci hanno offerto da bere un liquido rossastro, con un retro gusto di fragola e qualche stuzzichino per affrontare il viaggio.
Ho avuto anche modo di scambiare due parole con loro, sono davvero dei tesori.
Per quanto riguarda papà ha iniziato a russare 10 minuti dopo il decollo. Valter per un po' ha continuato a giocare, ma poi ha preferito assillarmi di domande e storielle per una buona mezz'ora, dopodiché si è unito a papà.
Mamma è molto più tranquilla rispetto a stamattina e sta sfogliando delle riviste di cui non riesco a scorgerne il titolo.Metto il segnalibro alla fine del capitolo e chiudo il libro, posandolo sul tavolino davanti a me. Mi stiracchio molto rumorosamente, sentendo le mie ossa scricchiolare.
Ho cercato di riposare anch'io, provando mille posizioni diverse, ma niente. Sono troppo agitata.
Avverto un paio di occhi fissarmi insistentemente. «Mamma?» chiedo curiosa.
«La mia bambina sta per compiere 18 anni» sorride tristemente. Le sorrido anch'io, ma dentro di me combattono un mare di emozioni. Potrei tranquillamente scoppiare a piangere nel giro di due secondi. Dico davvero. Sono piuttosto sensibile per queste cose.
«Mi dispiace che tu debba passare questo tuo giorno al Ballo. Come organizzatrice per lo più. Sai che avremmo potuto posticipare la partenza e festeggiare a casa, in Italia » continua.
«Ma, mamma, lo sai che la Grecia è casa per me. Per noi. E sono contentissima di passarlo con le persone che amo.»Gli ultimi tre anni sono stati molto difficili, motivo per il quale tre stagioni del Ballo non ci sono state.
Ammetto che è strano ritornarci, ma è pur sempre la mia seconda casa. Lì c'è gran parte della mia vita. Ci sono Hannah, Jonathan e i miei ragazzi. Ad essere onesti però non so se chiamarli ancora così sia la cosa più giusta. Come ho già detto sono stati anni difficili per tutti. La malattia di papà, di Hannah e la situazione dei Williams non hanno di certo aiutato.
Anche se, dopo tutto, io e i ragazzi siamo cresciuti insieme, letteralmente.Non li sento dall'ultima estate passata insieme. Tre anni fa. A dir la verità non sento lui. Io e suo fratello occasionalmente ci scambiamo qualche messaggio, che sono per la maggior parte auguri di compleanno e festività.
Sento che sarà difficile riuscire a scambiare qualche parola con lui senza saltarci addosso.
«Lo vedo che sei preoccupata, se non è per il tuo compleanno o per l'organizzazione del Ballo, mi vuoi dire che succede? Cos'è che ti agita tanto?» esita pochi secondi, impaziente. «So che non lo vedi e senti da molto.» dice con voce gentile, consapevole.
Lei e Hannah hanno sempre pensato che tra me e uno dei suoi figli ci sarebbe stato più di un'amicizia. E sì, qualcosa c'è stato, tempo fa. Ma lui è cambiato.
Dopo ciò che è successo l'ultima estate trascorsa insieme, non so come reagirò quando mi troverò faccia a faccia con lui.Pensare che a quest'ora potrebbe esserci qualcuno nel suo letto. Nella sua camera. In casa nostra. Qualcuno che non sia io.
No, non devo pensarci. Non ci sarà mai più niente tra di noi.
«Sì è vero che sono agitata, mamma. Ma vedi, ci sono tante situazioni. Non voglio pensare a lui adesso. Lo sai è stato difficile.» distolgo lo sguardo, rivolgendolo al piccolo finestrino alla mia destra.
Il cielo sembra una tela a tinta unita. Sotto di me poche nuvolette bianche che sembrano zucchero filato.
Mamma capisce subito che l'argomento è chiuso, almeno per adesso, iniziando a svegliare papà e il piccolo Valter. La ringrazio mentalmente.
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Agape
RomanceAsteria ed Eros si conoscono da sempre, avendo trascorso ogni estate insieme sin da bambini. Tra loro c'è sempre stata una forte intesa, un'attrazione che negli anni si è trasformata in un amore profondo e passionale. Ma loro questo non lo hanno anc...