capitolo 3 La principessa

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LA REGINA ARCANA

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LA REGINA ARCANA

Dalle memorie e dalle fonti raccolte dal
Gran Maestro Samuel Tarly
294 D.C

Nel anno 294 dopo la conquista, Visenya Targaryen si imbarcò su una nave mercantile, insieme alla donna che l'aveva allevata. Il proprietario dell'imbarcazione, un noto marinaio tra i porti del continente, Syro Hotion, un uomo poco avvenente con il viso segnato dal tempo e dal sole. I racconti dicevano che non si separasse mai dal suo mantello rosso, e che a bordo della sua nave, in qualche modo inspiegabile, ci fosse sempre un focolare acceso.

Visenya e Kezia vivevano nella stiva della barca. Anche con tutto l'oro che avevano pagato, erano costrette a sgobbare sul ponte, a pulire e pelare patate. Il capitano aveva riferito loro che il viaggio sarebbe durato qualche settimana. Le correnti che proteggevano Isidro erano forti e pericolose, avrebbero dovuto circumnavigare l'isola dove gli scogli erano assenti e le correnti più tranquille. Il resto dell'arrembaggio era passivo e taciturno. Visenya si aspettava chiasso e alcol, ma in realtà nessuno rivolgeva la parola alle due donne, se non il capitano, ed era meglio così, aveva raccontato Visenya.

In quelle lunghe giornate di navigazione, mentre il mare cantava le sue melodie eterne e il vento sussurrava segreti antichi, Visenya trovava spesso rifugio nei suoi pensieri. Rifletteva sulla propria discendenza, sui draghi che una volta avevano solcato i cieli e sugli antichi re che avevano costruito un impero ormai scomparso, sostituito. Ogni onda che si infrangeva contro lo scafo della nave sembrava portare con sé un frammento di quelle storie lontane, e ogni stella che brillava nel cielo notturno le ricordava che, nonostante le umili circostanze in cui si trovava, il suo destino era intrecciato con quello di quei leggendari antenati.

Kezia, con la sua saggezza silenziosa, spesso la osservava con un misto di preoccupazione e orgoglio. Era consapevole del peso che gravava sulle spalle di Visenya e del pericolo che il loro viaggio comportava. Tuttavia, credeva fermamente nel coraggio e nella determinazione della giovane donna, confidando che, nonostante le avversità, Visenya avrebbe trovato il suo posto nel mondo e forse avrebbe risvegliato l'antica gloria dei Targaryen.
Syro Hotion, dal canto suo, era un enigma avvolto nel mistero. Il suo mantello rosso, sempre presente, era simbolo di un passato che pochi conoscevano. Il focolare perpetuo a bordo della nave rappresentava forse una metafora del suo spirito indomito, una fiamma che rifiutava di spegnersi nonostante le tempeste e le sfide del mare. 
Mentre la nave proseguiva il suo viaggio, sfidando le correnti e i venti contrari, Visenya trovava conforto nella contemplazione del mare. L'immensità dell'oceano, con i suoi orizzonti infiniti.



















"Arriveremo presto, a parer mio, siamo già al tredicesimo giorno di viaggio," disse Kezia con quella sua voce calma che infondeva tranquillità e sicurezza. Le mani agili e ferme si muovevano con grazia, riponendo accuratamente delle casse di provviste. Visenya annuì, un barlume di speranza accendendosi nei suoi occhi.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 11 ⏰

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