4 Riunioni Misaki

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E' gia passata un'ora da quando sono uscito di casa questo pomeriggio,  ho nascosto il pallone nello zaino così che papà, impegnato col suo disegno, non lo notasse. Sono sgattaiolato fuori lasciando soltanto un bigliettino  giallo "Sono andato a scuola per ritirare i fogli", così diceva.

Tecnicamente a scuola ci sono passato, l'ho superata a passo svelto guardando gli alunni dalle finestre sui banchi per la loro ultima settimana prima della pausa estiva. Veramente non hanno comunicato nulla a riguardo della mia ammissione. Mi sono fermato qualche metro più avanti, ho trovato un campo da calcio e, non chiedendomi se potesse essere privato, mi ci sono subito fiondato.

Occupo solo una metà campo, eppure, tutti i ragazzi che passano mi guardano male. Tiro in porta diverse volte, è troppo facile senza il portiere, così mi immagino gli avversari. Persone abili che corrono su e giù dal campo, da destra a sinistra, provano a rubare palla, ma io li scarto tutti. Riesco ad evitarli uno ad uno, girando su me stesso e bloccandomi, alzo la palla sopra la testa, per sorprenderli o, ancora, li scavalco con salti atletici. Sono arrivato nella metà campo opposta, mi giro e guardo la strada percorsa sorridendo della mia impresa.

Ora nella mia mente, quelli dell'altra squadra, mi guardano con ammirazione e mi chiedono consigli sulla tecnica, quanto sarebbe bello avere un amico.
"Hei, cosa ci fai tu qui?" il mio momento di sogno-ad-occhi-aperti viene interrotto da un'uomo sulla quarantina che è appena entrato in campo dalla porta laterale, non me n'ero proprio accorto prima.

Adagia la sacca coi palloni a terra e mi si avvicina. Ha un fischietto appeso al collo e questo attira la mia attenzione. "Ascolta, a meno che tu non sia uno studente delle superiori, della scuola qui dietro, non puoi stare qui" mi riserva un occhiata ammonitrice. "Mi scusi signore, è solo che ho visto un campo, ed una porta, vuoti  e ho deciso di fare due tiri, nulla di più" gli comunico. "Va bene, soltanto per oggi lascio correre, anche perchè ho avuto modo di osservarti e, sei proprio bravo" ora sono io quello sorpreso. "Non ti ho mai visto ed insegno in una squadra di calcio, mi sarei ricordato di uno agile come te" prosegue ed io, a questo punto, non so proprio cosa dire. "Comunque, ora il campo è prenotato, in realtà i ragazzi dovrebbero essere qui da..." sfila la mano dalla tasca e controlla l'ora sull'orologio di pelle al polso. Mi volto verso l'entrata, aspettandomi di scorgere qualcuno in lontananza, nulla. "Cinque minuti" Lo guardo in faccia e capisco che è giunta l'ora per me di andarmene da lì. "Allora sarà meglio che prenda le mie cose" Lo saluto e, proprio prima di uscire dal campo sento dire "Alla prossima", giusto un po' inquietante.

Una volta sono fuori dal campo, non sapendo dove andare, resto impalato a guardare la porta vuota e le linee bianche sull'erba verde. Sento un rumore di passi e subito mi giro nella direzione da dove quello proviene.

Alla mia destra ci sono tre ragazzi ma il mio sguardo si sofferma su quello al centro. E' il più alto, indossa una felpa rossa e un cappellino con visiera dello stesso colore, nonostante le temperature, ha dei pantaloni lunghi scuri. Si muove con un passo sicuro e parla tranquillamente coi suoi amici. "Quanto durerà questa sfida" chiede uno "credo poco, non appena Ts... come si chiama? capirà che non mi segnerà mai un goal, se ne andrà e noi potremmo proseguire gli allenamenti." Questa faccenda mi sta interessando ancora di più, anche perchè sono fermo a cinque metri da loro e non sembrano ancora essersene accorti.

Passano dieci minuti e i ragazzi sono ormai in campo,  i due tirano in porta, ma nessuna palla riesce a passare. "Un po' più in basso Taki, l'angolo in basso alla tua destra è il più difficile da raggiungere, per i portieri" In effetti è proprio vero, ma è anche complesso calciando col destro prendere proprio quel punto.

"Va bene, capitano". Capitano, fa parte di qualche squadra? Perchè non l'ho mai visto prima?

"Eccomi!" ora all'entrata, c'è un quarto ragazzo, non lo riconosco, è difficile dato che mi da le spalle. Noto quasi subito che porta un pallone sotto il braccio. avanza con passo lento fino alla metà campo e ferma lì la palla tenendola sotto al piede. Ora che è di profilo, mi ricorda qualcuno, anche la sua voce, sentita poco fa, mi è in qualche modo familiare. Oppure sono solamente troppo lontano e lo sto confondendo con qualcun altro.

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