Oggi a svegliami non furono i raggi del sole ma la voce di mia sorella che con in mano ina torta cantava "tanti auguri a te" ebbene si oggi è finalmente il mio compleanno sono anche per me 22 e ancora non ci credo, mi piace pensare che io ancora abbia 18 anni anche quell'età l'ho superato già da un bel po' ma infondo siamo tutti un po' bambini
Aurora si sedette sul letto sempre con attenzione per la torta e me la porse per soffiare la candelina
<Mi raccomando il desiderio> disse assumendo un aria seria, così chiusi gli occhi pensai al mio desiderio e più spensi la candelina
<Uh auguri sorellona> appoggio la torna sulla parte di letto vuoto per potermi abbracciare e baciare
<Grazie Auri ma non dovevi> dissi stringendola a me
<Non dovevo? Stai scherzando? Sei mia sorella farei di tutto per te> disse cercando di rassicurarmi
<Solo che ti se trasferita da poco a Milano e sei dovuta tornare per me> mi prese la mano e la strinse nella sua
<Sei mia sorella tornerei oggi qual volta tu lo volessi> la sorella è pur sempre una sorella; è la tua migliore amica è una spalle su cui piangere, una mamma nei momenti di sconforto è semplicemente unica.
A lavoro la situazione non cambio molto appena arrivata vidi alcuni dei miei colleghi che anche loro si presentarono con un vassoio pieno di prelibatezze di colazione
<Auguri piccola Margherita> disse Antonio il mio responsabile vedendomi incontro abbracciandomi. Antonio ha sempre creduto in me sin dal mio primo giorno di lavoro dandomi molta fiducia e facendomi lavorare sin da subito con i ragazzi
<Grazie a tutti ma non dovevate> dissi un po' imbarazzata dopo aver spento le candele
<Qui siamo tutti una famiglia ed è anche giusto festeggiare il compleanno> disse stringendomi a se
<Grazie ancora davvero siete stati gentilissimi> dissi andando ad abbracciare tutti i miei colleghi
<Ma comunque oggi e un giorno cole tutti gli altri quindi si va a lavoro Chiesa mi aspetta> dissi guardando tutti quanti loro
<Margherita dai a Chiesa possiamo pensarci noi è il tuo compleanno prenditi un po' di pausa> intervenne Matteo il mio collega
<La Juventus mi paga per sistemare i suoi giocatori non per festeggiare il mio compleanno> dissi andando dritta nel mio studio lasciando tutti i miei colleghi lamentandosi del fatto di quanto fossi troppo puntigliosa
Posai la mia borsa nella mia scrivania e legai i capelli in una coda alta finché non senti della mani su I miei fianchi che mi fecero girare
<Srećan rođendan bebo> (Buon compleanno piccola)
Disse con voce roca Dusan per poi passare le labbra sul mio collo per salire pian piano verso la mia bocca
Sorrisi appena le sue labbra entrarono a contatto con le mie sarai rimasta ad assaporare quelle labbra fino allo svenimento
<Non hai allenamenti?> chiesi in sottovoce
<Sono scappato dicendo che dovevo fare una chiamata urgente in Serbia perché la mia povera nonna si era fatta male, e così Allegri mi ha dato via libera> risi per la bugia che aveva raccontato
<Quanto sei scemo Vlahovic> lo bacia di nuovo, ci staccammo ci guardammo negli occhi e allacciai le mie braccia attorno al suo collo
<Se fossi in tua nonna appena tornato a Belgrado ti avrei fatto una bella ramanzina> rise per la mia battuta
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Il gol più bello
RomanceDicono che Torino sia la città più magica di tutta l'Italia attraverso monumenti e fontane, ma per due ragazzi apparentemente sconosciuti è la città degli incontri, in una semplice corsa mattutina. Lui nato e cresciuto in una delle città più antiche...