La verità nascosta

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Bianca guardò fuori dal finestrino dell'aereo, le luci di New York che brillavano sotto di lei. Sentiva un miscuglio di emozioni: speranza per il futuro e dolore per ciò che aveva lasciato alle spalle. Chiuse gli occhi, promettendo a se stessa di trovare la forza per andare avanti, nonostante tutto.

Dopo aver accompagnato Bianca all'aeroporto e dopo una sessione di prove con i ragazzi al bunker, Faster, su consiglio dei suoi amici, decise di andare a casa di Caph. Sapeva che doveva affrontarlo per capire la verità dietro il suo comportamento.

Quando arrivò, trovò Caph chiuso in camera, stanco e triste. Dopo un lungo silenzio, Caph iniziò a parlare, con voce tremante. "Non ho mai tradito Bianca, non lo farei mai."

Faster, confuso e pieno di rabbia, non riusciva a capire. "Cosa stai dicendo, Caph?" disse aspirando dalla sua sigaretta.

Caph respirò profondamente, cercando di trovare il coraggio per continuare. "Le ho dovuto mentire, per il suo bene e per il mio. La distanza ci sta distruggendo. Pensavo che fosse più facile per lei odiarmi piuttosto che sentirsi in colpa per i miei mali."

Le parole di Caph non fecero altro che aumentare la rabbia di Faster. "Tu pensi davvero che mentire fosse la soluzione migliore? Hai visto com'è ridotta Bianca per colpa tua!"

Caph abbassò lo sguardo, il peso della colpa evidente sul suo volto. "Lo so... mi sono comportato da codardo."

Faster, ormai esasperato, afferrò la collana che Bianca gli aveva lasciato. "Sei un codardo, Caph." Con un gesto brusco, lanciò la collana verso Caph. "Prenditela. E risolvi le cose, una volta per tutte."

Caph afferrò la collana al volo, guardandola con tristezza mentre Faster usciva dalla stanza, senza voltarsi indietro. Il cuore di Caph era spezzato non solo per aver perso Bianca, colei che aveva stravolto la sua vita in tutti quei anni, ma anche quella del suo amico più stretto.

Seduto sul letto ammirando la collanina, Caph ricordò un giorno in cui lui e Bianca passeggiavano lungo la riva, ridendo e scherzando. La sua risata cristallina risuonava nelle sue orecchie, e il calore della sua mano nella sua sembrava ancora presente. "Sei speciale, Caph" aveva detto lei, guardandolo con occhi scintillanti di felicità.

Nel frattempo, al bunker, dopo che Faster aveva fatto rientro e aveva raccontato tutto ciò che gli aveva riferito il ragazzo, gli altri membri del gruppo discutevano animatamente. "Non possiamo lasciarli così" disse Huda, agitata. "Bianca deve sapere la verità."

"Non penso sia la scelta migliore, dovrà dirle lui la verità, lei sta male." rispose Piccolo, preoccupato.

"Dobbiamo fare qualcosa" disse Fares deciso. "Almeno cercare di far sputare il rospo a Caph."

Quella notte, al bunker, i ragazzi si riunirono intorno alla cena. "Caph è sempre stato così" disse Fares, guardando. "Ha sempre pensato di dover proteggere tutti, anche a costo di mentire."

"Ma questa volta ha davvero esagerato" aggiunse Faster. "Non possiamo lasciarlo continuare così."

"Già" annuì Piccolo. "Dobbiamo fargli capire che deve essere onesto, con Bianca e con se stesso."

A New York nel frattempo, Bianca si sedette sul letto della sua stanza, tenendo tra le mani un vecchio biglietto che Caph le aveva scritto. Le parole d'amore che una volta le avevano scaldato il cuore ora la facevano piangere. "Cosa è successo a noi?" sussurrò tra le lacrime, sentendo il vuoto crescere dentro di lei.

Rilesse il biglietto più volte, cercando di trovare un senso a tutto quello che era successo. Le sue mani tremavano mentre ripiegava il biglietto, il cuore pesante di tristezza e confusione.

Spazio autrice
Un po' cortino questo capitolo ma bello pesante!! ecco cosa ci nascondeva il nostro Caph!Mamma mia😭

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