4. Partita iniziata

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Deva

La giornata è iniziata presto, molto presto a dire la verità.

Non sono riuscita a chiudere occhio nella mia nuova e primissima camera, sono stata a letto con gli occhi aperti per quasi tutta la notte.

Sono fortunata se ho dormito quattro ore.

Non so se sia per via della discussione che ho avuto con il biondino viziato o se sia a causa di questa casa che non sento mia, che non mi appartiene.

Sta di fatto che adesso mi sento uno zombie, uno schifo.

Mi sono preparata per andare a scuola già da un po', pensavo che saremo stati costretti ad indossare delle uniformi ma fortunatamente non è il caso della Fenix. Tuttavia ci ho messo quasi due ore a scegliere l'outfit giusto, non volevo iniziare la scuola con un semplice jeans ed una maglietta ma alla fine dopo una crisi di nervi mi sono arresa.

Andata per un semplice jeans e maglietta.

Penserete che io sia esagerata ma volevo fare una buona impressione. Quando ti catapultano in una realtà diversa da quella a cui ci si è abituati, beh, devi pensare scrupolosamente a cosa indossare, come parlare, come atteggiarsi, insomma una rottura di scatole.

So che la Fenix High School non è come il classico liceo, qui ci vanno ragazzi e ragazze provenienti da famiglie facoltose e importanti.

So che ci saranno persone snob che ti guarderanno dalla testa ai piedi, che ti giudicheranno, tuttavia so anche che a me non può fregare più di tanto.

Fortunatamente sono sempre stata una ragazza menefreghista. Sono abituata alle occhiate delle persone e ai loro giudizi, per me poco importanti.

Do un ultimo sguardo al mio riflesso nello specchio, speriamo che le occhiaie causate da una notte insonne non si vedano più di tanto.

Sicuramente ciò che spiccherà di più saranno
i miei capelli rosa, quelli si che attireranno l'attenzione.

Ma ancora una volta, chi se ne frega.

Afferro lo zaino, regalato con tanto di biglietto d'augurio da mia madre, e scendo.

L'idea di andare di nuovo a scuola mi entusiasma, finalmente posso concludere i miei studi e diplomarmi. Il problema però è la scuola in sé, non mi ispira la Fenix, non sono molto contenta di sapere che vedrò gente come Aiden e i suoi amici.

Ciononostante cercherò di non pensarci più di tanto e cercherò di seguire il mio obiettivo, ovvero realizzarmi per vivere una vita migliore e andarmene da New York.

Inoltre spero vivamente che non ci siano persone stronze e antipatiche come Aiden e company, spero che ci sia qualche sano di mente.

Appena metto piede nell'immensa cucina trovo, per mia sfortuna, il biondo viziato che sorseggia quello che suppongo essere del caffè.

Lo ignoro e lui fa lo stesso con me, non si scompone nel vedere la mia figura avvicinarsi al bancone per prendersi a sua volta una tazza di caffè, amaro.

Afferro la brocca termica del caffè per versarlo nella tazza ma da essa non esce nemmeno una goccia. Sento e vedo Aiden fare un ghigno divertito, io dal canto mio continuo ad ignorarlo.

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