Giorno 15Sono passati esattamente sei giorni da quando Leo ha iniziato la chemio.
Sei giorni in cui, a turno, abbiamo accompagnato il nostro amico in quell'inferno.
Oggi è il mio turno.
Si trova seduto su una sorta di lettino mentre io sono davanti a lui sulla sedia a rotelle. Domani, tra l'altro, la psicologa mi visiterà per vedere se ho preso o meno quel fatidico kilo.
Questa settimana mi sono davvero impegnata, soprattutto con l'aiuto di Davide che è sempre stato al mio fianco durante ogni pasto.<<Ti piace, vero?>> Mi riscuote dai miei pensieri Leo.
<<Chi?>> Domando di scatto.
<<Non fare la finta tonta, avanti.>> Mi fa l'occhiolino.
<<Spiegati meglio, Leone. Non sto capendo.>> Lui sa che quando lo chiamo con il suo nome intero è perché mi sta irritando.
<<Davide, ti piace.>> Rimango con la bocca spalancato.
<<Ma che cosa vai farneticando?>> Lo guardo male. Ridacchia.
<<La tua reazione mi da la conferma che sia proprio così.>> Continua a ridere, ma un conato di vomito lo scuote.Mi giro dall'altra parte per non vederlo rimettere e quando finisce torniamo al discorso di prima.
<<Prima di morire voglio che lo ammetti...>>
<<Che cazzo dici, Leone?>> Urlo non appena sento quelle parole.
<<Non ho detto che muoio adesso! Sapendo come sei fatta lo ammetterai sicuro fra qualche annetto...un bel po' di annetti.>> Mi spiega sorridendo e subito mi calmo.
Sospiro lasciandomi andare completamente sulla sedia a rotelle. Butto la testa all'indietro fissando il soffitto.<<A che pensi?>> Mi domanda premuroso come mai lo avevo visto fino ad ora.
<<Non lo so...a tante cose..>> Sospiro nuovamente.
<<Belle o brutte?>>
<<Sia belle che brutte...>> Rispondo tornando con la testa su.
<<Spero che quelle belle siano riguardanti Davide.>> Ride.
<<Smettila scemo!>> Gli do un buffetto giocoso sulla spalla.
<<Però a parte gli scherzi...vi ho visto davvero molto uniti in questi giorni e non mi dispiacerebbe vedervi insieme. Vi state dando forza a vicenda.>> Mi confessa sinceramente.
<<Si effettivamente ci siamo avvicinati molto, ma...ho paura. Non riesco ad amare me stessa, figuriamoci un ragazzo.>> Esterno le mie paure con lui, sentendomi al sicuro.<<Per questo devi impegnarti per stare meglio, per riprenderti in mano la tua vita e dandoti l'opportunità di amare qualcuno, prima però devi farlo con te stessa.>> Sorrido alle sue parole ricordandomi quelle di Davide.
<<Perché sorridi? Se tempo fa ti avessi detto una cosa del genere mi avresti mandato a fanculo e te ne saresti andata.>> Scoppia a ridere. <<Stai pensando a lui, vero?>> Continua.
Annuisco.
<<L'hai ammesso! Non ci credo.>> Mi guarda incredulo. <<Hai la febbre. Per forza.>> Mette la sua mano sulla mia fronte facendo il gesto mi misurarmi la temperatura corporea.
<<Smettila.>> Gli do un colpetto sulla mano.<<Sono sicuro che ricambi.>> Mi sorride malizioso.
<<Ma mica ti ho detto che mi piace!>>
<<Si che lo hai detto.>> Ribatte sicuro.
<<Ti ho detto che lo stavo pensando, non che mi piace.>> Incrocio le braccia al petto.
<<È la stessa cosa.>> Mi fa la linguaccia.
In questo momento sembriamo due bambini alle prese con una discussione, ma in realtà siamo due ragazzi che stanno iniziando a scoprirsi. Sembriamo cane e gatto, ma il nostro rapporto si sta rafforzando sempre di più. Se all'inizio ci odiavamo, ora siamo più uniti che mai.<<Senti, ma...Tu Vale non lo vedi un po'
strano?>> Chiedo dopo qualche attimo di silenzio.
<<In che senso?>> Si interessa subito.
<<Vedi...qualche giorno fa c'è stato qualcosa tra noi due, ma almeno da parte mia non è contato nulla. Non vorrei che per lui sia stato importante.>> Gli spiego con le sopracciglia aggrottate per la preoccupazione, non vorrei che quello che è successo rovini il nostro rapporto e quello del gruppo.
<<Prova a parlargliene. Mi sembra l'unica soluzione più attendibile.>> Mi consiglia.
<<Grazie, Leo. Se all'inizio della mia permanenza qui mi avessero detto che saremmo riusciti a diventare amici mi sarei messa a ridere, ma eccoci qui a darci consigli a vicenda.>> Gli sorrido sinceramente.
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Battiti || Davide Di Salvo
FanfictionUna quindicenne in piena fase adolescenziale e con un disturbo alimentare, viene ricoverata in un ospedale in cui la complicità e l'amore regnano sovrani. Aisha entra in esso con il cuore in gola, con la paura che la sovrasta. Ma con il passare dei...