è la scelta giusta da fare?

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Col passare dei giorni,ho chiarito la situazione a Dadda, ovviamente essendo stato l'unico ad aiutarmi, d'altronde sarà sempre lui,deve sapere il motivo di tutto quello che è successo. Mi ha tranquillizzato tantissimo, lui è l'amico di cui mi potrò sempre fidare. Daniel è la persona con cui in futuro voglio fare avventure ed esperienza,o anche che siano disavventure o brutte esperienze. Gli farò vivere esperienze mai vissute. Se lui se ne va,la vita non avrà alcun senso..perciò devo dare il mio massimo e fargli vivere una vita magnifica.

È una settimana che non scrivo ad Ame e Simo, l'unica cosa che vedo sono le notifiche che mi arrivano dalla nostra chat dove leggo:"che fine ha fatto Riccardo?" oppure "spero stia bene,se gli è successo qualcosa vado a Pordenone." Ma il messaggio che mi ha commosso di più è stato:"Io mi sto preoccupando, dov'è finito quel maledetto?" da parte di Ame,e con risposta di Simo:"Anch'io Ame,ho già detto ai miei genitori che se gli è successo qualcosa devono accompagnarmi a Pordenone".

Non me l'aspettavo una tale preoccupazione da parte loro. Cioè si siamo amici stretti e ci vogliamo bene,gli amici normali si preoccupano sempre di un loro membro, però non pensavo che mi volessero così tanto bene da addirittura venire qui a Pordenone. Sarebbe il caso di rispondergli e dirgli tutta la verità,ma non ho il coraggio..mi prenderebbero per un bambino che piange.

Devo riflettere, Dadda l'ha presa più che bene l'idea, però a me non scende giù. Ho paura che possano coalizzarsi loro tre e mettersi contro di me..ho paura della scelta che farò. Devo parlarne con mamma e papà. Certamente non gli dirò dell'accaduto di una settimana fa,ma posso confidargli questa questione di conoscenza.

È quasi ora di cena,e sento già provenire un buon profumo dalla cucina. Stasera mi sento più rilassato quindi scendo prima. Infatti, appena mi vedono sento mio padre che con tono ironico e ridacchiando dice:"Oggi nevica" e aggiunge mia madre:"Cosa ti porta qui così presto Riccardo?Strano da parte tua".

"MA È COSÌ STRANO CHE SCENDO PRESTO SCUSATEMI?" detto con la mia solita simpatia.
Andiamo al dunque,devo prendere la palla al balzo.

"Comunque,devo parlarvi" capisco che lo dico con un tono preoccupante perché noto le loro facce con un'espressione stranita.

Sento provenire da mio padre una frase:"Se hai fatto qualcosa a Dadda non sai cosa ti faccio"

"No papà tranquillo, Dadda sta bene e non è successo nulla tra me e lui, tuttavia,in questo discorso c'entra..eccome."

Prima di parlare,ci mettiamo seduti a tavola così da stare più rilassati.

"allora,non so come iniziare" cosa devo dire?Porca miseria.

Sento la mano di mio padre che si appoggia sulla mia spalla "Tranquillo Riccardo,prenditi il tempo che vuoi,con calma"

"Qualche giorno fa,Ame e Simo mi hanno fatto una domanda,e questa domanda mi sta inondando la mente da giorni. La questione è iniziata tutto da dentro di me,non è colpa di nessuno,me la sono semplicemente presa con me. La domanda è "Ci fai conoscere Dadda?". Dopo questa frase mi sono irrigidito,non sapevo cosa rispondere. È da una settimana che non gli scrivo più,e l'unica persona che ho sentito in questo arco di tempo è Dadda,che è venuto a conoscenza di questa questione solo 4 giorni fa. Ero spaventato,non volevo dire nulla a nessuno. Mi sono tenuto tutto dentro di me. Dadda mi è stato vicino,ed è grazie a lui se ora vi sto dicendo questo perché sennò non avrei mai avuto il coraggio. Quindi..secondo voi,dovrei parlarne anche con Ame e Simo? È la scelta giusta da fare?"

tre ragazzi senza sogniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora