TOTEM

Specchio

Mi capita spesso di trovarmi a vagare in un deserto senza sole, dove la sabbia bianca sotto i miei piedi non lascia impronte al mio passaggio.
Cammino, cercando il nero in quel mare di bianco. 
Lo cerco per ore, seguendo una direzione che non conosco perché direzioni non ce ne sono.
Ovunque mi giri vedo il nulla, accecato da quella luce che in realtà non esiste.

Solitamente  mi risveglio, torno in me, lasciandomi alle spalle quel deserto bianco e quell'ossessione di cercare quella macchia nera.
Mi sveglio, ma anche se non sono più in quel deserto, mi sento ugualmente spaesato, accecato, senza più il senso dell'orientamento.

Ci sono volte però in cui riesco a trovare il nero nel bianco: mi appare come un'oasi in quel deserto, una pozza d'acqua nera di cui non vedo il fondo.
Nonostante io non possa vedere il fondo, qualcosa lo posso scorgere in quella pozza.
Vedo una persona senza volto, probabilmente mi sta fissando a sua volta, non lo capisco.
Mi parla. Dice qualcosa, ma io non lo sento.
Quell'acqua nera annega le sue parole, trasformandole in suoni ovattati, incomprensibili.

Poi all'improvviso sento una musica.
Le note non mi piacciono, il ritmo è asimmetrico, irregolare. 

Mi da fastidio. 

Cerco di ignorarla, invano.
È come un vecchio giradischi inceppato che continua a ripetere la stessa canzone, ancora e ancora.
Ripete una canzone che non mi piace, ma anche se non mi piace poco importa, la musica rimane quella.
Mi sento a disagio in quell'oasi, non mi piace quello che sto guardando.

Voglio andarmene.

Faccio per alzarmi, ma voglio guardare un'ultima volta quella pozza nera.
E allora la guardo. La guardo e di nuovo, quello che vedo non mi piace.
Faccio una smorfia, mi giro e me ne vado, tornando a vagare in quell'infinito bianco.

Dietro di me, si allontana uno specchio.