Tra foxus

1-Eira

Mentre finisco di sistemare l'ultima valigia, sento la voce di mia madre, Susan, tremare alle mie spalle. «La mia piccola sta diventando grande,» dice, con le lacrime agli occhi mentre mi abbraccia.

Mia madre è una donna di media statura, con i capelli castani e gli occhi azzurri che riflettono una saggezza e una dolcezza che ho sempre ammirato. Oggi, però, i suoi occhi sono velati da una tristezza profonda che non posso ignorare.

Mi giro verso di lei, cercando di mantenere un tono rassicurante. «Mamma, ho 22 anni. Sarò via solo per iniziare un'importante opportunità di lavoro come assistente fotografa presso uno studio di fama internazionale. Tornerò presto,» le dico, sperando di calmarla.

Mia madre si asciuga una lacrima e annuisce, ma il sorriso forzato non riesce a nascondere la preoccupazione nei suoi occhi. «Lo so, cara. Ma vederti partire per così tanto tempo è abbastanza difficile.»

Le prendo la mano e la stringo delicatamente. Sento la morbidezza della sua pelle e la forza del suo affetto, che mi dà un senso di conforto in questo momento di cambiamento. «Sarà un'esperienza fantastica. E poi, New York non è così lontana. Ti chiamerò ogni giorno. Salutami papà quando torna da lavoro...» le prometto, cercando di infondere un po' di ottimismo nel momento.

Mio padre, il fantastico Edwar Ravensong, sempre impegnato con i suoi affari, ma sempre presente con una parola di saggezza quando meno me l'aspetto. Da lui ho imparato che ogni cambiamento porta con sé nuove opportunità, anche se a volte è difficile vederle subito.

Mi sorride debolmente e mi abbraccia di nuovo. «Hai ragione. Sono così orgogliosa di te. Vai e conquista il mondo.»

Osservando mia madre, mi rendo conto di quanto sia difficile per lei accettare questo cambiamento. Ogni volta che mi guarda, i suoi occhi sembrano cercare di immaginare come sarà la mia vita lontana da casa. Ma so che, nonostante la sua preoccupazione, è fiera di me e supporta ogni mia scelta.

Una volta sistemate le valigie, esco di casa e vedo mio fratello, Liam, che mi aspetta sul marciapiede. La sua altezza riesce sempre a dare un'aria rassicurante. Mi sorride mentre mi avvicino, e il suo sorriso mi riempie di conforto in questo momento di transizione.

«Eira, sei pronta?» chiede, abbracciandomi con forza. La sua voce è calda e accogliente, e il suo abbraccio mi fa sentire al sicuro.

«Sì, sono pronta. Ma è strano pensare di essere lontana per così tanto tempo,» rispondo, cercando di nascondere la mia ansia.

Liam si allontana leggermente per guardarmi negli occhi. «Lo so, piccola. Ma sono sicuro che sarà un'esperienza incredibile per te. New York è un posto fantastico e sono sicuro che farai grandi cose là.»

Sorrido e annuisco, sentendo un'ondata di gratitudine per le sue parole di incoraggiamento. «Grazie, Liam. È bello sapere che posso contare su di te.»

Con un ultimo abbraccio, Liam prende le mie valigie e mi accompagna all'auto. Il viaggio verso l'aeroporto è tranquillo, e mentre percorriamo le strade di Londra, parliamo dei nostri piani e delle novità che ci aspettano. Liam mi racconta alcune storie divertenti sui suoi ultimi viaggi di lavoro, e io cerco di immagazzinare ogni momento di normalità e affetto prima di partire.

Quando arriviamo all'aeroporto, Liam mi aiuta a sbrigare le formalità e mi accompagna fino al gate. Il momento del saluto è emozionante, ma le sue parole sono rassicuranti. «Ricorda, Eira, che qui hai sempre una casa. E non dimenticare di chiamarmi quando arrivi.»

Gli do un ultimo abbraccio forte, sentendo la solidità del suo supporto. «Promesso. Grazie per tutto, Liam.»

Con un ultimo sguardo, mi allontano verso il gate, mentre Liam resta lì a guardarmi, con un sorriso orgoglioso ma malinconico. Il viaggio verso la mia nuova vita sta per iniziare, e mentre mi avvicino al gate, sento una miscela di eccitazione e nervosismo. Ogni passo sembra carico di significato, e mi volto un'ultima volta per vedere Liam, che continua a seguirmi con lo sguardo fino a quando non mi perdo tra la folla.