Ore 02.26. Eccomi qui, in questa notte estiva tra pensieri confusi ed idee certe.
Non sono un poeta, non sono quello conosciuto da tutti, sono solo un ragazzo ispirato che cerca di esplodere, cerca di scrivere il suo nome in mezzo a quello di coloro che hanno lasciato un segno o solo una frase che ha reso questo mondo meno sporco e crudele.
Sono speciale? Beh, questo non so dirlo, la mia vita è quella di un adolescente qualunque, problemi esistenziali, amori impossibili, cercare sempre di fare il passo più lungo della gamba sapendo che si rischia di cadere, sapendo che ci si farà male, sapendo di essere forti e rimetterci in piedi non ci costa nulla ma la nostra mente non è sempre così forte come si crede e ricadere nel vuoto è molto facile..dipende tutto da noi.
Cerco sempre di essere diverso, di non focalizzarmi su uno schermino illuminato,ma di vivere la vita così come viene. Ammetiamolo, ormai l'amore è solo ricambiarsi i mi piace su Instagram, l'amicizia è solo commentarsi gli stati di Facebook e la vita è stata pian piano smaterializzata e ricostruita a suon di cuori e domande su Ask..non vale per tutti, ovvio.
Ho deciso di parlare di me non perché mi reputo migliore ma perché so di essere una persona fragile, paranoica e ansiosa che usa il cervello nelle cose che fa, che sa quando mettersi in gioco ma soprattutto conosce la pazienza e il perdono, ormai scaricate nel cesso dell'esistenza, e spero solo di strappare un sorriso o anche una lacrima a chi leggerà queste parole scritte tra pianti passati e pugni silenziosi, chiuso in una stanza a ricordare come tutto ebbe inizio.
Un nome in mente che gira e rigira che ogni tanto si fa da parte ma poi ritorna sempre più forte di prima e tanta voglia di spaccare, arrivare al gradino più alto ma con i piedi per terra...Tutto iniziò così in un terribile lunedì, come tutti i lunedì più o meno, ora di matematica, ero lì che contavo i secondi che mancavano alla fine di quello strazio quando mi accorsi che Marco, mio migliore amico e compagno di banco stava scrivendo qualcosa, sapevo che scriveva rime e sapevo anche che era bravo, allora iniziai a leggere e lì..lì non ci credevo, mi sembrava di leggere un vero testo di una canzone, ero sbalordito, non credevo fosse arrivato a quei livelli; la fatidica domanda non si fece aspettare 'Ma..ma come riesci a scrivere così? Io non ne sarei capace, sei bravissimo' e lui con aria molto da "ma che cazzo stai dicendo" si girò e mi disse 'Lo faccio da anni e sono ancora qui mentre altri hanno già sfondato e poi non riesco a trovare questa rima'
Fanculo le equazioni o qualunque cosa stesse spiegando la prof.
Presi un foglio, e iniziare a cercare frasi e parole da adattare per creare la mia prima rima, 2 minuti..3...4...5...TROVATO..sì, fu proprio questa la parola che dissi a Marco poco dopo aver tagliato il mio primo traguardo, lui prese il foglio inizio a leggere ed esclamò 'Giallo (sì, mi chiamano così) ora tu devi iniziare a scrivere!' Dopo tanti ' Ma va, è stata soltanto fortuna' iniziai a riflettere, iniziai a dirmi 'Non so se è stata solo fortuna, non so se sarò mai qualcuno ma so che se non ci provo rimarrò sempre imprigionato qui, attacato con una catena soffocante in questa stanza buia e depressa con un paraocchi e il solo obiettivo di sopravvivere, io non sono nessuno, io non sono un poeta, ma se voglio, posso, quindi POSSO ESSERE QUALCUNO!'
Scesa la sera presi il Pc e iniziò la magia..Nuovo documento, scrivi, cancella, riscrivi, elimina, nuovo documento e dopo tante cartacce nel cestino e minuti su minuti a cercare parole da incastrare, ero lì, davanti alla mia prima creatura, così semplice ma articolata, così fragile ma forte, così bella ma..non dovevo essere io a giudicare
Non sono nessuno, non sono un poeta, sono solo alla ricerca di parole da scrivere, dedicare e stampare nella mente altrui per costruire un amore, nuove amicizia o..il mio futuro, tutto dipende da me, io e il destino 1 contro 1 in un nuovo match.