Capitolo Sei

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⚠️ATTENZIONE⚠️
Voglio fare delle premesse su questo capitolo: sono presenti scene forti, e che potrebbero disturbare qualcuno. Dunque se siete sensibili a certi argomenti, a certi scenari sessuali come un love triangle che però, di love non ha niente, vi consiglio di fare attenzione e di decidere se continuare o meno.

I comportamenti dei ragazzi in questione, saranno crudeli e senza pietà, non c'è niente di giusto in ciò che scrivo, ma fa parte della Mia storia, e non mi va di venire giudicata da persone che leggono questo genere di storie, aspettandosi poi l'enemies to lovers in cui si stuzzicano a parole o fanno scherzi come un graffio sulla macchina.

Non troverete scherzi così "banali" tra questi capitoli, c'è di peggio. Si fanno chiamare le memorie di Mezzanotte per un motivo, non cadete in tentazione e NON continuate a leggere se poi, - ripeto - dovete giudicare.

Prendete atto di ciò che potreste trovare in questo capitolo.

Buona lettura.

‼️⚠️Non dimenticare la preghiera prima di immergerti nell'oceano dei peccati delle sette Memorie di Mezzanotte...⚠️‼️

Snowlyn

Che poi a volte mi domando come tutto ciò possa essere accaduto.

Io che mi ritrovo con i ragazzi che sogno di conoscere da una vita - chi più chi meno, ovviamente - fino a stanotte.

Lo schiaffo che mi aveva dato Theodore non era stato niente di che, fino a quando una volta arrivata a casa, mentre mi stavo spogliando, lo sguardo è caduto sulla natica destra, la trovai tutta arrossata e con ancora il segno delle cinque dita di una mano maschile.

Ma perché non poteva essere come l'amico che mi ero immaginata sarebbe stato se solo fosse stato reale?

Non lo avrei mai saputo probabilmente, anzi, ero sicura che quella notte non lo avrei saputo, era ovvio.

Una volta tornati a casa mi aveva detto di andare in camera mia e di non uscirci più fino all'indomani mattina, se mi fossi voluta risparmiare la "punizione".

Ma io odiavo le regole, certo, le rispettavo sempre, ma le odiavo. Non mi piaceva che qualcuno si sentisse così potente da potermi dire cosa dovessi fare e cosa meno. Da piccola ero così, gli ordini per me erano legge, ciò che mi veniva detto di fare lo facevo, sempre. Litigavo con un'amica? Chiedevo scusa io. Mi dicevano che avevo sbagliato anche se alle volte non era stato così? A scusarmi ero sempre io.

A cercare gli altri ero sempre stata io.

Nessuno mi cercava dopo una discussione, si sapeva sarei sempre tornata io da loro.

Crescendo, cambiarono molte cose.

Ne fui felice, non del fatto che la gente dovesse cercarmi, ma che riuscissi a rendermi onore da sola.

Poi si sa, quando non sei tu a cercare gli altri per risolvere, ti rendi conto che molte persone a cui tenevi come fossero oro, in realtà non erano niente che non fosse un materiale superficiale, niente che non potesse essere sostituito con qualcosa di migliore.

E così capisci chi ti merita davvero e chi meno.

Perché quei sette ragazzi avevano un locale del genere? Era il loro? Perché passavano il fine settimana lì? Non si vedevano con gli altri ragazzi di Hogwarts per le solite feste che facevano?

Mi parve strano tutto ciò.

Tra l'altro, chi dava la caccia a chi?

Erano le quattro del mattino e a illuminare le scale che mi portavano al primo piano della villa, c'era solo la luna, la quale filtrava appena, ma bastava perché non mi inciampassi.

Midnights MemoriesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora