ℭ𝔞𝔭𝔦𝔱𝔬𝔩𝔬 1

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𝓑𝓵𝓾𝓮

"prendi fiato e ricomincia"

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Avete presente quando avete mangiato troppo e siete sull'orlo di scoppiare? Ecco, mi sento esattamente così.

È da due ore che cerco di chiudere la cerniera della valigia ma questa non collabora.

Giuro che non ho messo tanta roba, soltanto alcuni libri dalla mia libreria.

Cioè tutti praticamente.

Tra un po' arriva mio padre dal lavoro che mi accompagnerà all'aeroporto, cosa molto rara che il mio caro babbo si decida di darmi un passaggio.

Avrei preferito fare un bagno con i pesci, mangiare cibo per gatti, stare un mese nel deserto senza mangiare e bere ma non di stare un secondo in più con lui.

Se non si fosse capito non abbiamo bei rapporti, in realtà non li abbiamo mai avuti ma tutto è peggiorato dopo l'abbandono di mia sorella.

E mia madre?

Madre è anche un parolone perché, anche lei, dopo l'accaduto ha smesso di trattarmi come figlia, accusandomi di aver ucciso mia sorella.

Non ho mai capito cosa ho fatto di male per meritarmi dei genitori del genere.

Di sicuro non lo auguro a nessuno.

A volte penso a come sarebbe andata se fossimo rimasti insieme, come una famiglia. A stare tutti seduti sullo stesso tavolo a palare dei più e del meno, a mangiare tutti insieme.

A risvegliarmi dai miei pensieri è la suoneria del telefono.

"Nathan Cooper sta chiamando"

La voglia di non accettare la chiamata è tanta ma decido di trattenermi.

<<Dimmi Cooper.>>

Esatto non lo chiamo nemmeno papà.

<<Sono giù, scendi.>>

E attacca.

Ditemi voi se non lo devo prendere a schiaffi?

Prendo le mie valigie, la borsa, il portatile e guardo per l'ultima volta casa mia.

Non so se mi mancherà, dopo quello che ho passato e i brutti ricordi che mi collegano ad essa.

Davanti al cancello vedo la BMW nera pecce di Nathan.

Mentre lui posiziona le mie robe nel bagagliaio, io mi siedo nei sedili posteriori e mi metto a cercare delle foto riguardo il mio nuovo collage.

Tra tutte le scuole ho scelto la Colby Collage perché ci studiava mia sorella e me ne a parlato benissimo, fino a un certo punto...non so cosa fosse successo dopo, ma non mi raccontava nulla di quella scuola.

Credo che rimarrà un mistero.

Durante il tragitto non è volata nemmeno una mosca.

Mio padre ha guidato in silenzio trombale mentre ascoltava la radio.

Io, invece, mi sono messa a cercare delle informazioni riguardo la mia nuova scuola.

Tra le tante opzioni io ho scelto di addentrarmi nel ambito Economia.

Spero solo di non essermi pentita.

Sento la macchina spegnersi e quando alzo il capo noto che siamo arrivati a destinazione.

Love The Moon || I poli oppostiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora