2 - Alice

3 0 0
                                    

La porta si apre, spunta mio fratello <<Adam, alla buon’ora>> <<Scusami, ho avuto da fare>> nota tutto il cibo quasi pronto sul tavolo e la casa tutta ordinata<<Abbiamo ospiti?>> sussurra avvicinandosi <<Secondo te>> <<Chi sono?>> <<I nuovi vicini. I Black >> annuisce e va verso la sua stanza <<Preparatevi, tra meno di un’ora saranno qua, sono molto precisi>> le rivolge uno sguardo scocciato<<Ah, e vi voglio eleganti>> aggiunge <<Addirittura>> schiamazza lui <<Certamente>> ogni volta che abbiamo ospiti vai in crisi,  vuole tutto perfetto.
Si fanno le 19 e 30, manca mezz'ora, mi affretto ad apparecchiare e salgo in camera. Apro l'armadio alla ricerca di qualcosa. Scelgo un vestito lungo fino alle ginocchia, che valorizza il punto vita, che accompagnò con un tacco.

Faccio un trucco leggero, sistemo i capelli con l'arricciacapelli e sono pronta. Mi affaccio dalla finestra osservando quella di fronte a me, che per la prima volta in 18 anni, è aperta.

Butto gli occhi all’interno, dove entra un ragazzo dei capelli neri, è Axel.  Osservo i suoi lineamenti, prende qualcosa ed esce.

Sento il campanello suonare, corro al pian inferiore, scendo gli ultimi scalini, bloccandomi appena sento due iridi addosso, alzo lo sguardo incrociando i suoi occhi verdi.
<<Buonasera e benvenuti a casa Johnson, accomodatevi>> L’accoglienza di mamma toglie l'imbarazzo, ci sediamo, il tavolo imbandito di pietanze e fiori, fa da centro della stanza.

Mi seggo vicino ad Adam, di fronte a me prende posto Axel, accanto una ragazza identica a lui ma più piccola, dal suo lato si mettono i suoi genitori, dal mio, nostra madre. Iniziamo a prendere da mangiare, mamma si guarda intorno aspettando che qualcuno inizi a parlare <<Allora ragazzi, parlatemi di voi>> dice verso di loro <<Inizia tu, Susan>> la incita la signora Black <<Sì certo, io seguirò la tradizione di famiglia, mi sto preparando per andare all’università, facoltà di legge>> <<Futura avvocatessa>> finisce, fiera la madre,  rivolgo lo sguardo ad Axel, che sembra annoiato <<Ottimo, tu invece Axel>> cala il silenzio, un imbarazzo che si può tagliare col coltello.
Il padre guarda altrove <<Sono un’eccellente pianista>> ha una voce Strana, come infastidita <<Che bello, potresti accompagnare la mia Alice>> tutti gli occhi puntano me, compresi i suoi <<Suoni anche tu?>> <<No, io….>> <<È una ballerina magnifica, potresti suonare le basi delle sue coreografie>> m’interrompe <<D’accordo, con piacere>> abbasso lo sguardo un po’ imbarazzata, aspettando che qualcuno cambi argomento <<Adam, tu invece?>> chiede il signor Black<<Il migliore del suo corso, buoni voti e pratico nel football>> interviene nostra madre, le tiro un calcio da sotto il tavolo, mi lancio uno sguardo di sott'occhio e poi guarda il piatto <<Come ha anticipato mi madre sul mio rendimento scolastico, io vorrei entrare nei Pará>> <<Avrai un futuro eccezionale, ragazzo, i miei complimenti>> <<La ringrazio>>

<<Come ti sembrano?>> <<Strani>> rispondo mentre metto i piatti nella parte bassa della lavastoviglie, <<Sembra che si odino a vicenda>> <<Probabile>> <<Che poi sono uguali tra loro>> alzo lo sguardo verso di lui <<Hanno fatto copia e incolla>> si mette a ridere della sua stessa battuta idiota; che cazzone <<È vero, almeno io e te siamo diversi, tu bionda come la mamma, io rosso come il nonno>> lo guardo arresa <<Copia e incolla>> ripete fra sé e sé, lo schizzo con l’acqua.

Ci uniamo anche a noi in salotto, vicini, ascolto il discorso di nostra madre. Ecco Adam da chi ha preso le sue battute idiote, se così possono essere chiamate. Lo sguardo di Axel che sembra a pensare tutt’altro che alle freddure. Mi rivolge una rivolge un sguardo prima di guardare angosciato il padre, non devono andare d’accordo, per quanto riguarda Susan invece, sembra molto fiera, anche se durante la sua presentazione non era molto convinta, era come se fosse obbligata, come se non fosse la prima volta che recita questa parte irrealistica.

Il telefono vibra due volte.
Sophie e la sua curiosità innata, c’è l’ha fin da bambine, a tal punto di infilarsi tra i cespugli per capire da dove deriva un cinguettio, almeno quella volta abbiamo salvato un uccellino ferito. Senza farmi vedere, cerco di inviarle un messaggio.

Sono ancora qua, quando posso ti scrivo!

Torno a guardare di fronte a me, e due occhi mi sono addosso, Axel, accenna lievemente un sorriso e cambia direzione.

<<Chi è al telefono?>> sussurra una voce accanto a me <<Ho cercato di non farmi notare, ma a quanto pare mi hanno notata tutti, bene>> <<Dopo questa confessione, posso sapere chi era?>> lo guardo esausta <<Sophie, è solo Sophie>>

Reparto scrittrice

Ciao ragazzi, questo è il secondo capitolo di From the Stars, spero vi piaccia!

From the Stars Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora