La cena finalmente finisce, i miei genitori ovviamente si sono fatte riconoscere, con la fierezza verso Susan e il disprezzo verso di me. L'unica cosa positiva è stata deliziosa cena.
La signora Johnson ci fa accomodare nel salottino, mentre i figli si avviano a sparecchiare a tavola, caricando la lavastoviglie.Sembrano simpatici, o meglio dei precedenti. Ci raggiungono, sedendosi l’uno accanto all’altra, sono molto uniti, anche con la loro madre, completamente diverso per me Susan.
Mio padre guarda l’orologio, se ne vuole andare. Alla terza volta si alza con una scusa, nel mentre fa finta di ascoltare la signora Johnson.
Seconda volta; chissà come gli siamo sembrati, ovvio come degli idioti
Terza volta; <<Cara, è ora di andare>> puntuale e prevedibile.
<<Sì, grazie della squisita cena e della calorosa accoglienza, solo che noi dobbiamo andare, domani abbiamo un convegno>> la scusa del lavoro, ottima <<Certo, non vi preoccupate, grazie a voi della presenza>> Meredith viene dalla nostra parte <<Voi due siete sempre i benvenuti>> fa l’occhiolino e raggiunge nostra madre, penso intendesse per domani, crede siamo soli, ma la verità e che ci sarò solo io.
I due ragazzi si avvicinano <<Ciao ragazzi, grazie della compagnia>> <<Ci vediamo in giro>> aggiunge lui <<D’accordo, buonasera>> rivolgo un ultimo sguardo ad Alice ed esco dalla porta.
Entriamo in casa, e tutti tornano alla loro vita di tutti i giorni, mio padre va nel suo studio, nonostante l’orario, mia madre in camera da letto e Susan ovviamente a studiare. Per quanto riguarda me, ecco, ricomincia il mio inferno
<<Ehi>> Susan ha la porta aperta e busso lievemente prima di entrare. <<Axel, vieni>> mi seggo sul letto, mentre lei è sulla scrivania con un libro enorme aperto <<Sono simpatici>> dice dolce <<Si, dai>> <<La signora Johnson è molto carina e dolce>> annuisco <<Sei incazzato, vero?>> <<Cosa, no, perché dovrei esserlo>> <<Per mamma e papà, per il legame che noi non abbiamo>> le accarezzo piano una guancia <<No, tranquilla, lo sapresti>> mi sorride <<Si, però smettila di trattarmi da bambina, ho quasi 18 anni>> <<Quasi, hai detto bene, e poi sarai sempre la mia sorellina>> le dico prima darle un bacio sulla testa e allontanarmi.
Vado in camera mia, la finestra è aperta, e guardo fuori, Alice alza la tapparelle, mi seggo sulla sedia di fronte, osservando i suoi movimenti, prende qualcosa e sparisce. Mi alzo.
Sposto gli scatoloni e mi sdraio sul letto, metto gli auricolari ed alzo il volume al massimo. Sperando la musica mi possa aiutare.
Do I Wanna Know?
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From the Stars
Chick-LitAlice Johnson, una ragazza che parla dell'amore cha ha per la danza. Axel Black, ragazzo trasferitosi accanto a lei. Tra i due nasce qualcosa di intenso, vive l'indecisione dell'amore della danza e per la sua anima gemella Cosa scegliere? L'amore o...