Ellery
Ero stremata. Priva della forza che mi aveva portata qui. Me le aveva promesse. Questa casa e la felicità. La nostra felicità.
Ma si può essere felici a metà? Ero qui per trovare una risposta alla domanda che mi si era posta davanti più che frequentemente.
Volevo ricominciare... e farlo anche per lei.Portai il borsone che tenevo in mano sulla spalla nella speranza che non scivolasse giù come avrei voluto scivolassero i miei pensieri. L'altra mano seppur occupata a tenere ferma la mia piccola valigia tirò fuori dalla tasca della mia felpa oversize le chiavi.
Le strinsi pensando a quanto aveva fatto Katherine per procurarsi queste e il resto.
A quanto aveva dato per me. Le inserii e fu quando sentii lo scatto della serratura che mi preoccupai di ricacciare indietro le lacrime.
《Sono a casa》mormorai commossa.
《Siamo a casa》.Entrai nell'edificio e mi guardai intorno.
Era solo una hall, ma sicuramente molto più ampia del monolocale in cui vivevo prima. Quello in cui avevo aspettato quattro lunghissimi anni prima di essere pronta al cambiamento. Quello in cui mi trovavo sola a tremare. E non per il freddo.
Quello in cui l'angolo della cucina era inutilizzato. E non perché non andasse.
Quello del dolore che non avevo intenzione di riprovare.Mi mossi piuttosto sperduta fino a quando non trovai l'ascensore. Ero nervosa, detestavo i viaggi.
Era sicuramente l'ultimo dei problemi il non avere una macchina, visto il fatto che non sapevo nemmeno se sarei riuscita a riempire un frigorifero, ma il mio odio per i mezzi pubblici portava il focus unicamente su una preoccupazione.
La folla era sempre stata un mio grande punto debole, così come ciò che potesse pensare di me chi si trovasse fra la ressa. In quel continuo via vai di gente, fra confusione e scompiglio, c'erano troppe persone, nel bene e nel male, avvalse da libertà di espressione. Avrebbero potuto osservarmi, ridere di me e giudicarmi.E il giudizio degli altri fa così paura solo quando noi non gridiamo a noi stessi che andiamo bene
abbastanza forte da mettere a tacere tutto il resto.Entrai nell'ascensore caricando le tre borse che avevo eccessivamente riempito e, dopo averlo schiacciato, il numero quattro si illuminò di azzurro. Questi led venivano da una tecnologia decisamente più avanzata rispetto a quella a cui ero abituata.
Mi chiedevo come avesse fatto mia sorella a pagare ben otto anni di affitto proprio qui... esattamente come aveva promesso.
La risposta l'avevo eccome, semplicemente era troppo doloroso ricordare quanto avesse dato lei per me... tutto a partire dalla vita. Cristo, e io avevo anche avuto il coraggio di venirci ad abitare. Stavo per dare di matto.Una campanella tintinnò, ero arrivata.
Peccato che buttando uno sguardo al display, il piano a cui ero arrivata era il settimo.
"Come non detto, viva la tecnologia avanzata" sbuffai nella mia testa.
Le porte metalliche si aprirono e sentii uno sguardo caldo puntato su di me.
Quando lo incrociai però, quel "caldo" si trasformò in un' ustione di terzo grado.
La presenza di un ragazzo dagli occhi scuri e magnetici posto davanti a me, non permetteva alcuna visuale che
andasse oltre al suo corpo.
Aveva i lineamenti del viso definiti ma allo stesso tempo delicati e la giacca nera
aperta dava spazio ad un' aderente canotta bianca piuttosto trasparente.
Diciamo che lasciava poco spazio
all'immaginazione.
Mi squadrò socchiudendo di poco gli occhi per poi alzare l'angolo della bocca in un presunto sorriso e abbassare lo sguardo.
Supponendo che volesse entrare mi tirai leggermente indietro. Prima di mettere piede nella cella argentea portò una mano alla testa per scompigliare i capelli castani ed io trattenni il respiro.
《Lunga permanenza, immagino. A meno che tu non abbia nascosto della fauna selvaggia in quei tre enormi borsoni per infestare il condominio e scomparire nel nulla.》
Disse osservando i miei bagagli.
A proposito avrei tanto voluto entrarci ed uscire circa otto anni più avanti.
Non risposi. Non ero dell'umore giusto per fare amicizia con mister spiritoso un cazzo con tatuaggi sul collo.《Mi terrò il beneficio del dubbio. Piano?》Stavo per premere il quattro ed arrivare dove sarei già dovuta essere, quando riprese la sua frase con un'altra iconica battutina del cazzo.
《...forte?》c'era malizia nel suo sguardo e nella risata rauca e fioca che uscì dalla sua bocca. Allora lo schiacciai, quel numero, e cautamente mi riallontanai da lui.
《Piano quattro e voce zero, a quanto pare》
Insisteva, ma mai quanto la mia mancanza di voglia di rivolgere la parola a qualcuno.
Ero lì per ricominciare senza intralci. Era il mio percorso. Non dovevo, né volevo, pensare a nessun altro.
《Vivrai qui sola?》Ero tentata dal dirgli che lo avrei fatto sicuramente molto volentieri una volta levatosi da questo dannato ascensore, quando riprese a parlare.
《Bah, a volte si può anche smettere di tenere la cortesia tutta per sé. Ammesso che tu ne sia dotata. È un bene rispondere quand...》posi fine alla sua arroganza interrompendolo prima che potesse concludere la frase.
《Ipse dixit...》sbuffai,《 cortesia? Parla quello che mi fa domande da venti minuti senza capire che non ho voglia di parlare con nessuno, rimasti come lui inclusi.》Finalmente l'unico rumore che sentii fu quello emesso dell'ascensore che indicava l'arrivo.
Tirai fuori tutto e mi diressi verso il mio appartamento. Mi girai, ma lui non stava più guardando me, tenendo davanti a sé il cellulare scoprì altri tatuaggi sull' avambraccio. Portò le dita sui pulsanti e quelle iridi marroni tornarono su di me, rimanendoci fino alla chiusura delle porte.Ripescai le chiavi e una volta entrata sospirai rumorosamente abbandonando al pavimento il peso di ciò che avevo portato. Il peso di essere nel posto in cui avrei voluto essere senza la persona che avrei voluto al mio fianco, invece, rimase lì persistente.
Mi manchi Katie. Ora però lotterò per riprendere la felicità che avresti voluto non perdessi mai.
Spazio autrice:
non so che dirvi se non grazie. È solo il primo capitolo e già mi state riempiendo con le vostre domande, curiosità e voglia di andare avanti. Spero vi sia piaciuto questo incontro spero teso quanto rapido. Ci sarà modo per farli conoscere moooolto meglio.vi ricordo la stellina se vi è piaciuto il capitolo e anche i commenti con varie imprecazioni mi divertono 🌝
BONUS:
Niles in ascensore...alla prossima ❤️
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Bittersweet
ChickLit《Ci sono persone che ti feriscono senza volerlo. Altre intenzionate a ferire solo te. E altre ancora che puntano a ferire più persone possibili. E poi ci sei tu, che sopporti. Non ne uscirai illeso in nessun caso. Potrai però uscirne consapevole c...