Ellery
Non potevo crederci. Il caro altruista aveva nuovamente cercato di aiutarmi.
E se c'era qualcosa che riusciva a portare la mia irritazione alle stelle, erano le persone come lui. Le persone che ti danno il tormento spacciandolo per cosa buona.
Chi insiste e crede che, in un modo o nell'altro, riuscirà a rimettere insieme i pezzi.
I miei pezzi.
I frammenti del mio essere.
Ed ecco una notizia: non esistono né medici né
punti di sutura adatti a guarire l'anima.E come sempre non ci era riuscito, ad aiutarmi.
Non l'avrei mai permesso. Peccato che in questa situazione non fu del tutto un bene. Dopo qualche passo irrazionale mi fermai e, girandomi, mi accorsi di riuscire ancora a vederlo.
Camminava nella direzione opposta alla mia, con la testa alta e una mano in tasca. La sua immagine era nitida, non aveva percorso troppi metri mentre io fingevo di avanzare.
A quanto pare una delle strade per tornare al Golden Complex era chiusa, guarda caso proprio l'unica che in due giorni avevo avuto il tempo di memorizzare.
Sarei certo potuta tornare indietro inseguendo come un cagnolino il ragazzo del sesto piano, chiedendo scusa e accettando il suo aiuto.
Eppure venni frenata da un qualcosa che assomigliava molto alla coerenza.
Il navigatore era fuori uso: non avevo ancora ricaricato i dati mobili, non mi avrebbe cercato nessuno per cui avevo tempo. Ma, in un modo o nell'altro, dovevo tornare a casa.Attraversai la strada e mi appartai momentaneamente sotto ad un portico, lo osservai e mi sentii quasi in colpa per il trattamento che gli avevo riservato. Focalizzai l'attenzione sul fatto che avevo fatto bene. Non potevo accettare aiuto, ero qui per ripartire da capo e non volevo intralci, di nessun tipo.
Eppure non riuscii a scacciare il ricordo vivido del suo sguardo. Perché era quando i suoi occhi scuri e profondi si posavano su di me, che credevo di averlo ferito. Sembravano fratturarsi in mille pezzi, e le sfumature verdi dell'iride parevano dissolversi.
Seguii il marciapiede proseguendo per la sua stessa direzione, senza farmi notare. Mi avrebbe sicuramente portata a casa, come mi aveva proposto, però senza saperlo. Superai una rotonda non potendo evitare di notare la cura con cui erano trattate aiuole e marciapiedi in questa zona di Boston.
Camminare mi aveva sempre fatto bene, l'aria fresca era l'unico elemento a riuscire a darmi la sensazione di pulito, soprattutto nei momenti in cui mi sentivo così dannatamente sporca.
Macchiata da sangue, non unicamente mio.
Il sangue di Kate, la persona che ha dato la vita per me.
L'anima di mia sorella, che è rimasta la cicatrice
più indelebile fra le tante.
E quando mi rendevo conto di non avere le forze nemmeno per una passeggiata tutte le sensazioni negative raddoppiavano.
Erano troppi, i cali di zucchero, di pressione o di umore, ma io volevo dire basta a tutto questo.Volevo solo mettere un punto al dolore, quello che
mi segnava da così tanto. Concludere un capitolo.Eppure perché è così difficile accettare la guarigione?
Perché stare meglio mi fa sentire in colpa?Svoltai nuovamente, stavolta a destra, quando mi resi conto di non poter più proseguire.
L'ambiente tanto angusto mi spiazzò.
Era un vicolo cieco.Una voce, un sussulto.
Una sola certezza: mi aveva incastrata.«Ma guardati...» mi voltai e lo vidi appoggiato ad una delle tre pareti di mattoni a vista che ci circondavano.
«Fai tanto l'indipendente e poi ti riduci a seguirmi di nascosto, non ti passa per la testa che i tuoi siano ripetuti controsensi?» Con un'ampia falcata si avvicinò al mio corpo, portandolo ad indietreggiare.
«Se ti offro il mio aiuto o è prendere o lasciare.
Non esistono mezze misure. Mi viene il ribrezzo se
penso che tu seriamente ti diverta a giocare agli inseguimenti. Perché a me non interessa per niente di stare appresso a te.» Sputò sempre più rude ogni frase, una carrellata di parole mi colpirono ribaltandomisi addosso.
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Bittersweet
Chick-Lit《Ci sono persone che ti feriscono senza volerlo. Altre intenzionate a ferire solo te. E altre ancora che puntano a ferire più persone possibili. E poi ci sei tu, che sopporti. Non ne uscirai illeso in nessun caso. Potrai però uscirne consapevole c...