Capitolo 3

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Gwen Pov's

"Solo per questa notte" pensai eccitata

"Sei pronta?"
"Pronta a cosa?" Risposi confusa
"Ad entrare nel mio mondo, amore"
Accese la radio e partì una canzone a dir poco fastidiosa.

Era una di quelle canzoni strane; contenenti parole insensate e urli incomprensibili, ma allo stesso tempo abbastanza eccitante, così eccitante da farti dimenticare ogni singolo problema della tua vita.
Pensai che quella, sarebbe stata la serata più lunga della mia vita, e invece, si dimostrò tutto il contrario, per mio dispiacere.

"Forza...che devi aspettare la fatina dei denti? Spogliati." Mi ordinò
"E se ti dicessi di no?"
" e se io..." afferrò i miei polsi trascinandomi dritto dritto contro il muro; la spinta fu così turbolenta che, gli innumerevoli "giocattoli", riservati alle clienti, caddero addosso a me.
"... ti dicessi che tu devi fare come ti dico io, altrimenti sarò costretto ad essere molto cattivo con te?" Continuò
"Cattivo quanto?" Chiesi
"Cattivo così!" strappò il mio costosissimo vestito, riservato ai miei fatidici diciottanni. Incominciavo ad odiarlo a morte.
"Sei pazzo?! Mi devi scopare, non mi devi mica rompere le cose a cui tengo di più!!" Urlai nervosa
"Tieni tanto a quello straccetto? PFF. Vieni qui." Mi spinse sul letto e con tanta, ma dico tanta sensualità, si posò sopra di me a cavalcioni.
"Togliamo tutto!" Mormorò eccitato, strappò le calze e mi slacciò il reggiseno; il mio corpo ormai era nudo e freddo davanti ai suoi magnifici occhi color smeraldo.
"Sei fidanzata, bambolina?"
"Questi non sono fatti che ti riguardando."
"Oh mi scusi signora OCCUPATA!" Mugulò all'orecchio
"NON CHIAMARMI COSÌ" Gridai per l'intera stanzetta

Posò il suo indice sulle mie candide labbra e, con cautela, incominciò a scendere giù: passando dalla gola, arrivando allo sterno e, fermandosi per qualche minuto, al mio cuore, che non smise mai di battere forte.
Fissò le mie labbra e le baciò:
Così tenero e dolce, ma a un certo punto, incominciò ad essere più passionale, aumentando man mano l'intensità della sensualità.
Continuò a scendere nuovamente giù, girò intorno al mio ombelico ed infine arrivò all'inguine, il mio punto debole, nonché preferito.
Mi fissò, ed io lo fissai.
Prese le mie ginocchia e le divaricò di qualche centimetro, le chiusi in un baleno per l'imbarazzo.
"Amore, devi scioglierti..." sussurrò mordendomi il lobo dell'orecchio destro
"Non ci riesco" Balbettai imbarazzata
"Sii te stessa."
"Beh per te è facile, visto che è il tuo lavoro!" Al termine della frase ricevetti uno schiaffo da parte sua
"Come ti Perm..." contrattaccai con uno schiaffo sulla sua guancia
"Sei solo una.." afferrò per l'ennesima volta i miei polsi, cercando di bloccarmi e di farmi rimanere immobile.
Gli sputai in faccia ma lui ricambiò con un bacio a dir poco aggressivo. Così aggressivo da mordermi il labbro come se fosse un cannibale, fino a farmi uscire addirittura il sangue. Stavo totalmente perdendo la testa, la cosa mi piacque davvero tanto. Lo volevo davvero mio in quell'istante.

"Adesso che hai imparato la lezione, procediamo?" Mugulò divertito
"Certo, coglione." Risposi sarcastica

Staccò la presa e si diresse verso il mio vestito, ormai perduto.
Accanto al vestito erano poggiati un paio di jeans, che non riuscii ad adocchiare. Tirò fuori un profilattico e si voltò verso di me, chiedendomi:

"Vuoi avere tu l'occasione di indossarmelo?"
Non risposi.
"Okay, faccio da solo. Vedrai come vorrai sfilarmelo."
"Zitto e scopami." Sussurrai irritata tra me e me, quasi.
"Già ti adoro, donzella."

Si buttò nuovamente su di me, e incominciò a massaggiarmi le cosce, andando sempre più giù, ancora più giù...fino ad arrivare per l'ennesima volta al mio punto debole.
Divaricò le mie gambe e per la paura chiusi gli occhi.
Non dico che quella fu la mia prima volta, anzi, ma fu la mia prima volta con un altro uomo!
Ed è per questo che riuscii a malapena guardarlo in faccia.
Sentì un leggero formicolio verso l'interno coscia, sparì del tutto appena non sentii qualcosa in me. Erano le sue dita, andavano su e giù, su e giù, facendomi gemere di gusto.
E continuò a fissarmi: quei capelli color castano, quegli occhi verde smeraldo, mi conquistarono in un batter d'occhio; e lui...lui, il suo modo di essere, la sua aggressività e sensualità al punto giusto. Era mio. Quella sera era mio.

"Pronta col pezzo forte?" Domandò affannato
"Procedi pure..." bisbigliai eccitata

Divaricò nuovamente le mie gambe, e lui, entrò in me, sospirai forte.
Incominciò a muovere il bacino sia in avanti che indietro.
Era una "macchina da guerra", non si staccava e non si stancava mai. Afferrai con forza le lenzuola del letto, a forma di cuore, per l'enorme piacere che provai in quel preciso momento. Oltre ad continuare i suoi sensuali movimenti, prese con forza la caviglia della gamba sinistra, e me l'alzò verso il soffitto, con l'intento di farmi godere più del dovuto.
Sudavo, e lui sudava con me, il sudore era sparso in ogni punto e angolo dei nostri corpi, come se fossimo un unica persona.

"Amore ti prego, fatti sentire. Dimmi che ci sei..." chiese con poco fiato
"Ovvio, ci sono" risposi a dir poco affannata
"E perché adesso tocca a te."
Mi rivoltò come gli involtini di primavera, cambiammo quindi le nostre posizioni: io sopra di lui e lui sotto di me; mi alzai e mi sedetti sulla sua vita, sulla sua possente e magnifica vita, entrando in lui, diventando una cosa sola.
Lui distese le braccia dietro alla nuca della sua testa ovale, ma pur sempre perfetta e continuò a fissarmi meravigliato, guardai il suo fisico ben scolpito e possente, lo accarezzai e lui sorrise per il mio gesto

"Sai, non sei come tutte le altre."
"In che senso?" Dissi intenta a far qualcosa, tipo muovermi a destra e sinistra per farlo godere.
"...oh." mugulò ancora
"Dai stronzo, dimmi cosa sono?" Stetti al gioco
"Sei diversa da tutte le altre che hanno fatto sesso col sottoscritto. Pagavano quattrini pur di avere una notte magica. Invece tu no, sei così semplice e graziosa." Si alzò, mi afferrò i fianchi e mi accarezzò contemporaneamente la guancia. Sfoggiai un sorriso timido.

"Dai amore, continuiamo" sospirò, lasciandomi un soffice bacio sullo sterno.


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