Capitolo 5

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~Gwen Pov's~

Mi svegliai con una fitta allucinante alla testa domandomi, svariate volte, cosa fosse successo la sera prima: cosa avessi combinato o cosa avessi fatto; poi, mi venne in mente lui, il ragazzo che mi costrinse a darmi alla pazza gioia con il suo pene e i suoi possenti muscoli.
Devo essere sincera, era un qualcosa di fottutamente meraviglioso: quei occhi color verde smeraldo, che arricchiva il suo volto quasi maligno, il suo viso perfettamente ovale e i suoi capelli fottutamente perfetti, senza neanche un ciuffo fuori posto.
Non mi pentii molto.
Insomma, era un ragazzo con i fiocchi e non potevo di certo tirarmi indietro, anche se, ripensandoci, sentivo di aver fatto una grande cazzata.
E se lo avesse saputo Nicholas?
Che figura ci avrei fatto, ma soprattutto, come gli potevo rivolgere lo sguardo dopo tutte le azioni perverse che ho fatto con quello sconosciuto?
Decisi di non pensarci e di alzarmi da quel soffice lettone.
Erano le 7:30 di mattina e, fortunatamente, la scuola era chiusa; a causa di un... Non so precisamente il perché di quella chiusura, ma so ben certo che non feci nulla tutto il giorno. Ero davvero indecisa se passare un po' di tempo con Nicholas, o chiacchierare con tutte quelle bastarde, che mi trascinarono lì..da quel ragazzo ...al mio diciottesimo...
Sì dai, è stata una bella festa.
Mi sono divertita parecchio, specialmente con Daniel.
Okay, lo ammetto, avrei fatto di tutto pur di rivederlo...mi trasmise un qualcosa di nuovo, una nuova emozione... un nuovo lato di me stessa che neanche ero a conoscenza.
Ma, tralasciando questo giro di confusione, indossai una T-shirt nera con il logo della mia band preferita: gli "Iron Maiden", dei jeans strappati e delle vans col medesimo colore.
In realtà, sono stata sin da bambina un'amante di questo genere, anche se, inizialmente lo odiavo dal profondo del cuore; ma insieme a Daniel, con quella canzone progressive metal di sottofondo, (durante il nostro rapporto sessuale) mi eccitai sempre di più.
Sono una ragazza lunatica, infondo.

~

Appena terminai di gustarmi i soliti corn flakes, mischiati con il latte fresco, mandai un messaggio a Jessica:

G: "Jess, incontriamoci fra 10 minuti"

Mi rispose in un millisecondo

J: "Certo, devi raccontarmi tutto." G: "Odio quando ti impicci dei fatti miei..."
J: "Amami."
G: "Ti odio."
J: "Ci vediamo tra un po', maggiorenne!"
G: "Eh piantala!"
J: "...i fagioli o ceci?"
G: "...sei da manicomio, figlia mia."
J: "E TU SEI DA PROSTITUZIONE!"
G: "Cagna."
J: "Troia. "
G: "questa me la segno..."
J: "Si si, ancora mi devi ringraziare per il regalo che ti ho fatto..."
G: "Aspetta....tu..."
J: "A dopoooh!"
G: "Jessie....JESSIE."

Lanciai il mio IPhone dall'altra parte della cucina e incominciai a bestemmiare tutti i fiorai possibili. Non ho idea perché i fiorai ma...li odiavo, come il Colosseo e i lucchetti con i nomi degli innamorati incisi sopra. È così...disgustoso... E Nicholas sa benissimo che ho sempre odiato tutti i tipi di gesti romantici e pieni di smancerie; siamo la tipica coppia da baci e sesso.
Storia troppo lunga.

~

Una fresca soffiata di vento strisció lungo la deserta strada che avvolgeva me e la gente in continuo movimento, con le buste della spesa poggiate sul loro braccio, o i marciapiedi erano invasi da una serie di coppiette felici mano per la mano.
I miei capelli sfiorarono innumerevoli volte il mio candido e bianco viso pensieroso; ero immersa nel mio mondo, grazie alle cuffiette che portavo sempre con me prima di uscire.
Ascoltai "Wait and Bleed" dei Slipknot con il volume che si impossessava della mia anima e delle mie orecchie, la gente mi guardò più volte scioccata e schifata..ma io lasciai perdere, continuando a sognare una vita perfetta, al di là di ogni pensiero negativo.
Il mio piacere venne interrotto da quella cagna di Jessie.

"Buongiorno, troietta!" Urlò facendomi sobbalzare dal posto
"Cagna... è da molto che non ti vedo..." sussurrai con voce roca
"...Dalla mega scopata con quel puttaniere..."
"Ehi, attenta come parli."
"Uhuhuh. E Daniel??"
"Pure lui ha dei sentimenti, è pur sempre un essere umano." Contrattaccai timidamente
"Non riesci proprio ad essere cattiva, amorino." Strofinò la sua mano sulla mia testa, creando dei capelli meravigliosamente disordinati
"Camminiamo che è meglio..." dissi spingendola in avanti, intenta a trascinarla nel mio posto preferito: il McDonalds
"Ma scusa..." intevenni
"Sì?"
"Il...tuo regalo sarebbe quindi...Daniel?"
"Chi.. è?" Chiese confusa, grattandosi la nuca per l'imbarazzo
"...il puttaniere.." mugulai in silenzio
"AH. TI HA DETTO ANCHE IL SUO NOME." Urlò gioiosa
"Dai, urla un po' di più. Tanto nessuno ti sente."
"Sciocchina la mia Gwen, dai che ti offro qualcosa da mangiare."
"Ti amo."
"Ed io no."
~

Passammo molto tempo dentro a quel paradiso, solo perché Jessie cercò di filtrare con il commesso, abbastanza carino per i suoi gusti. La tirai più volte nella mia direzione, cercando di lasciare in pace quel povero ragazzo, ma lei era così tosta che non avrebbe staccato la presa senza poi averla ottenuta. Otteneva tutto ciò che voleva; poteva impiegarci giorni, mesi, addirittura anni...ma la otteneva sempre.
Inziai a spazientarmi, il suo atteggiamento, nei confronti di quel ragazzo che consegnava dei fottuti panini caldi in mano ai suoi clienti, divenne abbastanza arrogante.

"Jessie. Lascia stare il ragazzo..." sussurrai nervosa, afferrandola per l'ennesima volta dal braccio
"E quindi che progetti hai per il futuro?" Chiese a lui, girandosi e rigirandosi il dito tra i suoi capelli, in segno di flirt.
"Senti io me ne vado..."
"Okay a domani!" Continuò con arroganza.

Uscii dal posto e digitai il numero di Nicholas sul mio cellulare, speravo una risposta positiva da parte sua..

"Amore ciao, dimmi."
"Sei libero?"
Sbuffò
"...perché?" Disse quasi scazzato
"Vorrei vederti, sai...ieri non ti sei presentato al mio compleanno, dopo svariati avvertimenti."
"CAZZO...mi dispiace...vedrò di rimmediare. Ti vengo a prendere."

Gli dissi la mia posizione e aspettai una decina di minuti, circa.
Arrivò che era tutto spettinato, con la giacca aperta e un bicchiere di caffè accanto al freno a mano; entrai in macchina abbastanza disgustata e...

"Cos'è questo casino?"
"Mi sono appena svegliato, perdonami." Sussurrò stampandomi un bacio sulla guancia, trattenni il respiro durante il suo gesto; odiavo a morte il suo alito post 50 bicchieri di caffè amalgamato col fumo delle sigarette, era insopportabile.
"Come è andata ieri?" Chiese mettendo in moto la macchina

"Toh. Mi sono scopata un uomo più gnocco e con più doti di te" pensai spiazzata

"Solita noia..."
"Mi dispiace che non sia venuto...ma.."
"Il lavoro...blablabla..." dissi ironicamente, accompagnata dalla mia mano a mo' di omino parlante
"Vuoi essere felice? Ecco. Devi sopportare le mie scelte." Disse girando violentemente il manubrio
"...sì. Lo so" guardai il finestrino pensando a lui...a quel maledetto bastardo che mi fece passare una notte indimenticabile.

"Chissà cosa...sta facendo adesso..." pensai alitando sul finestrino per poi disegnarci sopra un piccolo cuoricino.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 14, 2015 ⏰

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