"E la tristezza, come il ghiaccio, si sta consumando."
~Cit.I miei piedi si fermarono davanti al familiare cancello verde. I miei occhi vagarono all'interno della cancellata, verso il prato curato e la piccola villa bianca.
Ormai non pioveva più, le varie goccioline ricadevano, però, una dopo l'altra, dagli alberi.
I miei capelli erano tutti bagnati e si posavano sul viso, bruciando assieme alle ormai asciutte lacrime.
Mi decisi a bussare, nonostante non venissi qui da molto, ma ammettevo che mi faceva stare bene anche solo guardare quella casa.
Il mio dito toccò il campanello e lo ritirai subito dopo, attendendo una risposta, sperando arrivasse.
Ancora il petto bruciava per il litigio con mia madre, e il tremore alle gambe non era affatto diminuito, nonostante i vari isolati che avevo attraversato correndo, sotto la pioggia.
-Sì?- una voce familiare, maschile e roca, mi discolse dai miei pensieri, portando il mio sguardo oltre il cancello.
-Uh... buonasera, sono Blake.- mi affrettai a rispondere, toccandomi le mani nervosamente.
-Blake?- il signore si avvicinò, aggiustandosi gli occhialini e posando la sua limonata -la piccola B? Non ti vedo da anni! Entra!-
Mi venne ad aprire il cancello, spronandomi ad entrare, accogliendomi con un caldo sorriso.
-Non ti vedo da anni, Blake, ma é anche vero che non sono mai stato a casa!- rise, tirando fuori da me un lieve sorriso, mentre percorrevo il piccolo vialetto che portava all'ingresso.
-Anche vero.- ridacchiai, guardando la sempre curata e sicura casa, in cui conservavo i più bei ricordi.
-Se qui per Maila, vero? Sarà entusiasta di vederti!- esclamò, porgendomi la mano, fino a farmi entrare nell'accogliente casa.
-Permesso.- dissi e mi guardai attorno, notando che fosse tutto sempre familiare.
-Entra, entra. Maila é in salone, raggiungila.- mi offrì ed io annuii, calpestando il pavimento di legno, fino al salone, e roteai lo sguardo nella stanza.
-Maila, guarda chi c'é!- sorrise Ruggero, spingendomi verso la poltrona rossa, dove l'anziana donna era seduta.
-B? Non ti vedo da mesi, piccolina, entra.- si sporse, venendomi incontro, per poi abbracciarmi, come suo solito.
-Maila... io ho pensato di..- mi giustificai, prima che mi interrompesse.
-Sh Blake, va tutto bene, per me é bellissimo averti qui! Siediti, prendo un po' di thé. E piccolina, sei tutta bagnata, Ruggero prendi un asciugamano.- esagerò Maila, attraversando il corridoio fino alla cucina, per preparare del thé.
Ruggero mi porse una coperta di pile e accettai volentieri, avendo abbastanza freddo.
-Grazie signor Guglielmi.- risposi velocemente, sorridendogli mentre mi toccava la guancia.
-Figurati cara, lo sai che qui é come casa tua!- mi disse, prima di uscire ed attraversare il giardino, riprendendo in mano la limonata che prima aveva riposto sul tavolino.
-Allora, Blake, cosa ti porta qui?- mi interrogò Maila, avvicinandosi al tavolo con il vassoio col thé ed i biscotti.
Alzai appena lo sguardo, attendendo che il vario flusso di emozioni distruttive vagasse lontando da me.
-Riguarda tua madre, eh?- incalzò, incastrando le sue sottili dita sul mio mento, facendomelo alzare, per poi annuire.
-Raccontami piccolina.- esigé calma, con la sua solita voce tranquilla.
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Kiss me again, please
ChickLitPerché un pretesto per amarsi, uno se lo semina dietro prima di abbandonare l'altro. E perché, in ogni sguardo, mossa, attimo fugace, quegli occhi ti perseguiteranno. Perchè l'amore ti si inietta nelle ossa, quello vero, ti consuma e rende la tua a...