Saving Love - L'amore che ti salva

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Chi da bambino non ha mai sognato di diventare un medico?
Chi non ha mai sognato di lavorare in un bell'ospedale per aiutare quante più persone possibili?
Questo è sempre stato il sogno dei protagonisti di questa breve storia, che da uno stage universitario sono arrivati alla realizzazione di provare qualcosa l'uno per l'altro.

"Traumatologia cinque, un uomo ha una lacerazione profonda alla gamba. E' suo dottore."
Il ragazzo di ventotto anni prese la cartella che gli venne consegnata dalla capo infermiere e le sorrise dopo averla ringraziata.

"Grazie Momo, vado immediatamente. Tu prenditi un caffè prima di andare a casa va bene? E dammi del tu! Non so più come dirtelo."
Disse prima di incamminarsi verso la stanza designata al nuovo paziente.
La ragazza dai capelli neri fece un leggero inchino e tornò alla sua postazione con le labbra tirate leggermente all'insù.
Nel pronto soccorso tutto il personale adorava quel giovane dottore laureato con quasi il massimo dei voti.
Era gentile, cordiale e dava il massimo a lavoro per salvare più vite possibili.
Riservava sempre parole rassicuranti e confortanti ai propri pazienti e parenti compresi, tanto che alcuni chiedevano addirittura la sua presenza per un consulto.

"Buongiorno signor Yashi, sono Izuku Midoriya e oggi sarò il suo medico. Come si sente?"
Tirò dietro di sè la tenda verde per la privacy e indossò immediatamente i guanti per agire sulla ferita dell'uomo mentre un'infermiera castana stava sistemando la flebo con un liquido trasparente al suo interno.

"Come vuoi che stia?! Ho un taglio che mi sta dilaniando dal dolore!"
Il ragazzo si avvicinò e notò il sangue sgorgare lento dalla ferita.

"Ochako somministra venticinque milligrammi di diclofenac per favore, io penso a controllare la ferita."
L'infermiera ubbidì e nel frattempo aveva iniziato anche a parlare col paziente per metterlo a suo agio.
Izuku poggiò del disinfettante e un po' di ovatta sul vassoio posto sul carrello ospedaliero per cominciare a pulire lentamente quel taglio.

"Sei molto giovane, mi posso fidare vero? Mi servirebbe un chirurgo forse."
La ragazza rispose alla domanda al posto del diretto interessato.

"Izuku è uno dei chirurghi d'urgenza più promettenti di questo ospedale, non è uno studente signore. E' in buone mani glielo assicuro!"
L'uomo aprì la bocca dallo stupore e si grattò il retro della nuca in imbarazzo.

"Io pensavo... insomma sembra un ragazzino e pensavo... mi scusi davvero non era mia intenzione offenderla in alcun modo."
Il ragazzo dai capelli verdi scosse la testa e sorrise con i denti in mostra.

"Si figuri, non è il primo che dubita di me ma le prometto che non le amputerò una gamba. Finisco di disinfettare e la suturo va bene?"
Il dottore era famoso nel pronto soccorso per il suo spirito ironico e la sua allegria, tanto che anche il paziente più scostante e diffidente sembrava fidarsi nell'averlo intorno.
Aveva reso quell'ala dell'ospedale un ambiente lavorativo piacevole e questo grazie al fatto che la maggior parte dei suoi colleghi erano stati compagni di corso.
Il Tokyo Medical Clinic era un ospedale non troppo grande, quasi totalmente pubblico ma ciò che lo contraddistingueva era il fatto che l'età media del personale medico si aggirava attorno ai trentacinque anni.
Il direttore credeva fermamente che un entourage giovane potesse far sentire a loro agio chiunque e che chi ne avesse avuto bisogno non avrebbe avuto remore nel farsi aiutare.

"Hey Izuku, stasera vieni a bere qualcosa? Ci ritroviamo tutti al Kujura Entertainment a Shinjuku."
Il medico dagli occhi smeraldini guardò il suo orologio prima di annuire: aveva a disposizione un paio di ore per riposarsi e cambiarsi.
Il tempo passò molto velocemente, tanto che ebbe il tempo solo di farsi una doccia e sistemare un po' casa.

"Hey capo siamo qui!"
Si incamminò verso la ragazza dai capelli castani e le si sedette accanto, salutando allo stesso tempo alcuni dei suoi colleghi più stretti che si erano uniti a loro.
Si tolse la giacca per riporla sullo schienale del divanetto e si sistemò la camicia color porpora che aveva deciso di indossare.

Mha One Shots - La RaccoltaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora