Chapter 7

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Mi portó in biblioteca e più sentivo i suoi passi più piccoli brividi mi risalivano per la schiena.
Quell'uomo mi faceva paura solo con uno sguardo, e sinceramente sapere che avrei dovuto parlare con lui dopo quello che aveva notato era l'ultima cosa che desideravo.

Non capivo il perché mi volesse parlare e sopratutto non sapevo di cosa mi volesse parlare ma starmi a crucciare in silenzio non mi sarebbe servito a nulla, così mi decisi a parlare.

<<Professore? >> domandai esitante ma con un pizzico di coraggio nella voce.

<<Si signorina?>> disse con voce roca facendomi chiudere per un momento gli occhi beandomi di quel suono ma riprendendo subito coscienza visto che lui cominciò di nuovo a parlare
<<Si starà chiedendo perché l'ho portata qui vero?>>continuò.

Lo guardai con un po' di stupore ma credo che si capisse dal mio volto la domanda che volessi fargli. Annuì leggermente arrendendomi al fatto che a volte ero totalmente imbranata a nascondere le emozioni.

<<In realtà non ho nemmeno io un motivo preciso per il quale siamo qui, ma diciamo vorrei alcune delucidazioni in più per quanto riguarda il suo intervento oggi in classe devo dire che mi ha colpito molto,beh credo che non abbia colpito solo me visto che è calato un silenzio assordante in classe lei non crede signorina Jones?>>

<<Io credo di aver solo espresso il mio pensiero, non pensavo che ci fosse qualcosa di male o perlomeno ne ero convinta>>conclusi come se avessi l'ansia di chiudere quella specie di straccio di pensiero.
<<M-mi dispiace s-se le ha dato fastidio quello che ho detto non era mia intenzione dire... >>non feci in tempo a concludere la frase che lui mi interruppe
<<Signorina Jones non ho mai detto che quello che lei ha esternato oggi in classe mi abbia dato fastidio sono solo stupito di quello che lei è riuscita a dire e mi farebbe piacere solo sapere come lei è arrivata ad elaborare quel pensiero>>
Disse mentre si alzava dalla sedia dove era seduto.
Mi venne incontro, mentre io abbassai immediatamente lo sguardo temendo di arrossire e sopratutto di non riuscir a sostenere il suo sguardo.

<<Signorina si sente bene? >>disse guardandomi incuriosito ma con l'espressione di uno ch e è sapeva una piu del diavolo.
<S-si sto b-bene>>dissi maledicendomi per aver balbettato.
Avevo paura che mi avesse fatto domande che non avrei voluto sentire. Già la mia situazione in famiglia non era delle migliori, sinceramente non ci voleva qualche chiamata dal preside perché il mio professore di letteratura aveva fatto qualche soffiata sul fatto che io mi tagliassi.

<<Senta se è qui per farmi qualche ramanzina o roba del genere non ne ho bisogno ne ho avute abbastanza a riguardo anche se le lei non lo sa, adesso dopo tanto tempo sto rifiatando dopo un periodo di schifo quindi la prego di non farne parola con nessuno grazie>>dissi tutto di un fiato cercando di capire qualche emozione che gli passava per viso ma rimase impassibile e sinceramente ebbi paura che ne avesse già parlato con il preside e adesso volevo solo andarmene da quel posto però come potevo andare via con il dubbio che avesse già parlato.

Ma tanto a questo punto la nostra conversazione era già compromessa tanto valeva parlare al posto che stare in silenzio no? E così feci.

<<Oppure lei ha già parlato professore?Verrò cacciata già dopo una settimana mi dica>>forse il mio tono era esagerato ma avevo un disperato bisogno di risposte e non era standomene in silenzio che le  avrei ottenute.

Lo vidi sfilare gli occhiali e scuotere leggermente la testa,sospirò tentò di parlare ma richiuse la labbra subito dopo.

Un senso di nausea mi pervase cominciai a vedere tutto sfocato sentivo poco le voci mi voltai di fretta per uscire dalla biblioteca, non riuscivo nemmeno a reggermi in piedi sembravo quasi ubriaca.

Non potevo crederci, sarebbe stata la fine il rapporto con i miei sarebbe andato in fumo nel giro di poco, proprio ora che ero riuscita a trovare un momento di pace perlomeno con la mia famiglia, ma solo per uno stupido errore di distrazione avevo mandato di nuovo tutto in fumo.

Mi scivolarono i libri di mano facendo un tonfo tremendo ma avevo un tremendo bisogno di aria non riuscivo nemmeno a respirare, avevo il fiatone e non riuscivo a muovermi gli unici movimenti che riuscii a fare furono quelli che mi portarono al bagno.

Mi sciacquai la faccia in continuazione con dell'acqua gelida e mi rinchiusi in bagno nella speranza di riuscire a riportare il respiro ad un ritmo regolare.
Ma il punto è che sentivo che la vista se ne stava andando piano piano, perché si mi capitava spesso che si annebbiava fino a non farmi vedere più nulla.

L'unica cosa che riuscii a fare fu chiamare Ginny e digli di venirmi a prendere al più presto.

Per poi sentire una voce che mi chiamava ma fu l'ultima cosa che sentii prima di svenire nei bagni del terzo corridoio.

Silenzio ragazzinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora