3. Un risveglio pacifico

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Lily
Quella mattina mi svegliai con uno strano sfarfallio nello stomaco e appena mi girai capì il perché, mister so tutto io era appiccicato alla mia schiena.
Sembrava un angioletto innocuo e per un attimo mi sembrò quasi innocente.
Mi issai seduta e solo allora mi accorsi che aveva ancora la mano allacciata al mio polso quindi, senza fare troppo rumore, mi slacciai dalla sua presa e mi alzai, il fuoco era spento e a quel punto mi venne in mente di andarmene mentre lui dormiva.
Arrivai al sentiero che univa la spiaggia al bosco e poi udì una voce roca e assonnata parlare <vedo che non vedi l'ora di accompagnarmi fatina>
Odioso
Quindi si alzò e mi guardò di traverso con un occhiata contrariata, a quel punto notai il suo vestito elegante che ieri non avevo notato per la mancanza di luce.
Aveva una camicia bianca sbottonata fino all' addome che fasciava a perfezione i suoi lineamenti, indossava poi un gilet verde scuro con dei ricami e un pantalone liscio abbinato.
Capì che se non fossi andata io da lui, lui sarebbe venuto da me e quindi mi incamminai.
Arrivai lì e mister so tutto io si sedette su un tronco accasciato a terra e mi fece cenno di sedermi accanto a lui.
Si sporse verso la roba che aveva salvato dalla nave e prese un contenitore con della frutta e una mappa già intravista sulla nave.
<Hai fame?>
Feci un cenno di assenso e quindi avvicinai la mano alla ciotola ma lui me la schiaffeggiò con fare autoritario <Se vuoi la frutta dovrai mostrarmi il percorso e illustrarmi in quale modo superare gli ostacoli>
<Bè, dipende che cosa sono gli ostacoli per te > lo sfidai <per me gli ostacoli sono le altre creaturine mostruose come te che non stanno mai zitte> sbuffai <innanzitutto mister so tutto io non siamo creaturine ma ninfe ispiratrici e poi io parlo quanto mi pare>
<Se la metti così... Io non sono mister so tutto io ma sono Josh figlio del capo del villaggio Cabira erede della stirpe dei guerrieri che fondarono un luogo sicuro da chiamare casa al proprio popolo. Non credo che tu abbia una storia più avvincente.>
Oh invece sì che c'è l' avevo...
<Io invece sono Lily fata protettrice della landa incantata e fata di immenso potenziale.Nata in una notte fatata sotto la protettrice di Era sono una delle tre discendenti più importanti delle fate.> Vittoria.
Era letteralmente sbalordito ma il momento si perse quando disse <allora, ninfa di grande potenziale usa il tuo potere e scacciami via se hai il coraggio> aveva appena toccato il tasto dolente senza rendersene conto quindi inventati una bugia <essendomi ferita un' ala non posso esercitare magia ma appena tornerò in forze per te finirà male.>
Per un' attimo mi guardò stranito ma poi decise di darmi il beneficio del dubbio e continuò il suo discorso <comunque ninfa o no sei la mia prigioniera, quindi devi indicarmi la via e solo dopo aver combattuto per il mio popolo tu potrai provare a trafiggerni con i brillantini che usi per il tuo diario segreto.>
<Fino a prova contraria sei tu quello ad aver un diario segreto> scacco matto
<Divertente, mi dispiace contraddirti ma quello è un taccuino da viaggio> si ovvio taccuino da viaggio... <Ovvio, per questo ci sono scritte un sacco di storie narrate in prima persona che casualmente parlano del figli di un capo rigido e inflessibile> Ops... Ho parlato troppo ...
A quelle parole si alzò di scatto facendo cadere il contenitore in terra e fregandosene altamente dello spreco inutile appena compiuto.
Mi lascio inebetita a guardare le sue spalle ampie e si sedette sulla sabbia appena illuminata dal sole che stava sorgendo. Mi sentivo in torto pur non avendo fatto nulla di male. Da sempre avevo il vizio di parlare tanto qualvolta anche troppo. <Mi dispiace, ho la lingua lunga non volevo offenderti> lui non reagì. Dopo un po disse <Vola via fatina non voglio mai più vederti>
Allora sorrisi e mi sedetti accanto a lui a osservare il sorgere del sole. <Innanzitutto non posso volare e poi voglio aiutarti, hai detto di voler proteggere il tuo popolo ed è ciò che voglio anch'io e poi voglio approfittare di ciò per sapere si più su questa profezia. Ma mi devi promettere solo una cosa, che non ucciderai nessuna creatura fatata, troveremo un altro modo per proteggere il tuo popolo.>
Lui si voltò verso di me i suoi occhi verdi mi trafissero e poi si decise a rispondere <Ok ma non posso assicurarti una tregua molto lunga>
Poi io risi ma lui non ricambiò, però mi fisso finché mi ricomporsi e gli chiesi <Ma perchè dovete uccidere un creatura fatata? E da cosa devi proteggere il tuo popolo?>
Ok forse ero un po ficcanaso... Ma questa era una domanda che mi tormentava da anni ormai, perché uccidere chi non ha colpe?
<In effetti non saprei, so solo che se questa missione non viene portata a termine entro 100 lune il popolo sarà terribilmente in pericolo. Ed è proprio questo che dovremo scoprire, magari qui sull'isola c'è qualcuno che può aiutarci>
<In effetti ci sarebbe qualcuno... La Grande Felce è la creatura più anziana dell' isola e magari potrà condurci alla soluzione> A quel punto mi brontolò lo stomaco avevo fame... Lui se ne accorse, si alzò e mi invitò a seguirlo poi prese un contenitore con uno strano cibo e me lo porse. <Tieni, puoi mangiarlo tu io non ho fame> le mie gote si fecero rosse e poi riposi <ok grazie>.
Ci sedemmo e iniziai a mangiare l'alimento che si dimostrò delizioso.
<Dove dovremmo andare per trovare questa Felce Grossa come si chiama lei...> Per poco non mi affogai dalle risate, Felce Grossa? Ma che nome era? <Si chiama Grande Felce e comunque si deve prima percorrere la radura incantata,trascinai il dito sulla mappa, poi la palude viscosa, il monte Yacazan e il fiume che ci condurrà al canyon dove probabilmente incontreremo molte creature fatate> tra cui le mie sorelle ma questo non lo dissi.
Restammo lì a guardare l'alba che per me stava diventando un susseguirsi di sforzarmi a non guardare il suo profilo perfetto o non incrociare due smeraldi che si ritrovava a posto degli occhi.
Era semplicemente perfetto.

Verso l'ignoto magicoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora