Enchanted || Larry Stylinson

5. Enchanted... To Meet You

Mancavano tre giorni alla data dell'Eras Tour per cui Harry e Gemma erano riusciti a prendere i biglietti.

Tre giorni al 21 giugno e il ragazzo riccio era nel panico più totale perché aveva fatto pochissimi friendship bracelets.

Suonarono alla porta e Harry si precipitò ad aprire.

«Qual è l'emergenza?» chiese Niall mentre lui e i loro altri tre amici riprendevano fiato dopo aver fatto di corsa dalle loro case a quella del riccio.

«Dobbiamo fare braccialetti, devo portarli a Wembley, sono importanti per tutta l'atmosfera del concerto. Sono un simbolo dell'Eras Tour e io e Gemma siamo in mare altissimo, vi prego aiutateci» spiegò implorandoli, mentre era probabile che i ragazzi, ancora sulla porta, lo stessero riempiendo di insulti nei loro pensieri.

«D'accordo» parlò per primo Louis, entrando in casa del riccio «Sarà divertente»

«Sarà divertente ucciderti per avermi fatto correre, Harry, davvero molto divertente» borbottò Niall, mentre si accomodava anche lui in salotto, dove sul tavolino al centro erano disposte perline di tutti i colori.

«Però H, io non conosco tutte le canzoni o le possibili cose su cui fare i bracciali» si intromise Liam, guardandolo con uno sguardo un po' perso.

«Grazie ragazzi, vi adoro. E non preoccuparti Lee, ho fatto una lista che ci sarà utile» esclamò felice il riccio, sentendosi fortunato ad avere amici del genere.

«Niente tempo per fare i braccialetti ma per fare la lista l'hai avuto, eh?» disse con sarcasmo Zayn, mentre studiava il lunghissimo elenco davanti ai suoi occhi per decidere da dove iniziare.

«Lavoro alla lista da mesi» concluse Harry con un gesto noncurante della mano, per poi concentrarsi sul braccialetto che aveva iniziato: doveva scegliere quale sfumatura di viola usare per accompagnare le perline che componevano "enchanted".

Non notò il piccolo sorriso che si era creato sul volto di Louis, che cercava di nasconderlo abbassando lo sguardo sulla lista in mezzo a loro. Ma gli occhi del più grande non riuscivano a staccarsi per tanto tempo dal volto del riccio, soprattutto dalle sue labbra, strette tra i denti per via della concentrazione.

***

Mancava un giorno al concerto e Harry non stava più nella pelle.

Nei due giorni precedenti lui, sua sorella e i suoi amici avevano fatto braccialetti come se ne andasse delle loro vite ed erano riusciti a completarne più di un centinaio.

Niente poteva rovinare il suo buon umore, ne era certo.

Qualcuno bussò alla porta della sua camera e dopo un paio di secondi entrò proprio Gemma.

«Ehi fratellino...» iniziò lei, sedendosi sul suo letto e parlando con voce triste.

«Che è successo?» le chiese lui, sedendosi al suo fianco, leggermente preoccupato.

«Mi ha chiamato la ginecologa, sai per quella visita che ho cercato di prenotare l'altro giorno. Ecco, aveva detto che prima di mesi non riusciva a trovarmi un posto, ma neanche un'ora fa una ragazza ha disdetto il proprio appuntamento e così mi ha chiamata per informarmi che riesce ad anticipare la visita»

«Gemma ma è fantastico, perché sei così triste?» domandò lui, sempre un po' perplesso, mentre un timore iniziava a sbocciargli in testa.

«Perché la visita sarebbe domani pomeriggio... verso sera» spiegò lei, lasciando cadere le ultime parole nel silenzio che si era creato.

«Quindi... non potrai venire al concerto» sussurrò dopo diversi secondi Harry, unendo i puntini.

«Già... mi dispiace così tanto Haz» gli disse lei, prendendogli le mani tra le sue «tu non devi rinunciarci, puoi chiedere a Niall, a Louis o a uno degli altri di accompagnarti, possiamo fare il cambio nominativo. Io e la mamma ne abbiamo già parlato, non chiederemmo loro di ripagarci il biglietto» parlò lei in fretta, cercando gli occhi del fratello per farli scontrare con i suoi.