Capitolo 1: la baiadera

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<<Non lo credi anche tu? Che il mondo in superficie potrebbe renderci...libere?>>, chiedeva sottovoce Elfrida, per paura di essere ascoltata e quindi sgamata dalle altre donnacce intorno a loro. Lei era sempre stata affascinata dalla vita nel mondo in superficie, dove la luce del sole del mezzogiorno batteva baliosa sui giovani volti, e dove non ci si deve vendere per guadagnarsi il pane da mettere sotto ai denti, almeno per il pranzo. Lorelai invece se ne stava lì, distesa sul bianco letto disfatto dal cliente precedente e in attesa del successivo, che ascoltava meticolosamente le leggere storielle che la compagna spesso le raccontava, cercando di immaginare come potrebbe presentarsi realmente la superficie. Alla fin fine, erano entrambe giovani e desiderose di una vita migliore, e solo le città al di sopra avrebbero potuto garantire loro quest'ultima. Poi, dopo un breve e secco sospire, Lorelai aggiunse, con voce seria e sicura: <<Scappiamo>>. Alla giovane Elfida il sangue quasi si geló, ma l'idea di una vita che si potesse finalmente definire tale non riusciva a non rimbalzarle per la testa, e sicuramente non poteva tirarsi indietro ad una tale richiesta. Il mondo della prostituzione nella città al di sotto degli occhi della società non era affatto un tabù. Non era raro infatti che una bambina di affacciasse al mondo del sesso per garantirsi da vivere. Così fece anche Lorelai. Il suo rigoroso lavoro le fece persino guadagnare il nome di "la baiadera", di cui le non andava particolarmente fiera, ma cosa poteva farci lei, dopotutto?

Alcune giornate spente e monotone passarono da allora, e i pensieri della giovane furono subito soppressi dall'unico e solo desiderio di fuga. Una fuga silenziosa e veloce, che passi inosservata. Ma la fuga avrebbe davvero garantito la salvezza e la libertà? Ed era proprio la libertà che, a braccia spalancate, le attendeva?

Figlia delle mura: An AOT story Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora