Prologo
Basso Medioevo; La luna piena fa capolino tra gli alberi di frassino stagliati nella cornice di una fredda notte invernale. Un gruppo di uomini sta in piedi di fronte ad una tomba aperta. In un silenzio quasi assordante scoperchiano la bara. Uno di loro avvicina una lanterna la cui luce gia fioca lotta con il vento freddo per non spegnersi per poter illuminare i resti al suo interno. Un brivido percorre la loro schiena nel vedere l'essere all'interno. La pelle gonfia e marcia con del sangue che esce dal naso e dalla bocca. Capelli ed unghie avevano continuato a crescere dopo l'interramento del cadavere. La perdita di liquidi corporei in seguito al processo di decomposizione ha fatto restringere le gengive dando al cadavere un'espressione sghignazzante. Un altro uomo tirò fuori da una vecchia e logora borsa di cuoio degli aghi di ferro e con forza li infilò uno ad uno nella carne putrefatta cercando di ignorare la puzza e l'orribile visione della pelle che ancora procedeva a staccarsi dal corpo. Dopodichè tirò fuori un antico libro dalla copertina marrone tanto usurata da lasciar a malapena leggere una parte della scritta quasi del tutto sbiadita e qualcosa che sembrava uno strano amuleto d'argento dalla forma sferica le cui incisioni parevano in una lingua dimenticata. Si soffermò a guardarli per l'ultima volta per poi gettarli con forza sulle spoglie. Invitò dopo gli altri ad aiutarlo a richiudere la bara. <<Perfetto...adesso il demonio è contenuto insieme alla sua arma più potente. Nessuno dovrà mai rimuore questo talismano ne tantomeno entrare in possesso del tomo maledetto. >> Fece l'uomo fissando con sguardo trionfante il feretro sotto i suoi piedi.
Anno 1694.
<<Siete pronte?>> Con questo il nostro legame sarà indissolubile!>> Helena sorrise e si sedette vicino a Tessa e Belinda a gambe incrociate a terra a chiudere il cerchio. Era sera inoltrata nella piccola cittadina di Bellspire. Nel cielo splendeva già una delle ultime lune estive. Una luna piena per l' esattezza. Era alta sopra di loro e le illuminava con la sua fievole luce facendo brillare l'erba ancora umida e bagnata per la pioggia del giorno prima intorno a loro tra una chiazza di fango e l'altra. Si trovavano non lontano dalla città, precisamente al centro di una grande radura. Circondate dal silenzio della notte ed alberi di frassino che rendevano l'atmosfera angosciante, in un surreale scenario di luci ed ombre. Erano totalmente isolate dalla civiltà, eppure era il luogo perfetto. <<Non è un po' troppo questo? Cioè sapete che siete le mie migliori amiche e voglio che lo rimaniamo per sempre ma ... la faccenda è un po' macabra.>> Belinda era sempre stata la più fifona delle tre. Sin da bambine , quando era ancora più timida di ora, quando nonostante questo era riuscita ad aprirsi ed a stringere un vero legame con le altre. <<Di che hai paura? Si tratta di una goccina di sangue non si muore mica!>> Tessa scoppiò in una risatina mentre l'amica la guardava storto. <<Silenzio voi due; è giunto il momento. La luna è splendida, guardate...sembra magica! E stanotte sarà la testimone della nostra promessa eterna. >> Helena afferrò con forza la borsa nera di tela poggiata davanti a lei ed estrasse un piccolo coltello dalla lama leggermente ricurva. Lo innalzò rivolgendola alla luna i cui raggi la facevano risplendere quasi fosse una pietra preziosa.
<<Osservate...non sembra un gioiello? >> Belinda la guardava un po' inquieta << Ma dove lo hai preso??>> Chiesa preoccupata, mentre Tessa era rilassatissima con le mani poggiate a terra dietro di lei e la schiena un pò incurvata quasi stesse prendendo il sole. Helena avvicinò la lama al palmo della mano sinistra e si procurò un leggerò taglietto dal quale iniziò ad uscire qualche goccia di sangue. << Nessun problema, fa parte della collezione personale di mio padre, ma non li tocca mai, nemmeno se ne accorgerà. Bene a chi tocca ora ?>> Belinda si voltò dall'altra parte fingendo di guardare il paesaggio. << Io!>> Tessa era emozionatissima, benchè l'occulto non fosse di suo interesse o ci credesse quanto Helena. Eppure queste cose strane non le dispiacevano; e mai come in quel momento era disposta a crederci visto ciò che avrebbero dovuto vivere da li a poco. Prese cosi il coltello dalle mani dell'amica e si tagliò il palmo della mano destra come se nulla fosse. Subito dopo toccò a Belinda che tentennava in tutti i modi. <<Perché ho accettato..? Non mi piace il sangue specialmente il mio, lo sapete. >> Sospirò poi, rassegnata agli sguardi d'incitamento delle altre. La mano le tremava mentre avvicinava la lama al palmo. << Allora ? >> Tessa prese di colpo il coltello dalle mani di Belinda e la tagliò con forza. <<Ahi! che ti salta in mente? >>...<<Volevi rimanere qui fino all'alba? >> La ragazza non rispose ma guardò Helena in cerca di sostegno. La ragazza le sorrise dolcemente e lei sospirò in segno di resa. <<.. D'accordo! Adesso uniamo le mani! Con questo patto di sangue saremo legate per la vita. Amiche, sorelle, una famiglia! Che il nostro sangue sia unito come fosse lo stesso, come fossimo un'anima sola, come un'unica cosa; ed ovunque saremo ci ritroveremo sempre, cosi è, cosi sia!>> Helena aveva letto di questo rituale in uno dei vecchi libri che tanto gelosamente custodiva sotto al suo letto dal momento in cui li aveva ricevuti dal nonno materno prima di morire. A quanto diceva lui erano un cimelio di famiglia e sarebbero dovuti essere suoi un giorno, quando sarebbe stata abbastanza grande da capire...ma al momento della sua morte mentre lei era ancora una bambina glieli diede come ultimo gesto d'affetto; facendole promettere che sarebbe stato un loro segreto. Cosi li lesse e li rilesse tanto affascinata da quello di cui parlavano. Sembravano diari e in ognuno di essi vi erano riportate strane "Formule magiche" e rituali strani ai quali ha subito creduto senza nemmeno pensarci. Benchè avesse letto di magia solo nei libri di fantasia. Da allora l'occulto diventò parte di lei, la sua passione più grande tanto da non chiedersi nemmeno il perchè suo nonno avesse quei libri e che legame avessero con la sua famiglia. Si sorrisero e immediatamente si strinsero in un abbraccio. << Forse é il caso di disinfettare la ferita, non oso pensare a cosa direbbero i nostri genitori se la vedessero!>> Disse Belinda un pò intimorita. <<Va bene, torniamo a casa.>>... si incamminarono inoltrandosi nel folto bosco fino a sparire lasciandosi indietro solo ombre altissime. Fortunatamente non era la prima volta che andavano lì perciò sapevano bene come tornare indietro da quel luogo cosi importante per loro. Da quando Artemisia l'aveva scoperto anni prima era diventato un ritrovo. << Dite che torneremo mai qui? cioé...>>...Belinda abbassò lo sguardo verso il terreno fangoso.<<Certo...siamo legate..non dimenticatelo... e poi non é un addio.>>...<<Hai ragione Lena peró io e Tessa andremo lontano e tu resterai qui, chissà quando ci rivedremo.>>La ragazza prese a correre e si fermò di fronte a loro per poi saltargli addosso fino a gettarle nel fango. Non le importava di sporcarsi, voleva solo abbracciare le sue amiche fin quando avesse potuto.<<Va bene,va bene, ti vogliamo bene anche noi ma adesso alziamoci su, sono tutta sporca ed ho bisogno di lavarmi.>> Lena si ritrasse ed aiutò le amiche a rialzarsi. Si sorrisero per un attimo e ripresero la strada verso casa.
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PATTO DI SANGUE (RE-EDIT)
ParanormalBellspire, un piccolo paesino all'apparenza tranquillo. In un' epoca a noi antica nulla sembra scuotere la quiete dei suoi abitanti. O meglio, della maggior parte. I legami più forti sono quelli che scegliamo di stringere e di mantenere. Ed alle vo...