Incontri inaspettati

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La riconobbe immediatamente. Occhi marroni, capelli neri lunghi fino alle scapole un pò scompigliati, senza la solita frangetta che teneva scrupolosamente per nascondere la fronte un pò alta . Indossava un semplice abito di cotone bianco a mezze maniche fino alle caviglie con una sopraveste nera con delle bretelle ed una gonna un pò stropicciata fino alle ginocchia abbellita da una sottile cintura di cuoio marroncino ed a parte in altezza non era cambiata molto. <<Lena!!!!! Sono cosi felice di rivederti!>> Tessa aiutò la ragazza ad alzarsi e si gettò subito sull'amica bloccandola in un forte abbraccio. <<C-come fai ad essere qui!?>> La ragazza era cosi felice che non riusciva a parlare. <<Sono tornata! Volevo cambiare aria e dopo tutti questi anni era il momento di tornare perciò eccomi qui; e fortunatamente posso stare da alcuni parenti. Avevo intenzione di cercarti ma sono arrivata qui solo ieri sera.>>...<<Non posso crederci! Sono cosi felice!>>...<<Anche io! E' passato tanto tempo, siamo cresciute ma... hei, cos'è quello?>> Tessa aveva notato il libro ai piedi di Lena del quale a quanto pare lei stessa se ne era dimenticata. Questa lo afferrò di getto e se lo rimise subito sotto la borsa. <<Em no nulla, solo uno dei vecchi libri di mio nonno che sto rileggendo. >> Pensò non fosse il caso di mettere al corrente l'amica appena ritrovata di quel libro che tecnicamente aveva rubato. In oltre voleva prima capire di cosa si trattasse e perchè ne fosse cosi attratta <<Ah ma diimi, cosa hai fatto in questi anni ? Che fai adesso? Racconta dai ora che sono tornata voglio sapere tutto!>> ...<<Ah be..eh eh da dove comincio ahah ti racconterò tutto tranquilla anche se per dirla tutta ora come ora nulla di speciale per lo più aiuto i miei nell'attività di famiglia>>...<<Davvero! So che sei sempre stata un pò affascinata dalle armi bianche ma non pensavo ti saresti messa a lavorarci, hai sempre voluto staccarti dalla tua famiglia>> Lena accennò un sorriso un pò malinconico <<E' vero ma in questo momento mi aiuta a tenermi impegnata ed a guadagnare qualcosa e poi...è abbastanza divertente devo dire. Specialmente quando un cliente e viene a sapere che il suo ordine è opera mia, di una donna.>>... Tessa rimase a bocca aperta <<Ahah immagino hai sempre voluto dimostrare il tuo valore e questo direi che è un buon metodo>> D'un tratto Lena si intristì. <<Ti manca Belinda vero? Be si sarebbe stato bello essere di nuovo tutte e tre specialmente in questo momento in cui tu sei tornata e manca solo lei...>>...<<Tranquilla, non so perché ma sento che la rivedremo presto. >> Lo sguardo di Tessa si addolcì mentre l'amica accennava un leggero sorriso malinconico. <<Che ne dici se passo da te nel pomeriggio? Come ai vecchi tempi? >> Mentre parlava si accorse che Lena stava fissando qualcosa dietro di lei con sguardo perso. Si voltò e vide che stava osservando un ragazzo alto e moro con una camicia bianca un pò slavata e larga ma che lasciava ben intendere il fisico per niente male, dalle maniche leggermente ricamate e dei pantaloni di lino chiusi in un paio di stivali neri alti fino alle ginocchia che stava parlando con altri due ragazzi nel bel mezzo della strada proprio vicino ad una bancarella che vendeva borse e stoffe varie. << Heiiiii a quanto pare la mia amica si è finalmente innamorata ed è davvero carino!>> Lena cambiò espressione ed un finto sorriso le fece capolino sulle labbra. <<Lascia stare ahah è una lunga storia e mi fa leggermente male parlarne. Comunque non è il mio ragazzo e penso mai lo sarà.. e poi non mi parla da mesi ormai ahah>> Tessa aggrottò la fronte. << Ma cosa è successo ? Che ha fatto quell'idiota!>> Sapeva avrebbe reagito cosi ma per ora non se la sentiva proprio. <<Poi ti racconto per ora non ci voglio pensare ma voglio solo passare del tempo con te dopo tanto tempo.>>... <<Va bene dai tranquilla più tardi parleremo di tutto ora devo andare a fare delle commissioni per mia zia.>>...<< Perfetto. Allora ci vediamo questo pomeriggio! A dopo!>> Fece Lena sorridendo all'amica. Si salutarono con un veloce abbraccio ed andarono ognuna dalla parte opposta all'altra. D'un tratto però Lena si fermò e si voltò indietro. Era tantissimo tempo sorridendo speranzosa "A quanto pare il rituale sta finalmente dando i suoi frutti" pensò soddisfatta; anche se per esserlo davvero si sarebbero dovute ricongiungere anche con Bel. Eppure questo era un inizio. Dopodichè decise di avviarsi verso casa impaziente di dare un occhiata al libro. Decise di prendere una scorciatoia passando per il cimitero ma quando si trovò davanti a quel grande cancello di ferro arrugginito all'entrata di quest'ultimo vi si fermò davanti. Fece capolino tra le sbarre ammirando la vastità delle lapidi, dalle più nuove a quelle che il tempo non ha risparmiato ed il silenzio spezzato solo dal flebile vento. Quel posto l'aveva sempre affascinata, in qualche modo racchiudeva la storia di ogni persona e secondo lei rappresentava una sorta di luogo di mezzo tra il nostro mondo ed il loro. " Bene, andrò dove nessuno mi disturberà..." Pensò sorridendo. Aprì con forza il cancello il cui cigolio cosi forte risuonò con un eco attorno a lei. Fece per ripulirsi le mani dai frammenti di ruggine sul suo semplice vestito di lino lungo viola e si incamminò nel sentierino di sassolini tra le scure steli. Qualche uccellino che cinguettava decise di accompagnarla lungo il tragitto fino ad un bivio che percorreva il cimitero da parte a parte. Svoltò a destra guardandosi intorno fino a fermarsi davanti a due lapidi un pò vecchiotte, di marmo grigio. " John Wells 02/10/1605-12/02/1690", "Onoria Wells 18/05/1609 - 13/04/1678" <<Ciao nonni!>> Disse Lena guardando con dolcezza la lapide. Onoria era sua nonna materna , persa quando era piccolissima. Non aveva ricordi di lei, ma nonostante ciò ne sentiva la mancanza. E John be di lui ha sempre avuto bei ricordi, specialmente delle storie che raccontava su sua nonna molte delle quali forse di fantasia ora che le rammenta. Si sedette contro la lapide della nonna e prese in mano il libro. Fortunatamente il sole li non arrivava e vi era solo una tiepida ombra attorno a lei. Ci soffiò sopra per levare la polvere rimasta e cominciò a fissare la copertina percorrendo con le dita i tratti della stessa a cinque punte li rappresentata. La copertina era di pelle nera e sembrava alquanto vecchia e usurata tanto che in alcuni punti dei piccoli lembi di pelle si erano staccati... il titolo invece notò solo allora era quasi sbiadito. "Libro delle ombre..." le sembrò di scorgere. Rimase sbalordita. Tentò di ricordare il significato di quel simbolo, pensando a tutto ciò che aveva letto nei diari del nonno che tra una cosa e l'altra riportava anche cose simili con tanto di descrizione quasi come un enciclopedia. La punta in alto rappresentava lo spirito, la punta a destra l'acqua, mentre quella a sinistra l'aria...le due punte verso il basso invece...a destra vi era il fuoco, e a sinistra la terra. Doveva sempre essere rappresentato con la punta verso l'alto. Rappresentava cosi un simbolo di protezione, ma se disegnato a rovescio sin dai tempi antichi la chiesa cattolica lo associò al demonio, quindi al male. "Ma guarda finalmente tutte le ore a leggere e rileggere le stesse cose mi tornano utili...". Aprì il volume e subito venne inondata da altra polvere cominciando a tossire ed a starnutire a raffica. Provò quindi a sgrullarlo leggermente cosi da mandar via il resto della polvere. Ad un tratto dal libro cadde un vecchio foglio accartocciato ed ingiallito probabilmente rimasto li da secoli. Non resistette e lo aprì. Sul foglietto vi era solo un immagine che quasi prendeva l'intera pagina. Era un libro o meglio, la copertina di un libro. Quelli che sembravano dei rampicanti neri intrecciati e ricoperti da spine si chiudevano in un nodo che dava sfondo ad una scritta in latino.:Vae qui non portabit nomen altum. Una delle materie più studiate ai quei tempi era proprio quell'antica lingua. Perciò non le fu difficile capirne il significato; almeno quello letterale: Sventura a coloro che non porteranno in alto il nome. Non pareva un titolo ma solo una specie di avvertimento inquietante. Un brivido la percorse da capo a piedi e di getto ripiegò ed accantonò il foglio. Passò a concentrarsi sul libro. Era completamente scritto in latino. Bene o male riusciva a comprendere quello che c'era scritto. Sembrava una specie di ricettario con tanto di rappresentazioni delle piante necessarie, molte delle quali nemmeno mai sentite. Come la Calendula, Iperico o la Fumaria. Richiuse di scatto il libro rinfilandoci il foglietto dentro e lo posò accanto a lei. " Bene..dovrei imparare a cucinare?." Pensò accennando un sorriso. Poi ricordò di aver letto da qualche parte in uno dei suoi libri che molte erbe se mescolate tra loro potevano avere degli effetti particolari...magici. Però non aveva mai visto roba cosi strana.  Sospirò un pò incredula e cominciò a guardarsi intorno. Silenzio...si sta cosi bene qui..." Pensò. Amava i cimiteri, erano tranquilli, nessun rumore, nessun chiacchiericcio, si sentiva libera, come le succedeva da bambina quando andava con le amiche nel boschetto non molto lontano da li, proprio oltre il camposanto. In effetti quel boschetto le mancava, non ci andava da quando aveva perso le amiche anche se be ora che c'èra di nuovo Tessa...no, niente sarebbe stato come prima se non fosse tornata anche Belinda. Rimase li a rilassarsi, chiudendo gli occhi e sentendo solo il vento sulla pelle. Dopo un po' si alzò scrollandosi l'erba dai pantaloni, afferrò il libro e si incamminò verso casa. A giudicare dal sole alto esattamente al centro del cielo doveva essere più o meno ora di pranzo ormai e più tardi avrebbe dovuto vedersi con la sua amica quindi sarebbe stato meglio affrettarsi. Mentre camminava verso il cancello allo scalpiccio dei suoi passì si unì un rumore simile ma più lontano e proveniva da dietro di lei. Si fermò di scatto, ed anche i passi si interruppero. Riprese a camminare e questi con lei. Cominciò a camminare più svelta finchè non superò il cancello e si fermò a lato della strada per vedere chi era. Ma non c'èra nessuno. Fece un sospiro di sollievo e tornò a casa pensando di essersi sbagliata. <<Mamma, Papà sono a casa! >> Entrò, e si diresse subito in camera sua a nascondere il libro. Decise di nasconderlo sotto il materasso, li sarebbe stato al sicuro, soprattutto visto che è sempre lei ad occuparsi di rifare il suo letto. <<Helena vieni qui un attimo! Hai una visita! >>...<< Arrivo!>>..." Wow neanche il tempo di rientrare...sarà Tessa in anticipo?" pensò andando verso la cucina. << Hei! Che c'è...?Belinda!>>...<<Ciao Lena!>> Belinda corse ad abbracciare l'amica. Indossava un semplice abito color senape che quasi si fondeva con la sua pelle chiarissima; il suo stile non era cambiato per niente. <<Deve essere proprio destino!>>...<< Che vuoi dire ? >>...<< Niente, poi ti spiego ahah, ma cosa ci fai qui? >>..<< Appena tornata in città! Be appena...in realtà ieri. Ho deciso di andarmene per conto mio e di tornare qui, in un certo senso sentivo che era il momento. >> ...<<Davvero...ma... sono passati anni, pensavo mi avessi quasi ...dimenticata..>>...<<Scherzi? siamo legate ricordi? Non ho fatto quella cosa per niente ahah>> Le due si guardarono complici e si strinsero. << Andiamo in camera mia!>>... si sedettero sul letto senza dire nulla. <<be...>>...<<Be..>> si guardarono e scoppiarono a ridere. Sembrava non fosse mai successo nulla, lei era sempre la stessa di un tempo. Occhi marroni, capelli castani lisci fino alle spalle, e i soliti occhiali dalla montatura nera e rotonda un pò da vecchietta sul naso. Neanche in altezza era cambiata poi di molto, a quanto pare in questi anni erano cresciute allo stesso livello. << Allora, che mi racconti?>>...<<Be...sono successe troppe cose, tra cui...oggi ho visto Tessa!>>...<<Cosa?! >>..Bel balzò in piedi. <<Dove? E' qui anche lei ? Da quando? >>..<<Calma calma, l'ho incontrata questa mattina, è tornata in città ieri anche lei, ed anche lei per il tuo stesso motivo...non ci posso ancora credere...lo sapevo che ci saremmo rincontrate, sapevo che era destino! E' sicuramente opera del nostro patto!>> Lena si alzò di colpo iniziando ad andare avanti e indietro nella stanza, non riusciva a stare ferma per l'entusiasmo. <<Ah è vero quasi dimenticavo, più tardi verrà qui! Cosi la rivedrai! Finalmente saremo di nuovo insieme, ed ovviamente rimani a pranzo giusto?!>>...<<Davvero? Certo, le farò una bella sorpresa!>> Lena ebbe poi un'idea e si fermò di colpo. Doveva parlare alle sue amiche di quel libro e di quanto era successo in quel negozio e quale momento e posto migliore se non...<<Che ne dici se stasera ce ne andiamo al nostro solito posto,mi manca molto...e cosi possiamo parlare in pace, ho da raccontarvi tantissime cose.>>...<<Va benissimo è troppo che non torno in quel luogo, magari ora mi inquieterà di meno visto che sono più grande, chissà ahah. >> Non le era mai piaciuto granchè in effetti. <<Mmm direi che era inquietante al punto giusto, e spero lo sia ancora. Ahah >> Bel era un po' incredula ma comunque contenta e cosa più importante; finalmente si erano ritrovate.

PATTO DI SANGUE (RE-EDIT)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora