-Kaiy POV-
"Ho volato 5 ore di viaggio, ho fatto saune per ore consecutive fino allo svenimento, ho mangiato solo frullati di pollo una volta ogni giorno senza mangiare nient'altro...e mi faccio abbattere così?" queste frasi rimbombavano nella mia testa.
Il mio petto sembrava vuoto dal dolore, la mia testa pulsa dai pugni presi, le mie orecchie fischiano dallo stress.
Mi sentivo sopra ad una montagna russa che andava sottosopra.
Mi sentivo come se io fossi il nulla, proprio nulla.
Non riuscivo neanche a prendere un respiro a polmoni aperti che mi fermavo dopo qualche secondo dal dolore.
Lo spogliatoio sembra così grigio, esanime, triste dopo quello stupido incontro.
Mi sento come se tutto quello che ho fatto per essere il numero uno, sia servito poco, anzi niente.
"Non preoccuparti, può capitare a tutti, anche al più bravo al mondo" ma queste parole di conforto che dico tra me e me, non aiutano, mi fanno sentire peggio.
Mi alzai dalla panchina dopo essermi vestito, le mie gambe non facevano altro che cedere, ma ho continuato.
Nello spogliatoio c'era una piccola porta nera, che portava in un piccolo vicolo dove ci si porta solitamente i sacchetti pieni di spazzatura.
Mi avvicinai alla porta, ma il mio senso di sopravvivenza mi diceva di non aprirlo, di non passare, di non osare oltrepassare la linea tra lo spogliatoio e il mondo esterno.
Ho fatto finta di niente, come se non sentivo quel brutto presentimento e ho continuato tranquillamente.
Mi avvicinai sempre di più, fino a raggiungere la maniglia rotonda, era di un rosso fuoco, che risaltava il nero di quella vecchia porta.
Le mani mi sudano, la maniglia scricchiola e il vento dell'inverno si fa sentire.
Mi misi una felpa nera felpata con cappuccio e uno scalda collo che sembrava quasi un passa montagna dai piccoli buchetti visibili da lontano.
In poco tempo ho aperto quella magica porta per ritrovare un brutto e cupo vialetto con un ragazzo che era molto più lontano, ma c'era qualcosa che non andava...
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do i know you?
RomansaKaiy dopo aver perso un incontro 1vs1 in corea, andò fuori per prendere una boccata d'aria, ma giusto in tempo vide un ragazzo circondato da degli uomini coperti di capi neri dalla testa ai piedi e coperti in volto. Lui era pronto ad aiutarlo ma not...