Kingsley Academy

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Sophie

La sveglia del mio cellulare risuona fastidiosamente nelle mie orecchie.
Non sono mai stata una persona mattiniera, e non credo ci sia suono più fastidioso del rumore di una sveglia. Nonostante siano solo le sette del mattino, mi vedo costretta ad alzarmi. Oggi le scuole di Londra riprendono le lezioni e per me sarà il primo giorno nel nuovo liceo. Non ho grandi aspettative se non quella di passare inosservata fino alla fine dell'anno.

Metto i piedi giù dal letto stiracchiandomi un po' e mi obbligo a scendere le scale che portano fino al soggiorno.
Se la memoria non mi inganna la cucina dovrebbe essere sulla destra. Mi infilo nel corridoio e, sentendo la voce di Henry farsi sempre più vicina, mi do conferma che il breve giro di ieri è servito a qualcosa.
Faccio la mia comparsa in cucina, dove Henry poggiato alla penisola è intento a parlare al telefono. Fa un breve cenno di testa per salutarmi e indicarmi la scatola di cereali e la ciotola di latte posti sulla penisola centrale.
Mi siedo senza fare troppe cerimonie e inizio a mangiare in silenzio con Henry di sottofondo che chiude la chiamata.
«Spero ti vada bene come colazione, non sapendo cosa ti piacesse sono andato sul sicuro.» spiega mentre si avvicina alla caffettiera per versarsi un pò di caffè. Nonostante siano solo le 7 è già pronto per la giornata, con il suo completo grigio e la valigetta da lavoro.
«Non preoccuparti cereali e latte vanno bene.» affermo mentre prendo un altro cucchiaio colmo di cereali «Appena finisci di mangiare preparati, Benjamin ti aspetterà fuori per portarti a scuola.» annuncia mentre si incammina verso l'uscita.

Ingogio velocemente il boccone di cereali «Chi è Benjamin?» chiedo perplessa. «L'autista, sarà lui a portati a scuola per tutto l'anno.» spiega con calma, come se avere un autista fosse la cosa più normale del mondo. Mentre per me suona solo come un modo per tenermi sotto controllo senza occuparsene personalmente.

«Non mi serve la babysitter. Posso perfettamente andare a scuola da sola, non ho bisogno di qualcuno che mi controlli.» il sol pernsiero di essere nuovamente controllata mi infastidisce. Sono stanca di non avere voce in capitolo sulla mia vita.
«Non esiste che ti lasci girare da sola per Londra, è una città troppo grande per essere capita sin dal primo giorno.» esclama con tono autoritario.
«Non sono una bambina Henry, sono sempre andata a scuola da sola quando ero a Wilmington».
Henry alza gli occhi al cielo «Sophie ora sei a Londra sotto il mio tetto, perciò sei sotto le mie regole.» Henry mi punta il dito contro con autorità «Tu ti farai accompagnare da Benjamin, questione chiusa.»

Faccio per ribattere ma il cellulare di Henry mi interrompe ancor prima che inizi a parlare, Henry risponde alla telefonata e si avvia fuori dalla cucina «Qui c'è la tua divisa.» spiega indicando una scatola posta sul pavimento.

Rimasta sola non finisco nemmeno di mangiare, la discussione mi ha fatto perdere l'appetito.
Poso la ciotola di latte nel lavello e
raggiungo la scatola posta sul pavimento.
Comincio a studiarne il contenuto, in primo piano c'è una giacca, è di colore nero e sul lato destro del petto vi e ricamato uno stemma. Raffigura una carta francese rossa con una piccola corona sopra. Sotto al piccolo stemma è cucito il nome dell'istituto, Kingsley Academy.

Poso la giacca e mi concentro sul resto della scarpa. All'interno ci sono anche
una camicia bianca, una gonna abbinata alla giacca e dei calzettoni del medesimo colore. In sostanza sarò vestita da pinguino con la gonna, per fortuna non vi è nessun tipo di cravatta. Ma in compenso c'è un piccolo nastrino che credo si debba allacciare al collo.
Non ho mai portato una divisa visto che il mio vecchio liceo, come tutte le mie scuole passate, era una scuola pubblica.
Ma devo ammettere che per questa volta la divisa mi aiuterà a mimetizzarmi al meglio senza dare troppo nell'occhio. Cosa che di sicuro voglio evitare il primo giorno.

Rimetto tutto nella scatola e mi incammino al piano di sopra per prepararmi velocemente. Una volta pronta passo velocemente in camera per prendere lo zaino, ma mi vedo costretta a dover perdere tempo per cercare un quaderno e qualche penna tra i miei bagagli. Ma tutto ciò che riesco a trovare sono un misero taccuino e una penna con tappo mangiucchiato, le sistemo nello zaino cercando di autoconvincermi che possano bastare per una giornata intera.

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