capitolo 2 Dryden

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Stavo camminando verso il Porto: dovevo raggiungere la barca e dovevo farlo in fretta

Appena entrato nel porto incrociai 2 ragazze ; dovevano essere Potenziatrici, la ragazza bionda aveva, tatuato sulla mano, uno specchio con delle foglie intrecciate: il tatuaggio dei Potenziatori. Tutti i Dotati avevano un tatuaggio: poteva spuntare su qualsiasi parte del corpo e appariva da solo la prima volta che usavi il tuo Potere. Ogni potere ha un tatuaggio diverso, un qualcosa li rappresentasse: per esempio i Guaritori era un cuore con dei punti di sutura sopra, per i ragazzi del fuoco era una fiamma e così via.

Conoscevo il tatuaggio dei Potenziatori perché ne avevo conosciuti tanti nella mia vita, tutti venuti ad esaminarmi, sicuri che c'era qualcosa in me e che loro potessero trovarlo, ma alla fine se ne andavano tutti dicendo che c'era qualcosa di strano in me , un potere strano, ma che per qualche strana ragione, non riuscivano a capire cosa.

Beh è vero che dentro di me c'era un potere strano ma non era la mia parte preferita evocarlo. 

La prima volta che evocai avevo 13 anni, ma non evocai il fuoco, non guarii nessuno: evocai l'oscurità e mio padre morì a causa di questa cosa.

Il mio tatuaggio è sulla schiena: rappresenta una luna, circondata da stelle e nuvole.

Vidi la mia barca parcheggiata all'attracco e mi misi a correre.

La barca non era una barca normale, era appartenuta a mio padre; lo usava per portare via i Dotati dal dominio di Livy a sud, dove i dotati venivano perseguitati, e li portava a nord, nella città di Lorvill, dove vivo io adesso; pero la barca non doveva essere appariscente, quindi mio padre possedeva un catamarano.

Ed è stato per queste sue " avventure" che avevamo litigato.

Avevo raggiunto l'attracco, salii sul ponte che conduceva alla barca e mi sedetti al timone;il ponte stava cominciando a traballare un po' troppo, presto avrei dovuto metterlo a posto.

Misi in moto il motore e in poco tempo stavo uscendo dal porto.

Dovevo andare in mare aperto ma non dovevo allontanarmi troppo dal porto, una volta raggiunta una distanza dal porto accettabile andai sul davanti del catamarano. Era la mia parte preferita di quella barca: sul davanti c'era una rete a penzoloni sul mare, durante i miei viaggi con Papà mi sedevo sempre lì a leggere o a chiacchierare con i passeggeri.

Mi sedetti sulla rete e lasciai uscire l'oscurità, in pochi mi accerchiò

Chiunque sarebbe passato di lì avrebbe visto una matassa di ombre.

Mi tornarono in mente gli ultimi minuti di vita di mio padre: avevamo litigato; mio padre non si prendeva mai una pausa, come tornava da un viaggio c'era subito un'altra famiglia da portare al nord. Io volevo che si riposasse un po', era sempre al timone della nave e dormiva poche ore la notte, con tutte le tempeste che dovevamo affrontare. Però Papà mi rispondeva sempre:<<Se noi ci fermiamo, chi salverà le loro vite?>> E con questa scusa non si fermava mai.

E allora io quel giorno gli ho urlato contro, gli ho urlato che mi sarebbe piaciuto passare tempo con lui, gli ho urlato che vorrei parlare con lui anche di altre cose e non solo del tempo o delle riparazioni da fare alla  barca.

Ad un certo punto lui sbottò:<< Allora rimani qua! Nessuno ti ha chiesto d seguirmi, ti ho preso con me solo perché l'aveva voluto tua madre>>

Le lacrime cominciarono a scorrere e qualcosa dentro di me si ruppe .

Inspirai a fondo, è colpa del mio potere se mio padre è morto, stava cercando si scappare quando l'oscurità gli entrò dentro e lo divorò dall'interno .

Decisi che mi ero sfogato abbastanza e richiamai le ombre, andai al coperto, sotto il tetto del catamarano e mi sedetti sul divanetto semicircolare che c'era li  e mi rimisi la catenella.

La catenella non era una catenella normale, era fatta di un tessuto speciale che bloccava i poteri di un Dotato, la mettevo sempre. ma ogni tanto dovevo sfogarmi, non volevo far affievolire la magia della catenella.

Poco dopo mi alzai e scesi le scale a destra, entrai in camera e mi buttai sul letto. Domani avrei dovuto sopportare un altro Potenziatore che cercava di superare il limite imposto alla catenella, e sinceramente volevo proprio vedere chi mi avrebbero mandato questa volta 

Le Ombre NascosteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora