Love Found Us

prologo.

A volte mi sembra di essere un fardello molto pesante per le persone a me care. Non c’è sensazione più spiacevole di questa. È come se fossi intrappolata in una situazione in cui desidererei sfogarmi, ma, al contempo, non riesco a farlo per il timore di risultare un peso per gli altri. È un paradosso difficile da accettare; tuttavia, è la realtà dei miei sentimenti, e nonostante siano passati anni, continuo a percepirlo in questo modo. Mi sento in bilico tra il desiderio di esprimere le mie emozioni e la paura di gravare sugli affetti che mi circondano. Le paure non si dissolvono in un batter d'occhio; penso che siano paragonabili ai traumi, i quali, con certezza, non spariscono. Devi semplicemente imparare a tenerli in un luogo sicuro, inaccessibile agli altri. La sensazione di essere di troppo in ogni circostanza ha cominciato a radicarsi dentro di me. Mi interrogo costantemente: perché devo sentirmi in questo modo? Per quale motivo ho cominciato a convincermi di essere un peso per gli altri? Non desidererei avere questa risposta, ma purtroppo la possiedo: tu lo sei sempre stata. Ogni volta che condividevi un tuo pensiero durante una conversazione, non venivi mai realmente ascoltata. Anche nei momenti in cui ti impegnavi in una discussione su un argomento che ti stava particolarmente a cuore, la tua voce veniva costantemente ignorata. La verità è che nessuno ha mai prestato attenzione a ciò che avevo da dire; l'unica cosa che è stata veramente ascoltata è stata la situazione in sé. Mi si stringe il cuore solo a pensarci. È difficile ammetterlo, ma mi sono abituata a non condividere nulla riguardo alla mia situazione. Fingo che tutto vada bene, evitando di parlare con chiunque del periodo che ho vissuto con gli attacchi di panico. Nessuno è a conoscenza di ciò che stava accadendo al mio corpo, giorno dopo giorno, e della mia salute mentale che lottava continuamente per non cedere alla follia. Ho deciso di nascondere tutto questo per non rattristare le persone intorno a me, per non far preoccupare nessuno riguardo a una condizione che considero abbastanza critica, pericolosa e profondamente triste.