Per le terze classi in su, ci fu l'uscita ad Hogsmeade, e il castello quel giorno si dimezzò. Le prime e le seconde classi non poterono partecipare, e così Bea passò la mattina a dormire, e il pomeriggio lo passò con il cugino. I due erano nei giardini, insieme a Pansy, Astoria e Blaise. Mentre si sfidavano a gobbiglie, Harry si avvicinò al gruppo e richiamò l'attenzione di Bea. "Harry, ciao" salutò la ragazza "Hey! Senti..ti andrebbe di fare due passi?" chiese il corvino e Bea accettò, sotto gli schiamazzi del cugino e degli amici. Si allontanò insieme al corvino, e quest'ultimo la portò all'interno del castello. "In realtà ho mentito..." disse Harry guardando la ragazza "Su cosa?" chiese curiosa "Io..non devo parlarti..ma volevo farti conoscere i miei genitori" disse e Bea ci rimase di stucco. Conoscere i nemici del padre?
"Harry, non penso sia una buona idea..." disse e vide il corvino guardarla triste "Scusa, dovevo prima chiederti se andava bene..." disse e Bea non poté non trovarlo tenero "Dai, ormai sono qui no? Andiamo" disse prendendogli la mano, ed Harry fu felice come una pasqua. Quando arrivarono nelle serre, Bea riconobbe i suoi genitori, la mamma di Harry aveva i capelli rossi, con due occhi verdi smeraldo, ereditati dal corvino. Mentre il padre di Harry, aveva i capelli corvini e tremendamente scompigliati, uguali a quelli del figlio. "Mamma, papà, lei è la mia amica Bea" presentò Harry e la ragazza alzò la mano a mo' di saluto. "Piacere di conoscervi, sono Beatirx" si presentò "Molto piacere, Harry non fa che parlare di te." disse il padre del corvino, che arrossì e distolse lo sguardo "Spero solo cose buone" scherzò la ragazza per non far imbarazzare il corvino. "Si, dice che hai sangue freddo, d'altronde solo uno spirito di Grifondoro, può averlo" rispose James e Bea gli sorrise. Ah se solo sapesse.
Bea, a fine incontro con i genitori de corvino, ammise che si divertì. James era molto simpatico, e si divertì a sentire le storie dei suoi anni al castello, e prese spunto per alcuni scherzi. Invece, Lily gli aveva fatto una buona impressione, soprattutto con il suo carattere, che era molto dolce, ma forte. Erano così diversi dai suoi genitori, e quasi provò un briciolo di invidia per il corvino, ma poi si disse che non doveva, alla fine ognuno è destinato alla propria famiglia. James, prima di salutarla gli disse che voleva fargli conoscere Sirius, che sarebbe suo zio. Bea, annuì solamente, tanto il loro incontro non andò male. Quando si diressero in sala grande per la cena, Harry gli chiese cosa ne pensasse dei suoi genitori, e Bea ammise che gli piacevano. Ma la cena, la fece al tavolo verde argento, e raccontò al cugino di quello strano incontro. "Uhuh, conosciamo già i suoceri, facciamo passi da gigante" scherzò il cugino e Bea lo guardò male "Draco, smettila" disse ma a tradirla fu un sorriso.
A fine cena, Bea si prese del tempo per fare una passeggiata e pensare. Pensava alla sua vita, a come fosse cambiata dal suo arrivo al castello, non solo era entrata in Grifondoro, ma aveva stretto amicizia anche con Harry Potter, e aveva conosciuto i Potter. Rise per l'assurdità di quella situazione e poco dopo venne raggiunta dal docente di pozioni "Pensierosa?" chiese appoggiandosi alla ringhiera a sua volta "Si, professore." rispose la ragazza guardandolo "Su cosa, se posso chiedere" e Bea ci pensò, non seppe se fidarsi dell'uomo. "Su alcune cose" rispose stando sul vago "Comprendo, ti consiglio di andare al dormitorio, prima che scatta il coprifuoco" e poi andò via. Bea mentre tornava al dormitorio, si chiese se Piton fosse davvero dalla parte dei cattivi. Non appena fu nel letto, chiuse gli occhi e la mente, lasciandosi trasportare da Morfeo.
Quella notte, fece un sogno, o meglio un incubo. Quello che sognò, la rese inquete. L'indomani, si svegliò con forti mal di testa e lo stesso incubo che si ripeteva davanti ai suoi occhi. "Buongiorno" la salutò Hermione, e alzò solo la mano. Andò in bagno per prepararsi e quando fu pronta, uscì dal dormitorio, senza aspettare gli amici. Appena fu in sala grande, fu sollevata nel vedere il cugino seduto al suo tavolo. Si avvicinò e si sedette accanto "Hai una brutta faccia" disse a mo' di saluto e Bea sospiro "Ho fatto un incubo, mi ha scossa" rispose poggiando la testa sulla sua spalla. Al tavol docenti, il professor Raptor guardava la ragazza, e sentiva il suo padrone sussurrare al suo orecchio che doveva incontrare la figlia, il più presto possibile. Un altro docente, guardava la ragazza. Era Severus Piton.
Il docente di pozioni era curioso da quella ragazza, non riusciva a capire come fosse, cosa pensasse, chi era davvero. Pensava solo, che lei era diversa dai genitori, e si vedeva nel suo comportamento, seppur perfido a tratti, non la poteva ritenere cattiva. Decise che si sarebbe preso il tempo, per conoscerla meglio. Alla ragazza non passò inosservati gli sguardi che stava ricevendo. Sapeva che molti erano incuriositi sulla sua persona, e li capiva. "Terra chiama Bea" disse Draco scuotendola appena "Ci sono" rispose alzandosi e sospirando, quella mattina si sentiva più stanca del solito. Partecipare alle lezioni fu pesante, l'unica cosa che voleva fare, era dormire. Alle lezione di Storia della magia, si addormentò e di nuovo fece lo stesso incubo. Hermione la scosse dolcemente e aprì gli occhi "Dobbiamo andare a pranzo" disse e Bea si prese il tempo per riprendersi e poi seguì gli amici a pranzo.
In sala grande, Bea si sedette al suo tavolo e mangiò poco. Harry la guardava preoccupato, ma non solo anche Draco e il professor Piton. Poco prima che il pranzo finisse, Bea si riaddormentò, ma sta volta quando provarono a svegliarla, non si svegliò. Fu portata in infermeria, e nemmeno l'infermiera sapeva cosa le fosse preso. Il Preside fu chiamato e decise di indagare, quella ragazza nascondeva qualcosa, se le sue deduzioni erano giuste, poteva essere d'aiuto

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La figlia del male: Beatrix Riddle.
FanfictionTom Marvolo Riddle, conosciuto come Lord Voldemort, dopo una notte di passione con Bellatrix Lastrange, diede al mondo una bambina Beatrix Riddle, sua erede. Questa è la sua storia.