Diario di un overthinker

Charles Bukowski

Charles Bukowski è uno di quegli scrittori che lasciano un segno indelebile in chiunque si avvicini alle sue opere. Per me, è molto più di un autore; è una voce cruda e autentica che riesce a catturare la realtà della vita senza filtri o maschere. Ammirare Bukowski significa apprezzare la verità che si nasconde dietro ogni sua parola, una verità che spesso è scomoda, ma che riesce a risuonare profondamente in chiunque abbia il coraggio di affrontarla.

Ciò che mi colpisce di Bukowski è la sua onestà brutale. Non ha mai cercato di abbellire la realtà o di dipingere la vita come qualcosa di facile o romantico. Al contrario, ha scritto della lotta quotidiana, delle delusioni, dell'alcolismo,

del fallimento e del disincanto con un realismo spietato. Ma è proprio questa sua schiettezza che lo rende così affascinante. Nei suoi versi, c'è una bellezza nascosta nella desolazione, una poesia che emerge dal caos e dalla sofferenza.

Amo il suo carattere ribelle, la sua avversione per le convenzioni e le norme sociali. Bukowski non ha mai cercato di compiacere nessuno, ha sempre seguito la sua strada, anche se questo significava essere incompreso o emarginato. La sua arroganza, che molti potrebbero vedere come un difetto, per me è la manifestazione di un'anima che rifiuta di essere addomesticata. È la voce di chi ha vissuto ai margini, ma che ha trovato un modo per esprimere la sua esistenza con una potenza che pochi altri riescono a eguagliare.

Uno dei motivi per cui lo ammiro tanto è la sua capacità di trasformare il banale in qualcosa di straordinario. Bukowski sapeva vedere la poesia in un bicchiere di whisky, in una notte solitaria, in una stanza d'affitto squallida. La sua scrittura è un invito a trovare la bellezza anche nelle parti più oscure della nostra esistenza, a riconoscere che ogni esperienza, per quanto dolorosa o insignificante possa sembrare, ha un valore intrinseco.

Forse è questa la lezione più grande che ho imparato da Bukowski: non importa quanto la vita possa essere difficile, c'è sempre un modo per trovare una scintilla di luce. Anche nei momenti più bui, anche quando tutto sembra andare a rotoli, c'è sempre qualcosa per cui vale la pena lottare, scrivere, esistere. La sua opera è un testamento alla resilienza umana, alla capacità di resistere e di continuare a creare, anche quando tutto il resto sembra crollare.

In definitiva, ammiro Bukowski perché è reale, crudo e intransigente. La sua scrittura è un rifugio per chi, come me, cerca una verità che non sia edulcorata, per chi ha bisogno di sentire che non è solo nel suo dolore e nella sua lotta quotidiana. Bukowski ha saputo dare voce a quelle parti di noi che spesso cerchiamo di nascondere, e per questo gli sarò sempre grata.

Per concludere questa parte, vi vorrei lasciare con alcune delle mie frasi preferite di Charles:

- "Volevo urlare quello che sentivo, ma sono rimasto zitto per la paura di non essere capito."
- "Non piansi neanche una lacrima, ma mi allagai dentro."
- "Siamo tutti troppo freddi, duri. Se solo parlassimo, dicessimo quello che sentiamo, le cose andrebbero meglio."
- "Puoi essere bella quanto vuoi, però dimmi: se il mondo fosse cieco, quanta gente riusciresti ad impressionare?"
-"Affezionatevi di nascosto, dura di più."
-" La musica e il sonno sono i due modi più comuni usati per fuggire dai pensieri "
- "Dentro un abbraccio puoi fare di tutto: sorridere e piangere, rinascere e morire. Oppure fermarti a tremarci dentro, come fosse l'ultimo."