III

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Il salotto di casa Jaeger sembrava un formicaio: un non ben preciso numero di persone si stavano muovendo di qua e di là, avanti e indietro, un po' da una sedia a una poltrona e un po' dal piccolo tavolo dei dolci a quello del cibo salato.

Zeke si spostava come se la sua vita dipendesse da questo: si assicurava che ogni ospite si sentisse a suo agio, fosse idratato e con la pancia piena.

-Levi, Levi!- il biondo lo afferrò per un polso -Venite, voglio presentarvi una persona!-

-Cosa? Aspet...-

Non riuscì a terminare la frase che Zeke lo stava già trascinando dall'altro lato del salone.

Chi mai poteva avere interesse nel conoscerlo?

Quando si fermarono Levi guardò l'uomo davanti a lui.

Alto, altissimo, biondo, con un meraviglioso naso romano e brillanti ed enormi occhi azzurri.

Sentì le gambe farsi molli.

Lui? Voleva conoscerlo?

-Signor Smith, lui è...-

-Che Dio mi fulmini, ma voi siete Levi Ackerman-

Oh, Dio del cielo...

-Sì, sono io...-

Il meraviglioso biondo, Smith, sorrise ancora di più -Voi qui? Zeke, ma come avete fatto?- portò gli occhi azzurri sul corvino -Non pubblicate da molto, ma... avervi qui, oh cielo, che meraviglia-

Levi sentì le gote scaldarsi dolcemente.

-Siete esattamente come vostra madre...- la voce di Erwin fu appena un sussurro e le labbra si curvarono in un piccolo sorriso tenero quando vide Levi sorridere appena, con gli occhi grigi appena lucidi -Era una donna straordinaria, scrivere un testo come "Rivendicazione dei diritti di una donna"*...-

Levi sorrise ancora un po'.

Amava sua madre, sapeva che donna straordinaria fosse, ma non credeva che uno scritto come quello sarebbe stato accolto così positivamente.

-La ammiravo davvero molto, è un peccato che si sia spenta così presto. Era così capace e intelligente, un esempio- Erwin sorrise appena al corvino -Ma vedo che oltre alla bellezza ne avete preso anche la delicatezza e l'intelligenza. Fatene buon uso- gli posò una mano sulla spalla e si allontanò, chiamato da un uomo in un punto della stanza.

Levi si ricordò come respirare solo qualche secondo dopo, quando sentì i polmoni bruciare.

-Lui è Erwin Smith: grande poeta, forse un poco troppo romantico e scapestrato, ma sicuramente una persona che si ha piacere di avere attorno-

-Erwin?-

Levi non ricordava di aver mai letto qualcosa di questo Erwin e si sentì colto da un moto di imbarazzo.

-Oh, sicuramente avete letto qualcosa di sua produzione: vedete, molti non capiscono che si tratta di lui perché nella firma oltre a mettere solo le proprie iniziali mette anche quelle dei genitori, prima di tutte quella della madre.-

-Oh...-

Oh!

-Oh! Ha scritto "La maschera dell'Anarchia"? E anche brevi racconti del terrore se non sbaglio! Ma anche antologie d'amore o...-

-Probabilmente ricordate i suoi scritti più di quanto faccia lui. Scrive di qualunque cosa ma sì, soprattutto racconti dell'orrore e antologie d'amore. Spesso ama mettere insieme le due cose-

-L'orrido e l'amore?-

Zeke annuì piano -Un tipo originale, ma un genio-

Levi si voltò piano a guardare il soggetto della discussione.

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