Il salotto di casa Jaeger sembrava un formicaio: un non ben preciso numero di persone si stavano muovendo di qua e di là, avanti e indietro, un po' da una sedia a una poltrona e un po' dal piccolo tavolo dei dolci a quello del cibo salato.
Zeke si spostava come se la sua vita dipendesse da questo: si assicurava che ogni ospite si sentisse a suo agio, fosse idratato e con la pancia piena.
-Levi, Levi!- il biondo lo afferrò per un polso -Venite, voglio presentarvi una persona!-
-Cosa? Aspet...-
Non riuscì a terminare la frase che Zeke lo stava già trascinando dall'altro lato del salone.
Chi mai poteva avere interesse nel conoscerlo?
Quando si fermarono Levi guardò l'uomo davanti a lui.
Alto, altissimo, biondo, con un meraviglioso naso romano e brillanti ed enormi occhi azzurri.
Sentì le gambe farsi molli.
Lui? Voleva conoscerlo?
-Signor Smith, lui è...-
-Che Dio mi fulmini, ma voi siete Levi Ackerman-
Oh, Dio del cielo...
-Sì, sono io...-
Il meraviglioso biondo, Smith, sorrise ancora di più -Voi qui? Zeke, ma come avete fatto?- portò gli occhi azzurri sul corvino -Non pubblicate da molto, ma... avervi qui, oh cielo, che meraviglia-
Levi sentì le gote scaldarsi dolcemente.
-Siete esattamente come vostra madre...- la voce di Erwin fu appena un sussurro e le labbra si curvarono in un piccolo sorriso tenero quando vide Levi sorridere appena, con gli occhi grigi appena lucidi -Era una donna straordinaria, scrivere un testo come "Rivendicazione dei diritti di una donna"*...-
Levi sorrise ancora un po'.
Amava sua madre, sapeva che donna straordinaria fosse, ma non credeva che uno scritto come quello sarebbe stato accolto così positivamente.
-La ammiravo davvero molto, è un peccato che si sia spenta così presto. Era così capace e intelligente, un esempio- Erwin sorrise appena al corvino -Ma vedo che oltre alla bellezza ne avete preso anche la delicatezza e l'intelligenza. Fatene buon uso- gli posò una mano sulla spalla e si allontanò, chiamato da un uomo in un punto della stanza.
Levi si ricordò come respirare solo qualche secondo dopo, quando sentì i polmoni bruciare.
-Lui è Erwin Smith: grande poeta, forse un poco troppo romantico e scapestrato, ma sicuramente una persona che si ha piacere di avere attorno-
-Erwin?-
Levi non ricordava di aver mai letto qualcosa di questo Erwin e si sentì colto da un moto di imbarazzo.
-Oh, sicuramente avete letto qualcosa di sua produzione: vedete, molti non capiscono che si tratta di lui perché nella firma oltre a mettere solo le proprie iniziali mette anche quelle dei genitori, prima di tutte quella della madre.-
-Oh...-
Oh!
-Oh! Ha scritto "La maschera dell'Anarchia"? E anche brevi racconti del terrore se non sbaglio! Ma anche antologie d'amore o...-
-Probabilmente ricordate i suoi scritti più di quanto faccia lui. Scrive di qualunque cosa ma sì, soprattutto racconti dell'orrore e antologie d'amore. Spesso ama mettere insieme le due cose-
-L'orrido e l'amore?-
Zeke annuì piano -Un tipo originale, ma un genio-
Levi si voltò piano a guardare il soggetto della discussione.
STAI LEGGENDO
Il corvo || Eruri ||
Fanfic-Nelle più remote profondità dell'Inferno, un diavolo non ne ama un altro?- Nel pieno del 1800, Erwin e Levi si conoscono in un circolo per poeti, filosofi scrittori per non lasciarsi mai più. Neanche dopo la morte.