VI

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TW: Mary ufficializzò il fidanzamento con Percy portandolo a visitare la tomba della madre, sulla cui lapide lei si era allenata a scrivere.
Tra parole tenere e carezzine, Mary ebbe proprio lì la sua prima volta.
Ora: segnalerò l'inizio con dei trattini: nella scena non viene specificato il luogo, quindi se ti senti a disagio, puoi immaginarli dove vuoi.
Avrei potuto evitarlo?
Sì.
Ma è un qualcosa troppo da Mary per non poterlo fare.

~

Levi trasalì appena quando le morbide labbra di Erwin gli sfiorarono la pallida pelle del collo.

Le dita sottili strinsero la camicia scura dell'uomo nel tentativo di tirarlo ancora di più a sé. Essere schiacciato contro il muro non era abbastanza, Erwin doveva fondersi a lui.

Coprì la bocca con una mano quando sentì i denti affondare nella carne bianca. Non poteva permettersi di fare rumore, non con un salotto pieno di persone a poca distanza da lui.

Avevano cominciato la loro relazione da qualche mese, poco dopo l'incontro a casa Smith.

Ormai era aprile inoltrato e i due avevano avuto davvero poche occasioni per vedersi, soprattutto dopo aver confessato la reciproca attrazione.

Fu delicato e dolce, con Erwin che gli aveva preso la mano sinistra e ne aveva baciato piano il dorso, carezzandone le dita.

-Provo un immenso amore per te...- scese piano sul polso, poi premette la guancia contro il palmo della mano del corvino -Così ardente-

Levi sbatté piano le palpebre, sorpreso, felice, commosso.

Spaventato.

-So che è un rischio, sia provare qualcosa del genere che dirlo...- Erwin cercò altro contatto e quindi raccolse la guancia di Levi con la grande mano -Ma so anche che tu non sei così spietato da denunciarmi o rovinarmi la vita. Puoi anche non ricambiarmi, mi va bene, ma dovevo dirtelo-

Levi andò a rannicchiarsi contro il petto del biondo, nascondendo il capo sotto il suo mento -Lo stesso per me-

-Oh...!- lo colpì piano alla spalla con un pugno quando sentì una piacevole pressione all'inguine.

Quel gigante biondo bastardo voleva farlo impazzire e aveva ben pensato di usare il ginocchio per dividergli le gambe e stimolare il suo punto più sensibile.

-Smettila, stupido... potrebbero...- ansimò appena -sentirci...!-

-Sentirti, caro, sei tu che sei un pasticcio rumoroso- ridacchiò il maggiore, per poi mordergli piano il lobo dell'orecchio.

-Erwin, ti prego, no... se ci sentissero... per favore...- lo allontanò gentilmente, premendo i piccoli palmi sugli ampi pettorali.

-Oh, tesoro, scusa- Erwin gli carezzò piano le guance e lo baciò sulla fronte -Scusa, hai ragione. Non piangere, va tutto bene- passò piano i pollici sotto gli occhi grigi e Levi sorrise piano, più tranquillo.

-Perdonami, caro, mi sono lasciati trascinare dall'euforia-

-Va tutto bene, davvero- fu un sussurro, ma il piccolo sorriso dimostrava che era sincero.

-Io comincio a rientrare- Erwin posò un dolce bacio sulla sua fronte e tornò nel salotto.

~

Erwin alzò il capo quando si sentì chiamare.  Era riuscito a ritagliare per sé e Levi alcuni giorni, così avevano passato le ultime quarantotto ore a leggere, bere buon vino e the, mangiare, chiacchierare e farsi dolci coccole.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 06 ⏰

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