CAPITOLO 4

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RACHEL POV

<<Quello con cui stavo parlando prima al telefono era Alex, un mio amico, non so se ricordi, è il ragazzo alto moro con cui stavo alla festa, mi ha chiesto di dirti se stasera volevi venire anche tu a fare una passeggiata con noi, lo so che non ha molto senso ma te lo chiedo comunque>> dico questa frase senza neanche riprendere fiato e solo adesso mi rendo conto della scemenza che ho appena detto, ma che idee mi passano per la mente? Perché dovrebbe accettare di uscire con una ragazza che ha appena visto ed altre persone di cui non conosce neanche l'esistenza.

<<No>> "che stronzo" penso, ma poi perché me ne dovrebbe importare qualcosa di lui?

Senza proferire parola annuisco abbassando un po' gli occhi, prendo il telecomando e ricomincio a guardare la serie, con la coda dell'occhio noto che alcune volte si gira verso di me per controllare forse qualche mia reazione, ma non faccio nulla, sto con un'espressione neutra con gli occhi puntati verso lo schermo.

Alcune volte mi parla ed io cerco di essere più normale possibile, rido e scherzo, infine è ovvio che abbia rifiutato, non me la devo prendere.

Ad un certo punto mi alzo perché mi è venuta un po' di sete

<<Vuoi qualcosa da bere?>> domando

<< Si grazie, della semplice acqua>> allora apro il frigo, prendo la bottiglia fredda e ne verso il contenuto in due bicchieri, in verità la berrei attaccandomi ma dato che c'è lui direi proprio che non è il caso.

Ritorno in soggiorno e gli porgo il bicchiere, lui mi ringrazia e decido un attimo di andare di sopra dai bambini, giusto per vedere un po' come va la situazione.

<<Hey a che punto state con il progetto?>> domando io

<< Abbiamo quasi finito, guarda come sta venendo bello!>> esulta felice Arlo alzando con le sue mani un cartellone che lo copre quasi completamente

<< è più grosso di te questo coso>> rido io

<< Comunque è bellissimo, chi ha fatto questo disegno in fondo? È fatto molto bene>>

<<Io>> sento dire da una vocina tenera, abbasso gli occhi ed era proprio Luna, questa bambina non finisce proprio mai di sorprendermi

<< Complimenti, io da ragazzina facevo solo degli scarabocchi senza alcun senso e ne ero anche fiera>>

Lei a quel punto sogghigna e le sue gote diventano rosse, che dolce che è

<<Va bene, io vi faccio continuare, vado in sala per qualunque cosa chiamatemi pure>> dico quest'ultima frase, chiudo la porta e scendo le scale, da qua ho la vista di tutto il piano di sotto, posso vedere il salotto, un piccolo bagno ed intravedere anche cucina.

Mi dirigo verso il divano e Sean stava ancora là seduto, io in realtà sto incominciando un po' ad annoiare ormai stiamo qui da più di un'ora ed inizio anche a sentire caldo

<< Oi che ne dici se facciamo qualcosa? Un gioco da tavolo, carte, usciamo in giardino, non so decidi tu>> gli propongo alcune cose divertenti da fare

<< E se invece cucinassimo qualcosa? Un dolce, sono il mio pezzo forte>>

Mi allettava immergermi nel mondo della cucina, anche se nei dolci sono una frana, l'ultima volta che ne avevo fatto uno ho bruciato tutta la base

<< Va bene!>> dico emozionata

<<Facciamo qualcosa di semplice, tipo un ciambellone, non ci vuole molto tempo e non è complicato da fare.

SOULS of FIREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora