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꒰ chapter four ꒱ ⸻ 𒀭 ⸻ ❛ Il venerdì della Caccia alla Bandiera ❜
Cinque giorni dopo l'arrivo di Percy, di giovedì pomeriggio, Luke aveva riunito tutta la casa numero undici all'arena circolare per allenarci.
Indossai l'armatura greca e come prima cosa iniziammo con dei colpi di base sferrato su dei manichini imbottiti.
Fu un gioco da ragazzi per me, Esther se la cavò anche se con un po' di difficoltà, stessa cosa valeva per Percy.
Questo ragazzo non riusciva a trovare la spada giusta per lui e perciò faticava nel combattere.
O una spada era troppo pesante oppure troppo leggera, oppure ancora troppo lunga o corta... Insomma, niente era adatto a lui.
Dopo un po' di allenamento con la spada passammo ai duelli.
Luke e Percy iniziarono, così insieme ad Esther decisi di punzecchiare un po' Jackson.
« Peter! » urlai io richiamando l'attenzione del ragazzo.
« Senti, la smetti con sta pagliacciata?» domandò lui con tono teso.
« Non sai proprio scherzare Peter Jhonson » alzai gli occhi al cielo e scossi la testa. A quest'affermazione Percy sbuffò violentemente.
« Buona fortuna » gli augurò Esther.
« Luke é il miglior spadaccino negli ultimi trecento anni » lo informò la castana al mio fianco.
« Forse con me ci andrà piano » replicò. Al che io risi.
« Si, certamente » dissi ironica io.
Luke lo chiamò e così io ed Esther ci allontanammo.
Iniziarono con le stoccate, le parate e i blocchi con lo scudo. Luke sembrava fresco come un rosa mentre Percy... Beh, sudava in una maniera fuori dal normale ed era tutto ammaccato.
Presi dal frigo delle bevande una bottiglia di acqua gelata e la lanciai allo sfidante di Luke. Lui l'afferrò al volo e se la buttò addosso.
« Forse con me ci andrà piano » dissi io, cercando di imitare la voce di Percy per prenderlo in giro.
« Va all'inferno Raelynn » disse Percy seccato, con la voce un po' affannata.
Aveva i capelli neri completamente bagnati a causa dell'acqua ghiacciata che si era buttato addosso, essi infatti gocciolavano per terra senza sosta. Dallo sguardo si poteva percepire la sua stanchezza; gli occhi azzurri contornati dalle ciglia bagnate lo rendevano ancora più bello.