Capitolo 12

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~LUNA'S POV~
Passarono due giorni e le cose tra Thomas e Neville non si stavano mettendo per niente bene.
Ogni volta che Thomas mi faceva un piccolo complimento Neville esplodeva di rabbia e lo minacciava di ucciderlo, e viceversa.
Quel giorno andammo a Londra (si,mio padre era fissato con Londra) ed entrammo in un luna park babbano.
Marcus, il padre di Thomas, diceva che erano divertenti i luna park.
C'era una giostra chiamata "il Galeone", ma a me non sembrava per niente un galeone.* Un galeone è piccolo e d'oro; quella era una barca gigantesca che dondolava di qua è di là.
Thomas e Neville volevano salirci, e scommettevano su chi avrebbe urlato di meno per la paura.
Ci salimmo e prendemmo posto dove ci stavamo tutti e tre, e dei cosi simili a dei tubi si abbassavano sulle nostre gambe.
Erano strettissimi. Cercammo di liberarcene con le nostre forze, finché una tipa che lavorava lì ci rimproverò.
"Scusa, ma a cosa servono questi cosi?" chiese Thomas alla tizia.
"È la sicurezza. Serve a non farvi cadere. Comunque mi stupisce che tu non sappia cosa sia.. I ragazzi della tua età vanno sempre su giostre come queste. Ed ora, vado ad azionare la giostra." spiegò.
"Luna, se hai paura, puoi sempre abbracciarmi." disse Thomas orgoglioso.
Scossi la testa e guardai Neville che stava bollendo di rabbia.
-
La barca iniziò a dondolare pian pianino, poi sempre più forte e sempre più in alto.
Thomas cacciò un urlo da femminuccia, e gridava ogni volta che la barca scendeva o saliva.
Neville, invece, si stava trattenendo sicuramente. Si vedeva dalla sua faccia che stava morendo di paura.
Io, rimanevo indifferente. Non avevo paura...
Quando scendemmo dalla giostra, Thomas tremava e Neville deglutiva continuamente.
"Chi ha vinto la scommessa?" chiesi a entrambi, che non risposero forse per la vergogna.
Poi andammo su dei robi che si chiamavano "Tronchi". Avevano proprio la forma di un tronco ed erano delle montagne russe con l'acqua.
Thomas stava davanti,io in mezzo e Neville dietro.
Quando il nostro tronco iniziava a salire per una salita ripidissima, Thomas emise un gemito di terrore e Neville era terrorizzato. Lui tendeva a paralizzarsi quando aveva paura.
Alla discesa, Thomas urlò e Neville fece un piccolo "iih" e mi strinse forte.
Ci bagnammo tutti.
"Oh, scusa. Ero solo.. agitato." si giustificò Neville, e staccò le sue braccia da me.
"Non ti preoccupare, Neville. A me piaceva, mi faceva sentire più.. sicura." lo rassicurai.
Oh mio Dio cos'avevo appena detto?
Così Neville riprese ad abbracciarmi.
Ora c'era la seconda salita/discesa, che era ancora più ripida e più alta, e alla discesa ci avrebbero scattato una foto.
Quando scendemmo dai tronchi, eravamo tutti bagnati, che non era un bene in inverno. Per fortuna c'era un posto che con due sterline babbane ci si poteva asciugare al caldo.
Dopodiché, andammo a vedere la foto che ci era stata scattata sui tronchi.
Thomas era venuto con le mani sugli occhi ed io e Neville eravamo abbracciati.
"Che carini, piccioncini! Da quanto state insieme?" ci chiese la signora addetta alle foto.
"Oh.. noi.. non stiamo insieme." cercò di spiegare Neville.
"Hahahah! Non mentire,ragazzo. Si vede come vi guardate." insistette la signora, facendolo arrossire.
"Allora, come la preferite la foto? Così, così o così?" continuò, e ci faceva vedere delle foto di noi sui tronchi, ma quelle cose non erano accadute.
C'era una foto in cui io e Neville ci stavamo baciando, ma noi non ci eravamo baciati.
Vedendo quella foto un brivido scorse sulla mia schiena e il mio cuore batté a mille.
Per Neville forse era lo stesso, dalla sua faccia.. Thomas invece rimaneva imbronciato.
"Scusi signora, ma lei come ha fatto a..?" chiesi io, ma lei non mi fece continuare.
"Magia." rispose.
"Con magia intende la magia, o era un modo di dire?" chiese Neville.
"Intendo la magia! Altrimenti cosa?" rispose lei.
"Lei.. Lei è una strega?!" chiese Thomas.
"Ci avete messo un po' ad arrivarci,ragazzi. Allora, per la foto. Quale volete?" ci chiese, come se niente fosse successo.
"Quella originale va benissimo,grazie." dissi.
"Cinque sterline."
Le demmo i soldi e poi lei sussurrò:
"Gradirei una piccola mancia, se volete."
E Thomas sborsò cinque galeoni d'oro e li regalò alla signora.
Poi ce ne andammo.
"Ora facciamo qualche giostra tranquilla? Tipo.. il tunnel dell'amore! Dai Luna, vieni." disse Thomas.
"Non se ne parla. Lei.. ahm.. è mia amica e non tua. Quindi andremo tutti e tre sulla ruota panoramica." propose Neville ed io annuii.
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Salimmo su una carrozzina** della ruota e i ragazzi litigavano su chi si sarebbe seduto vicino a me.
Concludemmo che io dovevo stare in mezzo.
Mentre la ruota si muoveva lentamente, i ragazzi avevano stabilito una tregua e iniziammo a chiacchierare tranquillamente.
Proprio quando arrivammo all'altezza massima della ruota, questa si fermò.
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*ditemi che l'avete capita, vi prego.
**io la chiamo carrozzina, voi chiamatela come volete😂
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Spazio autrice❤️
Io vi amo. Dal primo all'ultimo. Amo i vostri voti, i commenti, i messaggi sulla bacheca che molti mi mandano. GRAZIE DI TUTTO😍
Comunque, d'ora in poi, in ogni capitolo metterò degli asterischi (*) per delle annotazioni in fondo alla storia.😊
Se volete che continuo votate e commentate, ciao!❤️

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