Capitolo 1

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DRIN DRIIIIN... DRIN DRIIIIN...
«Vaffanculo. Questa sveglia di merda»
Mi alzo dal letto e solo dopo qualche mezz'ora, capisco che è il mio primo giorno di scuola.
«Marcus, sei felice per il primo giorno di scuola?»
Dice mia madre mentre prepara il caffellatte per me.
Stringo le mani e i denti prima di parlare. Non so chi avrò come compagni di classe, e questa cosa mi mette ansia.
«Primo giorno di scuola? Ah. No.»
Mi alzo dalla sedia dopo testuali parole e mi incammino per prendere lo zaino.
Saluto mamma e sbatto la porta di casa come se fosse una raga... ok no, sto esagerando.
Arrivo alla fermata dell'autobus e incontro un mio amico d'infanzia, Pablo, che mi ha sempre accompagnato anche nei momenti più difficili, Ma non lo vedevo da 8 anni a questa parte.
«Ehi Marcus, come butta?»
sbatto le palpebre qualche decina di volte prima di rispondere.
Rivedere un mio amico d'infanzia dopo tanti anni non è una cosa da poco. Sono felice, si, ma da un momento all'altro potrei avere un attacco di panico.
«Eeeehi... Pabloooo... bene.»
Mi viene da piangere solamente per l'imbarazzo di rivederlo.
Lui è cambiato tanto, io no. Sono rimasto sempre quel moro con i capelli scombinati che sembrava uno scappato di casa.
«Son felice. Oh, l'autobus. Devo scappare... ciao! Ci si rivede.»
Uhhh, menomale! Non sapevo più come gestire la conversazione preso dall'ansia.
«Ciao! Si...»
Dopo poco, arriva anche a me l'autobus.
È pieno di gente, e di questo io non sono abituato. Sono abituato a stare chiuso nella mia stanza ad ascoltare Eminem e Lana del Rey. Spero che almeno qualcuno ascolti questi grandi artisti.
Mi siedo su un sedile vicino ad una ragazzina stramba, che dovrebbe essere in camera con me.
Per prima impressione, non le do retta fin quando non è lei a parlare per prima.
«Ehi ciao, come ti chiami? Io Samantha. Stiamo in stanza insieme sai????»
La guardo pietrificato dal basso verso l'alto. Si è rivelata una ragazza con una coda di cavallo e capelli di colore nero. Occhi marroni e un quoziente intellettivo di una bambina di 5 anni.
«Ehm... sì, ok.»
Non so proprio come rispondere certe volte. Mi fanno dei discorsi così stupidi dove non posso rispondere in un altro modo.

Finalmente scendiamo dall'autobus, la scuola si presenta in modo moderno: Colori dal nero al bianco e un giardino enorme dove pranzare o fare merenda. La scuola si chiama "Yvon Paldon High School". Nome abbastanza figo devo dire.
Dopo l'apertura dei cancelli, c'è la dirigente che ci aspetta per fare il suo discorso e disporci nelle classi.
«Buongiorno a tutti, ragazzi. Io sono la dirigente Marie Santpardon anche proprietaria di questa scuola. Iniziamo con le regole. Sono abbastanza semplici: Non fumare, non drogarsi e non copiare durante vari test. Se solo si verifica una cosa di queste, verrete espulsi per tutto l'anno scolastico. Detto ciò, iniziamo con l'elencare delle classi.»
Ok, non penso porterò più delle Winston Blue a scuola.
Pensavo che almeno un collaboratore se ne sia fregato delle regole.
La dirigente inizia a chiamare tutti per nome e cognome, fin quando non esce il mio.
«Marcus Belladorea. Classe Y8. Vai a ritirare la tua card stanza.»
Y8? Ma che nome è per una classe? Quante classi ci sono in questa scuola?
Nonostante ciò, io vado a ritirare la card stanza. Per mia grandissima sfortuna, sto con quella stramba del bus, però entro prima io.
Poso le valigie e i vari vinili che mi ero portato di Lana. Quelli sono indispensabili. Come fai a viverci senza?
La stanza è piccola ma c'è tutto quello che serve: 2 armadi stile moderno, un letto a castello e una scrivania enorme con 2 PC portatili, immagino per lavori didattici in classe.
Dopo poco arriva Samantha che ha un valigione rosa e altrettanto i vestiti.
Le lezioni iniziano verso le 10:30 del mattino e io inizio a prepararmi i libri per le attività. Mi dirigo verso il mio armadietto e lo apro con la chiavetta. Posiziono tutti i miei libri e sulla porticina attacco qualche sticker meme su Eminem.
Dopo ciò, mi inizio ad incamminare per la mia classe, la Y8, ascoltando i Beatles. Che nome di merda, quello della mia classe (Che completo sarebbe Yamamam890).
Ci siamo solo io ed una ragazza, che pare chiamarsi Madeline. Mi dà l'aria che diventerà quella popolare della scuola. Pian piano inizia a riempirsi di gente. Ne siamo in totale 29, per arrotondare 30.
Appena finita la presentazione di Kane, una nostra compagna, mi chiamano per nome e cognome.
Cazzo.
Sono cazzi amarissimi. Ora tutti mi prenderanno in giro, perché sono timido e introverso. Non dico mai cosa penso. E a volte faccio anche bene.
«Ehm, ciao. Ioo mi chiamo... Marcus, si. Marcus Belladorea. Ehmmm mi piace disegnare, ascoltare musica, (soprattutto Eminem e Lana) e mi piace studiare.»
Sono pronto a tutti gli insulti più cattivi dell'universo.
Tutti ormai mi reputano strano; magari per il mio modo di esprimermi, di fare e di parlare. Ma sono semplicemente timido.

Forse, però, c'è qualcuno nell'universo come me: i miei stessi gusti, il mio modo di fare e il mio essere timido. Lo spero.

«Il bambino vuole la mammina? Ha paura? È timido? Ma dai! Hai 17 anni, svegliati.»
«um, ok»
Non posso rispondere altro. Ah, e quel commento era da parte di Miss Adriana Lima indiscussa e innominabile, ovvero Madeline.

Ha l'aria della cattiva della storia, una cattiveria unica che neanche la persona più cattiva dell'universo ha.

Finalmente finiscono sia le presentazioni, sia le lezioni. Non aspettavo altro da tutto il giorno.
Ritorno in camera sfinito: faccio i compiti per il giorno successivo e dormo.
Dormo così tanto che Samantha mi ha dovuto svegliare, ma neanche la sentivo.
Il mio primo giorno di scuola peggiore? Questo.
Forse Samantha non era così stramba, ha quel qualcosa di strano, ma non lo è lei in sé.

Il giorno dopo...

Apro il blog della scuola, dove ci sono migliaia di gossip e migliaia di foto di professori con facce  discutibili.
L'articolo cita:
Oggi è il compleanno di Madeline Majae! Auguri di tanto gusto!
xoxo-il blog della scuola!
@MadelineMajae__19
(leggi questo post!!!!!! Ti adoriamo già!)

Come non detto!
Ora dovrei portarle anche dei fiori.
Quest'usanza è portata dalla mia famiglia, dove non festeggiano un compleanno senza dare dei fiori al festeggiato.
Esco dalla scuola molto prima delle lezioni e vado dal fioraio, dove scelgo dei fiori di stagione.
«Ecco a te, ometto!»
«Uhm... grazie... suppongo.»
Rivado a scuola e busso direttamente alla camera di Madeline. Mi apre quasi subito e
mi guarda dal basso all'alto, cosa che mi fa salire ansia peggio di quanta ne avessi prima.
«Cosa vuoi, bambino?»
«Uhm, ciao. Vorrei darti questi fiori perché... uhm... perc-»
«Non mi interessa del perché. Li prendo ma andranno a male, stanne certo. Arrivederci e non tornare mai più con questa cazzata dei fiori. Non mi colpisci.»
Faccio spallucce e mi giro, incamminandomi verso la mia camera.

Ciao a tutti. Questa è la fine del primo capitolo. Spero che i personaggi che sono stati citati fin ora vi piacciano! Cosa ne pensate di questa storia? Cosa ne pensate di Madeline? Secondo voi, riuscirà a sopportare Marcus? Si scoprirà solo negli altri capitoli!

La ragazza delle nuvole Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora