Capitolo 2

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Mi sveglio dal rumore che fa Samantha.
Prepara i libri, sposta tazze, penne e tutto quello che c'è sopra il tavolo solo per farmi svegliare.
«Samantha ma che ore sono?»
Chiedo.
«Marcus è tardi. Sono le 8:08.»
«Tocca naso tocca verde!»
Dico io alla prima luce del mattino.
Mi sveglio mezzo rimbambito, ancora scioccato dall'accaduto di ieri sera.
Come poteva Madeline rispondere in un modo così brusco e cattivo? Avevo speso anche dei soldi, una bella cifra di soldi per comprare quei fiori. Esattamente 70 euro, i peggio soldi mai spesi in vita mia.

Nonostante ciò, mi inizio a vestire titubante e a prepararmi tutti i libri per trascorrere la giornata scolastica.
Esco dalla mia camera avendo paura di incontrare Madeline che mi potrebbe squadrare dal basso all'altro da un momento all'altro per nessun motivo.
Oh, merda.
La incontro per i corridoi e mi si avvicina con sguardo schifato.
«Ehi bimbo minchia, comunque i tuoi fiori si sono appassiti già! Ohh, che peccato... non mi interessa un cazzo di quanto tu abbia speso.
Per favore, se non vuoi creare imbarazzo alla gente che pensa che tu sia omosessuale, ti chiedo il favore di non presentarti più con questa cazzata. Grazie dell'ascolto.»
Si volta facendomi vedere le sue spalle. Le sue amiche la raggiungono e si mettono a ridere tutte in coro. Penso abbiano sentito ciò che ha detto lei nei miei confronti.
Raggiungo la classe e arrivo prima di tutti. C'eravamo solo io e Samantha.
«Marcus... stasera c'è una festa. Desideri venire per caso?»
«Uhm... sì, va bene. Vengo. A patto che non bevo però.»
«Adesso ho capito perché ti chiamano tutti bambino. Ma dai! Che fa! Solo qualche shottino.»
Mi stava obbligando o cosa? A me non piace essere obbligati, né tantomeno bere, fumare e scoparmi le prime donzelle che mi si capitano davanti.
«Ugh, e va bene. Stasera a che ora?»
«Alle 20:00 fatti trovare pronto. Non mettere i soliti stracci larghi che ti arrivano fino a terra, per favore.»
«E cosa mi dovrei mettere? Ho solo quello nell'armadio.»
«Oggi pomeriggio io e te andiamo a fare un po' di shopping. Ne hai davvero bisogno. Pago io. Niente ma e niente però.»
Rimango in silenzio, lei ha preso questo atteggiamento come un sì.
Vado in classe e come prime 2 ore c'è il prof Barney, quello che odia tutta la classe. Non lo sopporta nessuno! Insegna geometria e algebra e le sue ore non sembrano finire mai.

Dopo le lezioni...

Incontro Mattia nei corridoi e ci parlo un po', siccome ci conosciamo da tanto. Sapevo che da lì a poco sarebbe venuto a prendermi Samantha, quindi parlo molto velocemente.
Qualcosa mi tocca le spalle.
«Marcus muoviti. Ciao coso, noi dobbiamo andare.»
Mi tira per il braccio e ci dirigiamo verso la macchina.
Apro lo sportello e... wow! Samantha è ricca per caso?
Ha una Ferrari rossa che sfreccia a più non posso. La macchina è bassa ma comoda e gigante.
«Samantha, ma sei ricca per caso?»
«No, mio padre lavora ad una concessionaria di Ferrari e il capo ha permesso a lui di regalarmene una.»
«Wow, che fortuna.»
Dopo pochi minuti ci troviamo di fronte al negozio, che sembra essere un negozio di lusso e con prezzi elevati.
«Buon pomeriggio signori!»
Signori? Sembra che abbiamo 90 anni?
«Sì... buongiorno... vorrei-»
provo a parlare ma Samantha mi interrompe subito.
«Ha solo stracci nell'armadio. Può dargli dei vestiti per una festa scolastica? Grazie mille.»
«Certamente. Venite con me.»
Dice il signore pelato con un vestito altrettanto elegante.
«Certo che sei proprio stronza.»
sussurro nell'orecchio di Samantha.
Lo è veramente, però ha fatto “bene” a parlare lei al posto mio. Mi vergognerei troppo.
«Allora, come vedete questo è uno smoking nero con fiocco abbinato con dei mocassini. Vi potrebbe interessare?»
«Signore è per una festa scolastica, quindi qualcosa di più semplice ma comunque elegante?»
Dice Samantha.
«Uh, certo! Allora, abbiamo questo abito elegante ma creato proprio per feste giovanili. È composto da camicia bianca di lino e un pantalone un po' largo di lino. Questo viene 290€.»
290.. cosa? È praticamente camicia e pantalone... su Shein li potrei trovare a di meno, anche se mi arriverebbero dopo 10 anni. Quei cinesi di merda.
«Va bene lo prendiamo. A Marcus piace, giusto?»
«Sì, mi piace molto. Rispecchia anche un po' il mio stile normale.»
Ci dirigiamo verso la cassa e Samantha tira fuori la sua carta Revolut.
Paghiamo e, neanche il tempo di tornare a casa che già si fa sera.
Arriviamo di nuovo nelle nostre camere e ci cambiamo in fretta e furia perché sono già le 19:30. Samantha si è messa un vestitino attillato ma lungo con dei tacchi bianchi.

In men che non si dica, arriviamo al locale.
È molto grande, con tutto il necessario per passare la serata.
Madeline si avvicina a me, ma già so che vuole dirmi qualcosa di imbarazzante davanti a tutti gli scolari.
«Wow, e chi se lo aspettava Marcus Belladorea alla festa dove si beve tanto? Io mai!»
«Sì, divertentissimo. Senti, riguardante i fiori, sai quanto ho speso? Questa è una tradizione della mia famiglia, e se non la rispettiamo, potrà morire qualcuno di caro.»
«Prima di tutto non mi interessa quanto hai speso. Secondo, e che morissero pure. È una cazzata questa cosa dei fiori. Si spendono solo soldi. Non sai che non li curano?»
«Beh, non li curano non sono fatti miei, ma comunque è un gesto di tradizione e di educazione soprattutto. Mi dispiace, ora devo andare. Vado a prendere qualche shottino.»
Le volto le spalle e lei continua a ballare sorseggiando il suo Gin Tonic. Prendo pochi shottini, perché poi come facevo a reggermi in piedi? Con il culo?
Mi incammino da Samantha, perché volevo sapere quanti shottini avesse bevuto fino ad ora.
Spero non troppi.
«Sanantha, quanti shottini hai bevuto fin'ora?»
«34. Sono così buoni! Sanno di ciliegia caramellata.»
«34? Ma sei impazzita? Come farai a guidare dopo?»
«Me la vedo io.»
«Senti, è meglio che me ne vado a piedi. non voglio rischiare la vita con un incidente.»
Resta in silenzio prendendo un drink, specificamente il Belvedere.
Io è tanto che ho bevuto 10 shottini. Ma è meglio così.

Dopo 3/4 ore, è finita la festa. Ritorno a scuola a piedi.

Dopo poco, mi arriva una telefonata.
Telefonata da... Madeline?
«STRONZO DI MERDA! LA TUA COMPAGNA DI STANZA HA FATTO UN INCIDENTE PER COLPA TUA! TI DEV-»
«Madeline stai calma. Io gliel'ho detto pure che non doveva bere troppo. In quale ospedale sta adesso?»
«Barmene Hospital.» dice con voce tremolante.
«Sto arrivando.»
Sfreccio verso l'ospedale, sperano che lei sia ancora viva. È la mia unica amica in questa scuola.
Finalmente arrivo. Corro nella reception per sapere Samantha Milligan in quale reparto fosse. G629.
Corro verso la G629, ma purtroppo arrivo troppo tardi. Samantha è morta.
Madeline, Sophie e Mattia stavano piangendo a dirotto. Mattia mi dice che cosa aveva detto il dottore, ovvero che aveva avuto un brutto incidente a causa del troppo alcool ingerito nel suo corpo.
Samantha...
Samantha, colei che definivo strana quando poi non lo era.
Samantha, colei che mi ha comprato il vestito per la serata. 290 euro.
Samantha, la mia unica amica in quel posto di pazzi, era morta.

BLOG DELLA SCUOLA

A causa del lutto per la morte di Samantha Milligan, per dei giorni le lezioni non si svolgeranno. Condoglianze alla famiglia e agli amici. 

R.I.P: Il blog della scuola.

Dopo pochi giorni, si svolgono i funerali.
Beh, era mia amica da pochissimo tempo, ma mi ero già affezionato molto per il mio carattere.

Non volevo ricordarla in nero. Volevo ricordarla in rosa, per quello che era e per quello che è stata. Il suo carattere molto vivace miglioravano sempre i miei giorni anche quando stavo male.
Vennero i carri funebri che stanno per posizionare la bara che, da lì a poco, seppelliranno.
C'è un vuoto dentro di me che non si può decifrare.
Non riesco manco a far scendere una singola lacrima, perché il dolore è troppo per farla cadere sul mio viso.

Samantha Milligan
2007-2024

Sopra il suo nome, c'è una foto di lei bellissima, in cui sprigionava tutto il suo essere dolce e vivace.
Voglio ricordarla in rosa, perché il suo carattere mi dava il colore.

La ragazza delle nuvole Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora