La fuga

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"Stanotte andrai a caccia?".

"Perché?"

"Ti vesti sempre di nero quando vai a caccia".

Sorride.

"Vai a letto, Lamya".

♟️♟️♟️

L'oscurità è il mio elemento, amo il buio, la notte, il nero, in ogni sua singola gradazione.

Io sono sfumata di nero, dalla testa ai piedi rifulgo di pece e ossidiana.

Questa notte è particolarmente fredda, nevica, i fiocchi candidi si disperdono nelle tenebre, imbiancano i vetri delle finestre, la strada, il bosco.

Il bosco...

La tentazione di attraversarlo e raggiungere la villa è tanta, ci impiegherei circa un'ora, forse due.

Conosco queste montagne come le mie tasche, è stato lui a mostrarmele, metro dopo metro, kilometro dopo kilomentro.

Secondo Adrian è indispensabile avere una percezione completa dei luoghi e delle strade, dei sentieri più nascosti, delle insenature celate tra le montagne che potrebbero fungere da riparo o rifugio, del fitto bosco e di tutto l'ambiente circostante.

Non è stato semplice reggergli il passo.

Quando avevo quindici anni mi portava spesso in escursione sui monti, mi ha svelato ogni singolo segreto celato da quelle antiche rocce, mostrandomi ogni antro, anfratto, grotta e strettoia ubicate nei dintorni da tempo immemore. Mi ha insegnato i percorsi più semplici e quelli più astrusi, assicurandosi che memorizzassi ogni singola informazione con parsimonia.

Ha creato persino una mappa digitale e ne ha salvato una copia sul mio cloud, così che non andasse perduta se avessi cambiato dispositivo.

Per due anni abbiamo esplorato i Pirenei e i luoghi circostanti, Adrian è un maestro esemplare, non ha mai lasciato nulla al caso e mi dava delle vere e proprie lezioni a livello storico e geografico del territorio.

Quando ho compiuto diciassette anni ha fatto arrivare dal Giappone il miglior maestro di Karate al mondo per insegnarmi tutte le tecniche di combattimento nello scontro corpo a corpo.

Il maestro Ōyama mi ha insegnato tutto quello che sapeva e che ha potuto, sotto un lauto compenso, in più, prima di ritornare a casa, mi ha lasciato il suo ricettario di erbe medicinali, scritto in sette lingue, più il greco antico.

Per fortuna c'era anche una traduzione francese e, difatti, ho potuto studiarlo e farlo mio per tutto l'anno successivo, mentre un maestro italiano, Danilo Rossi, mi istruiva a maneggiare i coltelli e le armi bianche in generale.

Rossi è rimasto alla villa fino a quando ho compiuto il diciannovesimo anno d'età, prima di andarsene mi ha lasciato in pegno la sua Katana, che conservo gelosamente nella mia stanza.

Ho passato tutti i mesi successivi a continuare l'addestramento in solitudine, mentre ASTRA, l'informatico della Confraternita, mi insegnava come trafficare legalmente e illegalmente sul web, fino a quando non è arrivato il momento di raggiungere l'Arcadia, allo scoccare del mio ventesimo anno d'età.

ARCADIA- Lato OscuroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora