Dylan. " A volte ho la
sensazione di
essere solo al
mondo ,altre
volte ne sono
sicuro"
Charles Bukoski .Stavo fermo a fissare l'auto della polizia ancora incredulo di ciò che fosse appena successo.
Ero zuppo di sangue dalla testa ai piedi ,seduto nel muretto di casa ,pensavo a cosa avrei fatto dopo ,dopo tutto
.Le lacrime mi colavano dagli occhi e non riuscivo a fermarle
.Per quanto avrei voluto fare il forte non ci riuscivo ,riuscivo solo a piangere come un bambino di cinque anni che ha perso il suo dinosauro preferito
.La mia famiglia non c'era più e io non avevo fatto niente per impedirlo ,mi ero rinchiuso in bagno perché avevo paura ,ero un fallito
.Tornai dentro casa a fissare i cadaveri e gli occhi senza vita dei miei genitori ,quasi caddi.
Mi aggrappai al tavolino in marmo vicino ai loro corpi mi promissi che prima o poi avrei vendicato la loro morte e avrei trovato l'assassino tutto ciò che avevo era andato perso ,la mia stessa casa che dovevo lasciare ,ero cresciuto con mamma e papà in missisipi dovevo lasciare.
La mia scuola e i miei amici ,la casa sull'albero ,e tutte le risate fatte in compagnia dei miei genitori dovevo accantonarle da una parte per fare spazio al dolore che è l'unico sentimento che provo .
Detto ciò chiusi il mio diario ,lo psicologo mi aveva detto di comprarne uno per la terapia e scriverci ogni volta in cui volevo sfogarmi , mi misi le mie solite cuffiette nere ,riprodussi Sere Nere di Tiziano Ferro ,la canzone che ascoltava mamma.
Ormai non piangevo più, sorridevo perché quella canzone era la sua preferita, mi ricordava lei e le sue lunghe partite a scacchi ,mia madre era campionessa nazionale di scacchi
.Anche se cieca conosceva così bene gli scacchi da poter giocarci anche da cieca .
Mi diceva sempre che gli occhi erano lo specchio della nostra anima riflettevano se una persona era buona o mi diceva che dagli occhi si possono notare tanti particolari .
Nei suoi vedevo la dolcezza infinita ,
non avevo più voglia di ricordare il passato
.Mi alzai dalla scrivania marmorizzata e riposi il mio diario bianco nel primo scomparto della scrivania di marmo,mi cambiai velocemente perché ero in ritardo ,la scuola iniziava tra poco.Mi misi una maglietta bianca Jordan e dei pantaloni della tuta neri Nike ,scesi al piano di sotto a fare colazione ,rubai un pancake dal tavolo e mi infilai le scarpe ,salutai mia zia Rose con un bacio in fronte.
La sorella di mia madre era una brava donna ,mi prese con sé, e si prese cura e di me .E finalmente uscii di casa.
Meissa. " Se la. felicità. non esiste
Cos'è dunque la
Vita"
Giacomo
Leopardi.<<Meissa svegliati subito >>
Sentì dal piano di sotto la voce stridula di quella strega ,mi rimbombava nelle orecchie .
<<Ho detto di svegliarti subito o ti giuro che vengo lì e ti lancio un secchio d'acqua >>.
Ci deve solo provare e oggi è la buona volta che la strozzo .
<<Mi sto alzando>>
Mi alzai e raggiunsi il bagno che avevo in camera mi guardai allo specchio ,e pensai che era arrivato il primo giorno di scuola dell'ultimo anno,l'ultimo anno che vedrò le mie amiche e l'ultimo anno che sarò capitano delle Cheerleader ,tutto ciò mi spaventava abbastanza ,mi misi un filo di mascara e mi vestii con la divisa della scuola che era una camicetta e una gonna a quadri rossa ,lasciai i miei capelli lisci al vento ,e scesi al piano di sotto.
<<Buongiorno>>disse la mia matrigna
Non risposi ,la odiavo aveva preso il posto di mia madre ,mio padre l'aveva tradita per questa specie di vipera ,schifosamente lurida ,a mia sorella non importava più di tanto anzi gli andava bene, non ha mai sopportato nostra madre .
Preferiva papà perché aveva i soldi e così poteva comprarle ciò che voleva, ignorai tutt'e due ,e mi misi le mie cuffiette rosse, feci andare As you are di the weeknd, dopo solo due secondi la mia matrigna già urlava come un oca, perciò decisi di togliermi la cuffia sinistra.
<<Cosa vuoi >>.
<<Voglio che la smetti di comportarti come una bambina meissa ci conosciamo da otto anni e io sto cercando di far andare bene le cose tra noi ma non posso essere solo io a farlo.>>
<<Io non voglio fare andare bene le cose tra di noi rivoglio mia madre ,non una vipera che va pazza per i soldi >> sputai acida .
<<Come ti permetti a dire una cosa così ragazzina maleducata non è assolutamente vero ciò che stai insinuando>>.
la osservai e basta non volevo avere altri problemi, mi misi lo zaino in spalla e di nuovo le cuffiette e feci ripartire As you are ,.
Non mi importava di andare a scuola con la nuova bugatti di mio padre, la porche la ferrari o la lamborghini ,preferivo prendere il bus ,preferivo stare alla larga da persone così materialiste e morbose con i soldi ,nella mia vita importavano poche persone e poche cose le mie amiche; Greta ,Kathrine mia sorella Maika .
Suonare la mia chitarra elettrica rossa, e il mio gatto ,greg un bengala ,era l'unico che mi capiva al massimo ,finalmente arrivò il pullman salì e mi misi nei posti infondo appoggiai la testa al finestrino e osservai il paesaggio.
Spazio Autrice 💙
Per ora magari può sembrarvi noiosa ma vi consiglio di continuare a leggere perché ne vederemo delle belle .
Cosa ne pensate di Dylan e Meissa e soprattutto la loro situazione ,fatemelo sapete nei commenti e ricordatevi di votare il capitolo se vi è piaciuto ,e magari lasciare il follow .
Questo è il primo capitolo di Sorry ,ho intenzione di farne 40 ,45 ciao belli 💙
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𝓢𝓸𝓻𝓻𝔂 𝓯𝓸𝓻 𝓔𝓿𝓮𝓻𝔂𝓽𝓱𝓲𝓷𝓰...
RomanceOculus ignari omnia", occhi ignari di tutto, pensavo solo alla lezione di latino e i suoi occhi verdi che mi fissavano , mi facevano sentire invincibile era come una droga per me . Lei era come una droga per me. È come una partita a scacchi vinci...