La nebbia si alzava lenta dal Tamigi, avvolgendo ogni cosa in un manto lattiginoso mentre camminavo verso il luogo del ritrovamento. L'aria umida e fredda mi sferzava il viso, ma ignorai il disagio fisico, concentrandomi su ciò che mi attendeva. Nonostante la familiarità con queste situazioni, un nodo mi si formò nello stomaco, una sensazione che avevo imparato a riconoscere come il preludio a qualcosa di grave.
Quando arrivai, la scena si aprì davanti a me, nitida nella sua cupezza. I lampeggianti della polizia coloravano di blu le rive del fiume, interrompendo la monotonia della nebbia. I poliziotti sul posto si spostarono per farmi passare, i loro sguardi erano ombre fugaci sotto i berretti. I più giovani con volti tesi e occhi colmi di disgusto e pietà, cercavano di evitare il punto focale della scena. Era evidente che non si erano ancora abituati alla vista della morte, e probabilmente non lo avrebbero mai fatto. I veterani, avevano una sorta di stanchezza negli occhi, una rassegnazione che parlava di troppe notti passate in questo modo, a confrontarsi con l'orrore e la sofferenza. Ma anche loro, a modo loro, sembravano segnati dall'atmosfera pesante di quella notte.
Mi fermai al margine della scena, prendendomi un momento per raccogliere i pensieri. Il fiume, con il suo lento fluire, sembrava quasi piangere la tragedia che si era consumata sulla sua riva. Ogni goccia d'acqua che scorreva sembrava un lamento silenzioso, una manifestazione del lutto che permeava l'ambiente circostante. L'aria era satura di umidità e di un odore pungente di decomposizione e terra bagnata. Mi passai una mano tra i capelli, cercando di calmare il battito del cuore che mi rimbombava nelle orecchie. Una giovane donna giaceva immobile, con il viso rivolto verso il cielo coperto, come se stesse cercando un'ultima risposta nelle stelle che non poteva vedere.
Mi chinai accanto alla giovane donna, il viso rigato dal freddo e da lacrime invisibili. L'umidità del terreno penetrò attraverso il tessuto dei pantaloni, ma non me ne curai. Il volto era sfigurato da una serie di tagli profondi, inflitti con una violenza che parlava di una rabbia incontrollata. Le ferite erano precise, quasi chirurgiche nella loro brutalità. Il sangue ormai rappreso scuriva la pelle pallida, formando un contrasto disturbante. Gli occhi erano chiusi, ma l'espressione congelata in un grido silenzioso suggeriva che la morte era arrivata troppo tardi per risparmiarla dal terrore finale.
Mi persi nei miei pensieri, cercando di ricomporre i pezzi di quel puzzle sanguinoso, quando un fischio stridulo mi strappò alla mia concentrazione. Il suono tagliava l'aria fredda della notte come un coltello, facendomi scattare in piedi con una rapidità che tradiva il mio nervosismo. Mi girai di scatto, e ciò che vidi mi fece rabbrividire, anche se non lo diedi a vedere.
Un uomo stava in piedi a pochi passi da me, la sua figura alta e slanciata sembrava emergere dalla nebbia stessa. I suoi capelli neri erano perfettamente pettinati, brillanti sotto la luce tremolante dei lampioni, e indossava un lungo trench che gli cadeva dalle spalle con una naturalezza che parlava di eleganza studiata.
Tra le dita sottili teneva una sigaretta accesa, il fumo che si innalzava a spirale fino a confondersi con la nebbia.Ma ciò che catturò immediatamente la mia attenzione furono i suoi occhi, o meglio, la benda bianca che li copriva. Era impeccabile, candida e avvolta strettamente intorno alla testa, nascondendo completamente lo sguardo dell'uomo. Eppure, non sembrava avere alcuna difficoltà a muoversi, come se potesse vedere attraverso quella benda con una precisione inquietante.
Per un istante, rimasi immobile, i miei sensi tesi, ogni fibra del mio essere in allerta. Chi era quest'uomo? E perché si trovava qui, in una scena del crimine, nel cuore della notte? L'uomo si avvicinò con passo sicuro, il suono dei suoi stivali sul terreno fangoso era l'unico rumore a interrompere il silenzio quasi irreale che ci circondava. "Povera ragazza." Disse, il tono calmo, quasi carezzevole . "Gettata ai piedi di un fiume come immondizia."
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Peccati e Peccatori
Mystery / ThrillerLondra, una città di nebbie e segreti, custodiva un mistero più oscuro di qualsiasi ombra che si allungava tra le sue strade antiche. Era una metropoli di contrasti, dove il glamour dell'alta società si intrecciava con il lato più oscuro della vita...