"Spostati un po' più vicino, Noah." Disse mia madre con un sorriso caldo, il tipo di sorriso che faceva sembrare tutto giusto nel mondo. Le obbedii, avvicinandomi a lei sul divano, mentre mio padre si sistemava accanto a noi, il braccio attorno alle spalle di mia madre. Sentii il calore del suo corpo e il profumo familiare del suo dopobarba.
"Sei pronto, tesoro?" Chiese mio padre, chinandosi leggermente verso di me. "Sei pronto per la nostra foto di famiglia?"
Annuii con entusiasmo, cercando di non far cadere il sorriso stampato sul mio volto. Era un momento perfetto, uno di quei rari attimi in cui tutto sembrava perfetto, stabile. Mia madre sistemò un ciuffo ribelle dei miei capelli, ridendo piano. La macchina fotografica era sistemata su un piccolo treppiede davanti a noi, l'obiettivo che fissava i nostri sorrisi. Mio padre si alzò e premette il pulsante per far partire il timer, poi tornò al suo posto, stringendo ancora una volta mia madre e me a sé.La macchina fotografica scattò, congelando per un attimo l'immagine di noi tre insieme. Mi alzai, con il sorriso ancora sul viso, mentre correvo verso il dispositivo. Ma appena la foto fu nelle mie mani, accadde qualcosa di terribilmente sbagliato.
All'inizio fu solo un lieve calore che sentii attraverso la carta fotografica, ma rapidamente si intensificò. La foto cominciò a scottare tra le mie dita, come se avesse preso vita, e un piccolo bagliore arancione apparve lungo i bordi. Mi guardai intorno con crescente panico, ma i miei genitori non sembravano accorgersi di nulla. Il calore si trasformò in bruciore, e in pochi istanti la fotografia prese fuoco, fiamme rosse e gialle si arrampicarono lungo la superficie, consumando rapidamente l'immagine di noi tre insieme.
"Papà!" gridai, cercando di spegnere le fiamme, ma la foto si sgretolò in cenere scivolando tra le mie mani. Alzai lo sguardo, cercando aiuto, ma ciò che vidi mi paralizzò. Il fuoco non si era fermato alla foto. Si stava propagando rapidamente attorno a me, lingue di fuoco che avvolgevano le tende, poi il tappeto, poi le pareti della stanza. Le fiamme danzavano furiosamente, divorando ogni cosa con una fame crescente.
Mamma e papà erano ancora lì, seduti sul divano, ma non facevano nulla per sfuggire all'incendio. Rimanevano immobili, come statue di cera, con gli stessi sorrisi congelati sui loro volti, mentre il fuoco li circondava.
"Scappiamo! Vi prego, dobbiamo uscire di qui!" Urlai, ma loro non si mossero. Le loro figure cominciarono a sfumare, i contorni si facevano indistinti, fino a quando non restarono altro che ombre tra le fiamme.Mi ritrovai solo, le fiamme si avvicinavano sempre di più, travolgendomi, stringendomi come artigli roventi. Il calore era insopportabile, la mia pelle sembrava bruciare, e l'odore di fumo e bruciato si fece sempre più forte, riempiendo i miei polmoni. Cercai di respirare, di trovare un modo per fuggire, ma non c'era via d'uscita. Le fiamme si chiusero su di me, e l'ultima cosa che vidi prima di essere inghiottito fu la cenere nera, il residuo del nostro momento felice, disperdersi nell'aria come polvere.
Mi svegliai di colpo, il respiro affannoso e il cuore che martellava nel petto come se volesse sfondare le costole. Mi trovai a fissare il soffitto della mia stanza, il buio familiare sembrava più opprimente del solito. Le lenzuola erano intrise, avvolte attorno a me come catene, come se volessero trascinarmi nel sogno infernale da cui ero appena fuggito.
Sentivo la fronte bagnata di sudore, le gocce scivolavano giù lungo le tempie, gelide e taglienti. Mi toccai il viso, solo per rendermi conto che c'erano anche lacrime, sottili righe di tristezza che avevano tracciato il loro percorso senza che me ne accorgessi. Per un momento rimasi immobile, cercando di convincermi che era tutto finito, un brutto sogno che non poteva più farmi del male. Ma il terrore che mi stringeva il cuore sembrava così reale, così palpabile, che quasi temevo di riaddormentarmi e ritrovarmi di nuovo in quel salotto maledetto.
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Peccati e Peccatori
Mystery / ThrillerLondra, una città di nebbie e segreti, custodiva un mistero più oscuro di qualsiasi ombra che si allungava tra le sue strade antiche. Era una metropoli di contrasti, dove il glamour dell'alta società si intrecciava con il lato più oscuro della vita...